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Australian Open 2020, Elisabetta Cocciaretto e una piccola luce nel buio del tennis femminile italiano
Elisabetta Cocciaretto e l’Australia si erano salutate con un filo di amarezza nel 2018. Le lacrime avevano rigato il volto della giovanissima tennista marchigiana, quando non fu capace di sfruttare due match-point nelle semifinali del torneo junior degli Australian Open di due anni fa. La sconfitta per mano della cinese di Taipei En Liang è qualcosa che la classe 2001 ancora ricorda chiaramente e dunque, tornando a Melbourne, le sensazioni erano un po’ contrastanti, lei che era al debutto assoluto nelle qualificazioni di uno Slam del circuito maggiore.
Ebbene, la nostra portacolori, con una cavalcata a tratti inarrestabile, ha guadagnato l’accesso al main draw, diventando la più giovane italiana a esordire in uno Major dal 2001, quando fu Roberta Vinci (non una qualsiasi) a fare la sua prima apparizione allo US Open. A 18 anni e 11 mesi, dunque, la nativa di Ancona vuol dar seguito alla propria scalata e scuotere un movimento al femminile azzurro in difficoltà, oscurato anche dai grandi risultati del settore maschile del Bel Paese. Spetta, dunque, ad Elisabetta tenere alto il vessillo italico delle nuove leve “in rosa”, tenuto conto degli score che l’hanno portata nel giro di un anno dalla posizione n.707 del mondo alla n. 173 attuale.
Riscontri che non sono frutto del caso, ma di un lavoro certosino e molto attento. Dopo aver concluso la propria esperienza da junior nella posizione n.12 del ranking nel 2018, la tennista italiana ha dato il via alla propria attività a livello assoluto nel 2019. Nella prima parte dell’annata i risultati non sono arrivati e le motivazioni probabilmente sono da ricercare nella preparazione molto pesante sotto il profilo fisico. Nel giro di pochi mesi, infatti, i progressi di Cocciaretto sono stati tangibili e si sono ripercossi in alcuni aspetti fondamenti del gioco: la solidità da fondo e la continuità tennistica. E così, nel mese di luglio, la scintilla è scattata con risultati considerevoli: il successo a Trieste, le finali a Torino e a Pula e i penultimi atti sempre a Pula e a Bagnatica. A ciò va aggiunta anche la qualificazione nel main draw del WTA a Palermo, sconfitta poi al termine di un match molto combattuto dalla slovacca Viktória Kužmová.
Nel mese di ottobre, di comune accordo con il coach Fausto Scolari, si è dato il via all’esperienza sudamericana e la sequenza di 10 vittorie di fila è stata suggellata dal sigillo posto nel torneo di Asunción, battendo in finale Sara Errani. Ed ecco che il cerchio un po’ si è chiuso a Melbourne, dove le lacrime si sono trasformate in sorrisi, dominando la scena contro la ceca Tereza Martincova (n.132 WTA) e concedendole appena tre game in due set. Nel tabellone principale ci sarà l’incrocio con la titolata tedesca Angelique Kerber (attuale n.18 del mondo), in grado nel 2016 di imporsi in questo Major. Elisabetta, però, non avrà nulla da perdere e cercherà di godersi questa esperienza fino alla fine.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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