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Sci alpino, De Aliprandini e gli azzurri per invertire la rotta in gigante. La pista di Val d’Isere può favorire l’Italia

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Se l’esordio di Soelden aveva fatto ben sperare per quanto riguarda la squadra azzurra di slalom gigante, il secondo appuntamento con questa disciplina, a Beaver Creek, ha riportato le lancette dell’orologio alla passata stagione. Ma, come ben sappiamo, questa situazione si potrebbe estendere in maniera più generica a tutti gli ultimi anni, dato che tra le porte larghe l’Italia fatica, e non è una questione recente.

Il settore arranca ormai da diverso tempo ed i nostri rappresentanti faticano ad emergere. L’occasione giusta potrebbe presentarsi con la gara della Val d’Isère di questo fine settimana. Oltre allo slalom, infatti, sulle nevi francesi è in programma un gigante su una delle piste più tecniche di tutto il panorama. No, non è certo dura e complicata come la Gran Risa, in arrivo nella settimana successiva con il classico gigante della Val Badia, ma sarà sicuramente un terreno più ideale per i nostri alfieri.

La Birds of Prey di Beaver Creek, infatti, aiuta maggiormente gli scivolatori rispetto ai puristi della tecnica. Situazione che, quantomeno sulla carta, sarà ribaltata nel fine settimana francese. Confidano in questa prova per un deciso rilancio tutti i nostri portacolori. Dopo l’ottavo posto di Soelden, infatti, Luca De Aliprandini si è accontentato del 14° in Colorado, con un passo indietro che è apparso evidente.

Ad ogni modo il classe 1990 è, e rimane, nettamente il nostro migliore rappresentante tra le porte del gigante. Il veterano Manfred Moelgg, per esempio, ha chiuso al 20° posto a Soelden, mentre a Beaver Creek non ha concluso la prima prova. Passando a Riccardo Tonetti, invece, il ritorno in pista statunitense ha offerto una prima manche non propriamente scintillante, prima di un’uscita di scena nella seconda. Alle loro spalle Hannes Zingerle, Simon Maurberger e Giovanni Borsotti provano a farsi largo ma, come si è visto, non è un’impresa semplice.

Val d’Isère che, quindi, diventa già uno spartiacque per la stagione dei nostri gigantisti. Il tempo stringe e nessuno aspetta nessuno nella Coppa del Mondo di sci alpino. L’Italia ha bisogno di una scossa e di trovare buoni risultati con maggiore continuità. La pista francese potrebbe fare al caso dei nostri alfieri che, tuttavia, devono compiere un salto di qualità notevole per dimostrare che le qualità ci sono davvero.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: barni shutterstock

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