Ciclismo

Vincenzo Nibali debutterà alla Volta ao Algarve nel 2020: lo Squalo mette nel mirino il Giro d’Italia

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Giro d’Italia, Olimpiadi e Mondiali: sono questi i tre grandi obiettivi ed i tre grandi appuntamenti che Vincenzo Nibali ha segnato con un circoletto rosso sull’agenda del 2020. E per farlo ha pesato ad un ritiro in altura, a Tenerife, nella zona del vulcano Teide per preparare al meglio l’esordio stagionale.

Un inizio che sarà atipico: secondo quanto anticipato da “La Gazzetta dello Sport” la stagione dello “Squalo” scatterà per la prima volta dal Portogallo, precisamente dalla Volta ao Algarve, breve corsa a tappe lusitana in programma dal 19 al 23 febbraio, a cui Nibali non ha mai preso parte in carriera finora.

Spiega alla Rosea come è nato il ritiro in altura l’allenatore del messinese, Paolo Slongo: “In un primo momento io avevo pensato di non inserire l’altura all’inizio di stagione. Ma è stato lo stesso Vincenzo a chiedermi di prevederla. E’ successo a ottobre, durante un lungo volo verso Chicago. Lui era in business ma è venuto a sedersi tra me e il DS Adriano Baffi in classe economica perché c’era un posto libero al centro. Avevamo un foglio bianco davanti e abbiamo ragionato assieme sui programmi. Ha visto che febbraio era un po’ troppo “libero” e ha chiesto un ritiro in più. Un segnale importante per far capire che ci tiene. Che è prontissimo a mettersi in gioco ancora a 35 anni. Per lo spirito che ha, ne dimostra decisamente meno“.

Per avvicinarsi alla Corsa Rosa, poi Nibali prenderà parte alla Tirreno-Adriatico, la “Corsa dei due Mari, che nel 2020 si disputerà tra l’11 ed il 17 marzo: ad ingolosire il siciliano anche l’altimetria, già svelata, della quarta tappa, con arrivo a Sassotetto, a quota 1362 metri, che il portacolori della Trek ha già affrontato in passato, sempre nella stessa corsa, alla quale ha sempre preso parte dal 2009, eccezion fatta per il 2014.

Così Nibali al quotidiano milanese: “Bello che ci sia un traguardo di questo tipo in salita, a differenza dell’ultima edizione. Avevo già scalato questa salita nell’edizione 2018, vinse Landa e io persi una trentina di secondi. E se non sbaglio anche un’altra volta in passato, in maglia Liquigas, quando non era arrivo di tappa. Un’ascesa fatta di stradoni larghi e di sicuro molto impegnativa. Io ho sempre fatto fatica!“.

Sabato 14 marzo, la frazione regina della manifestazione, partirà da Terni e, dopo 204 km giungerà a Sassotetto: in mezzo sei salite, delle quali quattro saranno GPM. Dopo Pettino, Forca di Ancarano e Santa Margherita, ecco l’ascesa finale, che sarà lunga circa 12 km, con pendenze costanti attorno al 7% e pichi massimi al 13%.

 

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roberto.santangelo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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