Sci Alpino
Sci alpino, Dominik Paris il nuovo Messia italiano. Tifosi in estasi e folla osannante come ai tempi di Alberto Tomba
L’Italia aspettava da tanto tempo il Messia dello sci alpino, l’uomo in grado di catalizzare le folle, il fuoriclasse capace di guadagnarsi la stima di tutti gli appassionati e non, il fenomeno dalle doti eccezionali che infila vittorie a ripetizione con una tecnica sopraffina, un carisma leonino, una grinta fuori dal comune. Dominik Paris è tornato a fare sognare il Bel Paese sulla neve, uno sciatore granitico, spartano, pugnace, con pochi fronzoli: un uomo da poche parole e tanti fatti, uno sportivo che bada al sodo e che ama recitare nel modo migliore per un atleta ovvero ottenendo risultati di lusso che inevitabilmente avvicinano le grandi masse a questo sport e riportano lo sci alpino in prima pagina: stiamo parlando della disciplina invernale più seguita alle nostre latitudini ma è chiaro che avere un italiano ai vertici cambia qualsiasi prospettiva.
Padrone della Stelvio. Imperatore di Bormio. Re della Valtellina. Il 30enne ha realizzato un mitologico uno-due su una pista che è ormai diventata la sua seconda casa: nel giro di 24 ore ha vinto ben due discese su questa amata neve, in carriera si è imposto addirittura in ben sei occasioni a Bormio (cinque in discesa, una in superG: nessuno come lui). Sono numeri da vero fenomeno: Dominik Paris è diventato il terzo italiano più vittorioso in Coppa del Mondo (18 successi, a -6 dal secondo posto occupato da Gustav Thoeni), è balzato in testa alla classifica generale della Coppa del Mondo come non succedeva da quasi 25 anni (Alberto Tomba nel trionfale 1995, escludendo la brevissima parentesi di Peter Fill dopo appena quattro gare nel 2006-2007) e ora cova seriamente il sogno di lottare per la Sfera di Cristallo overall che in Italia manca appunto da un quarto di secolo.
La marea di pubblico, i tifosi festanti, il pubblico osannante e una folle oceanica a Bormio hanno certificato l’esplosione di Dominik Paris, un indelebile uomo copertina che ci riporta indietro ai tempi di Alberto Tomba: la strada intrapresa è quella giusta, ora bisogna continuare questo percorso e credere nell’impresa perché battere gli slalom-gigantisti resta comunque molto difficile ma ora non sembra più impossibile. Domani la combinata sempre in Valtellina, il Messia medita un nuovo colpo in questo format dal nuovo regolamento prima di lanciarsi verso le grandi Classiche di gennaio tra cui la mitica Kitzbuehel dove è già stato Re e insegue una nuova festa da leggenda.
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Foto: Lapresse