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Vincenzo Nibali: “Da tre anni mi dicono che sono vecchio. Se mi preparo bene, al Giro d’Italia me la gioco”

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Vincenzo Nibali è uno di quei fuoriclasse del ciclismo ad avere vinto praticamente tutto nella propria carriera, ma contemporaneamente non si sazia mai di sfide e obiettivi personali. Nel 2020, infatti, lo Squalo dello Stretto è pronto ad una nuova avventura, con la casacca della Trek-Segafredo. A 35 anni, il siciliano saluta quindi la Bahrain-Merida dopo tre anni che hanno visto qualche alto e basso di troppo, anche a livello di rapporti interni, come conferma Nibali alla Gazzetta dello Sport. “Forse la squadra dopo la frattura della decima toracica al Tour 2018 ha avuto qualche dubbio. Ma io dopo nemmeno 3 mesi sono arrivato secondo al Giro di Lombardia e anche secondo all’ultimo Giro d’Italia. Credo di averlo dimostrato: sì, ci sono. Il Tour non è stato facile, ma un successo di tappa l’ho comunque ottenuto”.

A questo punto il vincitore di tutti e tre i Grandi Giri si rimbocca le maniche per puntare l’assalto alla Corsa Rosa 2020. Una impresa riuscita a pochi ciclisti dopo i 35 anni. “Lo so, ma il ciclismo moderno non è uguale a quello del passato. Non so se vincerò il Giro, ma penso che se mi preparo nella giusta maniera posso giocarmela. Ho chiesto di anticipare gli allenamenti in altura già a gennaio, un segnale della voglia che ho. Ma, allo stesso tempo, anche di concentrazione, non voglio distrazioni”.

La parola “sfida” torna sicuramente in primo piano per Vincenzo Nibali. “Forse lo è, ma mi piace e la accetto volentieri. Non mi danno fastidio i riferimenti all’età. Sono tre anni che mi dicono che sono vecchio e il “povero” Alejandro Valverde allora che va per i 40…?”

Il nuovo alfiere del team Trek-Segafredo, quindi, ha già ben chiaro nella propria mente come andrà affrontato questo 2020, con tanti appuntamenti di grande importanza.  “Lo farò pensando ad una cosa per volta. Ho sempre fatto così. Non è il caso di cominciare già da ora a farsi “seghe mentali” sul Mondiale, per esempio. Dopo il Giro si tirerà una linea pensando alla seconda parte dell’annata, che sarà molto intensa. Ribadisco che, tra Olimpiade e Mondiale, comunque, sceglierei Tokyo perchè è l’evento più importante per ogni atleta. L’Olimpiade è stupenda”.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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