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Vela, Tita-Banti o Bissaro-Frascari? Ballottaggio tra fenomeni: solo una coppia andrà a Tokyo 2020

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Due diversi campioni del mondo in due anni sono un lusso che poche nazioni possono permettersi nella vela. Ruggero Tita in coppia con Caterina Banti ha vinto nel 2018 ad Aarhus in Danimarca, Vittorio Bissaro, assieme a Maelle Frascari, è salito sul gradino più alto del podio la scorsa settimana ad Auckland in Nuova Zelanda. All’inizio delle Olimpiadi mancano otto mesi e ci sarà un momento in cui la scelta cadrà su uno solo dei due equipaggi.

Nei macchinosi criteri di selezione alle Olimpiadi la vela è considerata alla stregua di uno sport di squadra. Quindi la vittoria del 2018 non ha dato il diritto a Tita di andare a Tokyo, ma ha semplicemente qualificato l’Italia. Ci sono nazioni (gli Stati Uniti su tutti) che decidono l’equipaggio con i Trials secchi. In Italia i criteri di scelta sono cambiati tante volte, ci sono stati anni in cui è stata adottata anche da noi la selezione secca come fanno gli americani. Ma anche questo sistema non fu utile a evitare polemiche tra i vari equipaggi. Oggi il criterio è basato sull’osservazione e non su criteri esclusivamente matematici: decide il Direttore Tecnico Michele Marchesini con il suo staff. “Fortunatamente – sottolinea il DT- c’è grande rispetto e collaborazione tra i due timonieri. Mi ha fatto molto piacere che appena tornati a terra Ruggero e Caterina siano corsi a fare i complimenti ai compagni neo Campioni del Mondo. Tra pochi giorni saremo di nuovo tutti insieme ad allenarci a Trapani che offre condizioni ideali, così come Cagliari”.

Non si può negare che ad Auckland il campione del mondo 2018 aveva a disposizione il match point, così come Bissaro aveva chiaro che per riaprire la partita aveva un solo risultato a disposizione: vincere il titolo.

Sicuramente gli azzurri sono i più veloci della flotta, hanno una tecnica che le altre nazioni cercano di copiare. “Parlano di italian way – racconta Marchesini – e abbiamo videomaker e fotografi sempre alle calcagna, ci hanno fatto le radiografie. Puoi analizzare nel più piccolo dettaglio come tira Lebron James, ma quando hai la palla in mano sei tu che devi fare canestro”.

I due equipaggi azzurri si sfidano continuamente verso l’alto e crescono entrambi. Se vogliamo fare dei distinguo, Bissaro dà il suo meglio di bolina con onda, Tita quando può fare full foiling, cioè far volare con costanza il catamarano. E il campo di regata di Enoshima, dove si disputeranno le regate olimpiche, può offrire entrambe le situazioni. Questo complica (se possibile) la scelta, si potrebbe tenere conto delle proiezioni meteorologiche che rivestono oramai un ruolo fondamentale nella vela olimpica. Resta il fatto che Ruggero Tita e Caterina Banti hanno dominato il test event olimpico dell’agosto 2019, mentre proprio in quell’occasione Bissaro e Frascari sono stati protagonisti della peggior prestazione dell’anno. A febbraio 2020 in Australia, a Geelong, vicino a Melbourne ci sarà l’ultimo Campionato del mondo prima dei Giochi. Dal 10 al 15 si tornerà in acqua per decidere un nuovo Campione del Mondo, il campo di regata però è molto diverso da quello giapponese perché si corre in una baia con mare piatto, ma servirà per avere elementi importanti per capire la tenuta psicologica degli equipaggi. Gli appassionati ricordano bene la débâcle di Bissaro a Rio: sceso in acqua nella Medal Race con la medaglia d’argento al collo è scivolato al quinto posto a causa di errori incomprensibili, ma la scorsa settima ad Auckland, invece, Vittorio ha dimostrato una straordinaria tenuta mentale.

Tita ha cominciato il Mondiale neozelandese con fatica e un po’ di sfortuna. I giorni delle qualificazioni sono stati da dimenticare. Poi dall’inizio della Golden Fleet ha cambiato passo fino a vincere la Medal Race per chiudere al settimo posto: la capacità di recupero, anche nella singola regata è una delle sue caratteristiche vincenti. La scelta resta difficile!

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