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Sci di fondo, Team Sprint Planica 2019: Italia con entrambe le coppie maschili in finale! Pellegrino e Zelger vincono la loro semifinale

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L’Italia può festeggiare l’approdo nella finale della team sprint di Planica, valida per la Coppa del Mondo di sci di fondo 2019-2020, con entrambe le coppie maschili. Federico Pellegrino e Stefan Zelger, infatti, vincono la loro batteria, la seconda, permettendo anche, grazie al ritmo controllato, a Davide Graz e Michael Hellweger, settimi nella prima, di conquistare il pass per l’ultimo atto della gara che chiude il programma sloveno. Un’accoppiata che fa piacere, oltre che per la presenza di Pellegrino, anche per la competitività già mostrata da Graz e Hellweger insieme e dalla confermata buonissima condizione di quest’ultimo dopo l’individuale di ieri.

Nella prima semifinale, la coppia composta da Davide Graz e Michael Hellweger inizia con il piede sull’acceleratore, riuscendo a tenere le zone di testa per i primi due chilometri e mezzo. Poi, però, i big si muovono, benché non vadano a sfaldare il gruppo: solo nel finale, infatti, Norvegia I (Sindre Bjoernestad Skar-Erik Valnes) e II (Gjoeran Tefre e Havaard Solaas Taugboel) staccano di un paio di secondi la concorrenza, rispettivamente con 15’45″94 e 15’46″28. Alle loro spalle Finlandia I (Ristomatti Hakola-Joni Maeki) a 46 centesimi, Svezia II (Oskar Svensson-Marcus Grate) a 2″76, Francia II (Arnaud Chautemps-Renaud Jay) a 3″64, Svizzera I (Roman Furger-Jovan Hediger) a 3″81, Italia II a 4″21 e Stati Uniti (Kevin Bolger-Logan Hanneman)

Nella seconda semifinale, con Italia I composta da Federico Pellegrino e Stefan Zelger, tutte le 13 coppie in gara rimangono tutte insieme per moltissimo tempo, ben oltre la metà dei 7.2 km previsti in questa giornata, fin quando, verso il sesto chilometro, Francia I (Richard Jouve-Lucas Chanavat) rompe gli indugi e allunga il gruppo. La risposta pronta è dell’Italia, che sul traguardo va a precedere i transalpini (17’14″87 contro 17’14″97). Tutte le altre coppie, a partire da Russia I, sono eliminate in ragione del tempo decisamente più alto, frutto di una batteria molto più controllata che non consente alcun ripescaggio.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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