Sci alpino, Pinturault precede la rivelazione Winters nella prima manche dello slalom di Val d’Isere. 9° Gross, vicino al podio

Alexis Pinturault ha fatto il vuoto nella prima manche dello slalom maschile di Val d’Isere, recuperato oggi dopo la cancellazione di ieri per il forte vento. Dominio assoluto del transalpino, che ha già quasi prenotato la vittoria finale. Una sola imprecisione nella parte iniziale per il francese, che poi è stato perfetto lungo tutto il tracciato, chiudendo con il tempo di 52″85.

Clamorosa seconda posizione per l’americano Luke Winters, alla sua prima qualifica per la seconda manche della carriera. Con il pettorale 40 lo statunitense ha chiuso a 50 centesimi da Pinturault ed ora sogna un incredibile podio. Terzo posto per lo svizzero Ramon Zenhaeusern staccato di 72 centesimi dalla vetta, mentre quarto è lo svedese Andrè Myhrer, che paga 88 centesimi dalla vetta.

Tanti errori anche per l’austriaco Michael Matt, quinto a 93 centesimi, mentre dal sesto posto i distacchi salgono sopra il secondo con l’austriaco Christian Hirschbuehl (+1.08). Settima posizione per il sorprendente croato Istok Rodes (+1.10) e ottava per il britannico Dave Ryding (+1.12).

Stefano Gross è il migliore degli azzurri in nona posizione (+1.14). Una prima manche dove l’altoatesino ha fatto fatica a tenere la linea corretta soprattutto nelle curve a sinistra, ma il podio non è comunque lontano. Chiude la top-10 lo svizzero Daniel Yule (+1.19), che precede di poco Manfred Moelgg (+1.28).

Ritardo elevatissimo per il principale favorito della gara, il norvegese Henrik Kristoffersen, che ha commesso un grave errore nella parte finale, chiudendo poi a 2.82 dalla vetta. E’ uscito, invece, l’altro candidato alla vittoria, il francese Clement Noel.

Delusione in casa Italia per Alex Vinatzer. Il giovane azzurro scivola praticamente subito e chiude ad oltre cinque secondi da Pinturault. Parteciperà alla seconda manche Giuliano Razzoli (+1.60). Più lontani Riccardo Tonetti (+2.64) e Tommaso Sala (+3.22); mentre è uscito Simon Maurberger.

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Foto: Fisi/Pentaphoto