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Tennis, Camila Giorgi riparte dal 125K di Limoges. L’azzurra riparte con umiltà dai bassifondi per risorgere

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Il 2020 di Camila Giorgi riparte… dal 2019. La marchigiana, infatti, ricomincia a scendere in campo in Francia, al WTA 125K di Limoges, in un torneo la cui categoria è stata creata da qualche anno e che, per trovare un corrispettivo maschile, è di livello un pochino superiore, generalmente, ai Challenger più forti che si trovano in circolazione.

Precipitata, dopo un’annata contrassegnata da numerosi infortuni e tante sconfitte nei primi turni, al numero 100 della classifica mondiale, la nativa di Macerata riparte dalla russa Liudmila Samsonova, che con l’Italia ha avuto e ha un legame a doppio filo tutto particolare, pur mantenendo la nazionalità russa. Si tratta di un confronto che non ha precedenti sul circuito maggiore e che porta dritto dalle parti della francese Alizé Cornet al secondo turno (e in passato i match Giorgi-Cornet hanno vissuto di ogni genere di sfumatura possibile e immaginabile), in un tabellone comandato dalla russa Ekaterina Alexandrova e con ben sette francesi al via.

Per l’attuale numero 2 d’Italia, scalzata di recente da Jasmine Paolini nel ruolo di giocatrice di punta del nostro Paese, sono tutte da comprendere le reali possibilità di riaffacciarsi, se non all’interno delle prime 30, quantomeno in una zona del ranking mondiale che possa rimetterla nelle condizioni di non dover giocare le qualificazioni in molti tornei del circuito maggiore (e non va nemmeno dimenticato che, al momento della chiusura dell’entry list degli Australian Open, proprio il nome di Camila Giorgi era l’ultimo con l’accesso diretto via classifica WTA).

La ripartenza dal basso della marchigiana è dunque necessaria per rimettere a fuoco gioco e una miglior situazione di classifica, ma significa anche che, forse, la voglia di rimettersi in gioco non è ancora scemata. L’unico problema dell’inizio di stagione è legato ai 185 punti in uscita tra Sydney e Melbourne, ragion per cui cercare di portarne a casa 160 direttamente in questo torneo darebbe quantomeno un peso minore alla cambiale in scadenza (anche se, va detto, non è obiettivo facile per l’alta qualità del torneo di Limoges). Il vero momento buono per l’azzurra potrebbe arrivare da marzo in poi, perché dallo stop per infortunio fino alla finale raggiunta a Washington a inizio agosto non ha sostanzialmente nulla da difendere. E, si sa, in questi casi il computer aiuta, ma bisogna fare in modo che ciò sia possibile con risultati o anche con una certa costanza di rendimento, benché Giorgi abbia abituato più ai picchi che a un percorso lineare.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Rena Schild / Shutterstock.com

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