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Tennis: Federer, Nadal, Djokovic e Fognini tra i dieci giocatori sempre in top-100 tra il 2010 e il 2019
Sono appena dieci i giocatori capaci di restare nelle prime 100 posizioni del ranking ATP dal primo giorno del 2010 all’ultimo del 2019: un’impresa simbolo di assoluta longevità per coloro che sono riusciti in tale impresa. A raccogliere la particolare statistica, in uno dei suoi celebri tweet che fanno parte del suo regno dei numeri, è Luca Brancher.
percentage of time in the atp top-100 in the last decade (1Jan10-31Dec19). 310 players was top-100 for at least 1 week (mmoh, fratangelo and a. martin only 1 week), 10 for all the time (fognini, verdasco, simon, isner, cilic, djokovi, kohlschreiber, nadal, gasquet, federer) pic.twitter.com/dyfrHOcSYz
— Luca Brancher (@LucaBeck) December 24, 2019
I dieci giocatori in questione sono: Roger Federer (Svizzera), Rafael Nadal (Spagna), Novak Djokovic (Serbia), Gilles Simon (Gran Bretagna), Richard Gasquet (Francia), Marin Cilic (Croazia), John Isner (Stati Uniti), Philipp Kohlschreiber (Germania), Fernando Verdasco (Spagna) e Fabio Fognini (Italia).
Federer ha iniziato il 2010 da numero 1 del mondo e terminerà il 2019 da numero 3, mentre Nadal è partito dalla seconda posizione a inizio Anni ’10 per chiudere in vetta al mondo quest’anno. Djokovic, invece, era numero 3 all’inizio della decade e la chiuderà da numero 2, con in mezzo 275 settimane da leader. Simon è entrato nel 2010 da numero 15 e uscirà dal 2019 da numero 55, con un picco al numero 10 nel 2015, ma senza mai tornare al best ranking di sesto raggiunto nel 2009. Discorso diverso per Gasquet: numero 61 a fine 2019, nel 2010 era partito al 52° posto, ma nel frattempo è stato più volte in top ten, benché mai al numero 7 del 2007.
Cilic, invece, ha aperto il 2010 da numero 14 e chiuderà il 2019 da numero 39; in mezzo, gli US Open 2014 e la terza posizione di gennaio 2018. Isner, attualmente 19° nel ranking ATP, è entrato nella decade da numero 34, arrivando all’ottavo posto nel 2018. Kohlschreiber è sempre stato piuttosto costante, pur non arrivando mai in top ten: miglior classifica di numero 16 nel 2012, ha cominciato il 2010 al 27° posto e finirà il 2019 da 79°. Verdasco era nono nel 2010, mentre finirà l’anno in essere come numero 49, senza mai esser riuscito a riprendersi quel numero 7 che raggiunse nel 2009. Per Fognini, infine, si va dal numero 54 del 2010 al 12 di quest’anno, con la punta del nono posto raggiunto dopo l’ultimo Wimbledon.
Non è del club per pochissimo Andreas Seppi: l’altoatesino, infatti, a fine giugno 2017 è uscito per un’unica settimana dalla top 100, in seguito a un periodo particolarmente complicato per lui. A seguito dei problemi dell’ultimo anno e mezzo, lo scozzese Andy Murray è fermo all’84.4% delle settimane tra i primi 100. Percentuali rispettabili anche per altri italiani: Paolo Lorenzi è al 66.6% (best ranking di numero 33 nel 2017), mentre Filippo Volandri, protagonista soprattutto nel decennio precedente, ha una percentuale del 33.5%, e Simone Bolelli si trova al 29%. Marco Cecchinato, invece, è al 26.1%, mentre un altro protagonista della generazione azzurra passata, Potito Starace, ha una percentuale del 25.4%. Seguono Matteo Berrettini (16.5%), Thomas Fabbiano (15.7%), Flavio Cipolla (14.2%), Lorenzo Sonego (8.1%), Stefano Travaglia (4.7%), Salvatore Caruso (2.4%), Alessandro Giannessi (1.9%), Jannik Sinner (1.8%) e Luca Vanni (0.4%). Naturalmente, in alcuni casi, va tenuto conto di un fattore anagrafico (di “anzianità” per Volandri, Starace e Cipolla, di gioventù per Berrettini, Sonego e Sinner).
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: LaPresse / Olycom