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Sci Alpino

Sci alpino, ‘Slalom Parallelo’ Varettoni-Alfieri: “Slalom donne, urge una riflessione. Shiffrin, nelle altre discipline trova concorrenza. Paris? Presto per sognare. Ma Luc Alphand…”

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La terza tappa di Coppa del Mondo 2019-2020 è andata in archivio, nello sci alpino, tra Killington (donne) e Lake Louise (uomini). Se per la classifica generale regnano una certezza (Shiffrin), da una parte, e  il totale equilibrio almeno per ora (uomini), dall’altra, resta la sensazione che in tutte le specialità diverse dallo slalom Mikaela avrà un po’ più di concorrenza, mentre Dominik Paris prova a confermare l’obiettivo di inizio stagione, cioè rimanere sempre sul podio in tutte le gare veloci. Per noi, in attesa che ragazze e ragazzi si scambino parzialmente i palcoscenici di gara sempre in Nord America, è tempo di quinta puntata della rubrica “Slalom parallelo”, sorta di botta e risposta tra Silvano Varettoni e Camilla Alfieri sulle stesse domande (ma senza conoscere l’uno le risposte dell’altra), con tanti argomenti interessanti da affrontare.

Partiamo da Killington e dal primo trionfo in Coppa del Mondo di Marta Bassino: si trattava solo di aspettarne la maturazione? E cosa ne pensate della Shiffrin in gigante, dopo due gare?

Silvano Varettoni:In parte ci sarà stata anche una maturazione completata, ma non credo sia quello il fattore principale. Intanto Marta ha trovato condizioni perfette per lei e per il suo tipo di sciata leggera, che si è dimostrata estremamente efficace a Killington. Probabilmente su alcune piste si sente più sicura, vedi anche la Erta di Kronplatz, dove ha ottenuto due podi in tre gare. Poi certo, dal punto di vista mentale, niente da dire: per la prima volta sei in testa a metà gara e subito vinci, tanto di cappello. Punto. Col passare delle stagioni diventerà sempre più brava e potrebbe anche vincere tanto, perché no. Adesso sa di essere una delle più forti, anche se secondo me non vale ancora Brignone, più completa e stabile un po’ su tutti i tracciati. Ma ha 23 anni, il futuro è suo. Quanto a Shiffrin, la situazione è chiara: in gigante non ha mai dominato come in slalom e questo perché si trova almeno 4-5 avversarie di alto livello, penso a Brignone, questa Bassino, Worley, Rebensurg e altre ancora. Credo comunque che avrà buone chance di difendere il titolo nella Coppa di specialità, ma senza dominare: il livello medio è ben più alto rispetto allo slalom“.

Camilla Alfieri:Ripesco la domanda e soprattutto la risposta di settimana scorsa alla vigilia della trasferta nordamericana: mi ero sbilanciata, dicendo in anticipo che questa è un po’ la pista delle italiane in gigante, non è un caso se sono andate sempre sul podio in quattro gare disputate, con due vittorie. E con le condizioni giuste, quindi manto molto duro, che sicuramente esalta ancor di più la classe di una Bassino, ma anche di Brignone o Goggia. Poi, sì, posso essere d’accordo sull’idea che semplicemente bisognava aspettare la maturazione giusta per Marta; chiaro, per dire con certezza “è arrivata alla piena maturità”, bisogna aspettare una conferma già dalla prossima gara tra le porte larghe, a Courchevel. Però una considerazione possiamo già farla: questa vittoria molto probabilmente rappresenterà la svolta della carriera per lei, non so perché mi viene in mente il Carlo Janka di Beaver Creek 2009, tre vittorie in tre giorni in tre specialità diverse. Poi ha conquistato Coppa generale e oro olimpico in gigante. Il paragone lo faccio solo per far capire come si possa ‘svoltare’ da una gara all’altra. Per Marta oggi l’impresa in classifica generale è ovviamente ancora lontana. Ma mi aspetto un altro tipo di carriera da qui in avanti. Shiffrin ha il pettorale rosso di leader in gigante, è sempre lì: è chiaro, trova un po’ più di concorrenza. Ma è sempre lei, magari incontra qualche difficoltà in più, nel senso che se in slalom può vincere anche al 70%, per imporsi tra le porte larghe tutto deve essere perfetto, anche per una come lei“.

Passiamo a Dominik Paris e a Lake Louise: due gare, due podi. Siamo in linea con le attese della vigilia. Salgono le sue quotazioni per la classifica generale o è ancora troppo presto per questi discorsi?

V: Se riesce veramente nell’impresa che abbiamo posto come obiettivo a inizio stagione, cioè salire sul podio sempre, in velocità, intanto diventa una leggenda assoluta, e poi sì, a quel punto si può sognare. Ma resta un’impresa difficilissima, gli avversari sono tanti, tosti e sul podio ci vogliono salire pure loro. Aggiungo due considerazioni: la prima è che rimane ancora troppo presto per questi discorsi. Aggiorniamoci… allo slalom di Zagabria, lì avremo le idee più chiare. La seconda: dipenderà molto dal rendimento di Pinturault in slalom e di Kristoffersen in gigante. Non posso pensare che Alexis sia quello visto a Levi tra le porte strette. E’ capace di sciare su ben altri livelli. Chiaramente, quelle due discipline sono l’ago della bilancia, anche in maniera indiretta per Paris: cioè lo slalom, per il rendimento del transalpino, e il gigante, per testare il polso a Henrik”.

A: “Sì e no. Dipende moltissimo dagli altri. Pinturault ha fatto un passaggio a vuoto a Levi di quelli… devastanti, in slalom, resta da capire se avrà un seguito o meno. Se sì, allora si possono aprire spiragli. Chiaro, Dominik ha una bella resa, è entrato in quella fase della carriera in cui si sente sicuro di tutto, su ogni pista, in ogni condizione. I due secondi posti gli valgono di sicuro punti pesanti, a Beaver Creek credo farà anche il gigante e lì ne capiremo qualcosa di più. Poi, signori, esiste l’esempio di Luc Alphand, quello non va dimenticato; nella stagione 1996-1997 vinse la Coppa del Mondo generale gareggiando solo in velocità, certamente in un’annata particolare, pre era-Hermann Maier, e totalizzando 1130 punti. Però è successo. Serve anche un pizzico di fortuna“.

Slalom donne: a quale spettacolo stiamo assistendo?

V: “A uno spettacolo diviso per tre. Shiffrin fa un altro sport; Vlhova e Holdener fanno un altro sport, al netto degli errori. Poi ci sono tutte le altre. Certo, una novità Killington l’ha portata. La prova di Federica  Brignone. Mi ha impressionato, confermando quello che già pensavo da tempo: è lei la nostra migliore slalomista. Se non esce, può stare sempre nelle dieci scendendo con il pettorale 31, ma anche ambire alle prime cinque posizioni. Il resto è… un livello bassissimo ed è difficile dire perché si è arrivati a questo punto“.

A: “A Killington il manto era molto duro, però le gare a questo livello le fanno atlete top, che dovrebbero cavarsela bene anche in queste condizioni. In senso assoluto bisogna fermarsi un attimo a riflettere per cercare di capire come mai il livello è così basso, che cosa si sbaglia. Ci si qualifica con 5 secondi di ritardo, il confronto con i maschi è impietoso. Per me il fatto che ci sia un’aliena davanti non cambia il discorso, il livellamento medio è comunque troppo verso la mediocrità. Viene da pensare che esistano lacune tecniche e lo si capisce maggiormente osservando proprio la gara di Federica Brignone: chi tecnicamente è ben preparato, come lei, se si accende di colpo riesce ad arrivare davanti in classifica, perché senza l’uscita penso proprio che l’avremmo ritrovata molto in alto nello slalom di Killington. Da una parte è facile, facilissimo andare a punti; dall’altra è molto difficile compiere il salto di qualità. Ma chi ha classe e tecnica lo fa. Su questo bisogna riflettere”. 

Un commento sulle prove di Mattia Casse ed Emanuele Buzzi?

V:Mattia ha sciato veramente bene in superG e mi auguro che questa sia proprio la volta buona per lui. In discesa probabilmente voleva “strafare” e il risultato è stato quello che abbiamo visto. Ma se sai comportarti così bene in superG, lo puoi fare tranquillamente anche in discesa, disciplina comunque vicina. Adesso dobbiamo aspettarci una conferma a Beaver Creek. Penso sia solo questione di testa per Casse, se scia come a Lake Louise, sempre, va bene tutto l’anno, senza discussioni. Per Buzzi, un grande exploit. Non pensavo partisse così forte dopo l’infortunio, è solo alla terza stagione piena in Coppa, aspettiamoci una crescita costante. Certo, oltre Paris, ottimi segnali. Davvero ottimi, in attesa di Innerhofer“.

A:Grandi risultati, sicuramente. Ancor di più per Buzzi che rientrava da un infortunio. In questi casi però bisogna sempre aspettare conferme e quindi incrociamo le dita per Beaver Creek, dove capiremo molte più cose, anche in senso assoluto. Con un Paris così e con i citati Buzzi e Casse, in Colorado prevedo un grande divertimento per l’Italia maschile. Emanuele e Mattia sono oltretutto sciatori tecnici, quindi adattissimi a quella pista. In più, spero davvero che Matteo Marsaglia possa tornare e fare un risultato, importantissimo per il morale. Se lo meriterebbe. Infine, sono curiosa soprattutto per il gigante: magari si gasano tutti per i risultati dei discesisti e vanno giù alla grande. E Dominik, se gareggia, può regalare una sorpresa. Restiamo in trepidante attesa“.

Come grande attesa rimane per Mikaela Shiffrin in velocità. Aspettative?

V:So che si è allenata molto bene a Copper Mountain. Una come lei, per la qualità della sua tecnica, in superG non può uscire mai dalle 10, minimo sindacale. Può fare bene anche in discesa, per me quest’anno non vincerà né la Coppa in superG, né quella in discesa. Sono curioso anche io di vederla in azione, c’è però una Stuhec che sta già molto bene, Gisin in formissima, le austriache tanti e brave, Goggia super competitiva. Non sarà mica semplice, per Mikaela”.

A:Credo non abbia più nulla da dimostrare in queste discipline, né in superG né in discesa. Ha già fatto e fatto tanto. Chiaro però che quest’anno la cerchia si ampia, vale il discorso del gigante. Entrano in gioco Ilka Stuhec, Nicole Schmidhofer, Anna Veith quando sarà a posto, Sofia Goggia, Michelle Gisin, le altre americane che stanno per tornare, tutte le austriache, Lara Gut vista meglio rispetto alla scorsa stagione e sicuramente competitiva, almeno in superG. Potrebbe essere persino molto divertente. Ma Shiffrin resta Shiffrin: parte per vincere in ogni gara”.

LE PUNTATE PRECEDENTI

 

Prima puntata: il pre-Coppa del Mondo

Seconda puntata: l’analisi post-Soelden 

Terza puntata: l’avvicinamento a Levi 

Quarta puntata: il commento ai primi slalom stagionali

gianmario.bonzi@gmail.com

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