Tennis
Australian Open 2020: il tabellone di Matteo Berrettini. Ostacolo Coric al terzo turno, poi eventualmente Fognini e Federer
Il tabellone toccato in sorte a Matteo Berrettini agli Australian Open 2020, per una certa misura, si lascia guardare. Il romano, che affronta per la prima volta uno Slam da top ten, visto il suo status di numero 8 del mondo, ha valide opportunità non solo di avanzare, ma anche di guadagnare molti punti: da difendere, infatti, c’è solo il primo turno del 2019, quando fu sfortunato a pescare il greco Stefanos Tsitsipas, già allora iscritto al ballo dei grandi e poi arrivato fino alla semifinale.
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Il primo avversario di Berrettini sarà l’australiano Andrew Harris, 25 anni, che nelle categorie juniores fu campione al Roland Garros e a Wimbledon nel 2012 in doppio, in coppia con Nick Kyrgios. Il nativo di Canberra è poi diventato quello che conosciamo, mentre Harris è rimasto a barcamenarsi nei tornei minori, con una miglior classifica di numero 159 arrivata nello scorso novembre. Per la prima volta gioca nel tabellone principale di un torneo dello Slam, in questo caso grazie a una wild card. Lo scorso anno è andato vicino a qualificarsi a Wimbledon, perdendo però nel turno decisivo dal francese Corentin Moutet.
Al secondo turno il romano, dovesse arrivarci (eventualità molto probabile), sfiderà uno tra l’americano Tennys Sandgren e il qualificato argentino Marco Trungelliti. Sandgren è arrivato a sorpresa ai quarti, battendo anche l’austriaco Dominic Thiem, nel 2018, ma non è mai andato oltre la posizione numero 41 del mondo pur vincendo l’ATP di Auckland un anno fa. Trungelliti, invece, nelle qualificazioni ha superato nell’incontro decisivo il nostro Lorenzo Giustino. Già in campo in tre Slam su quattro, l’argentino è diventato famoso per aver denunciato un caso di tentata corruzione nei tornei minori nel 2015, il che portò alla condanna di tre tennisti argentini (Nicolas Kicker, Federico Coria e Patricio Heras) nel 2017 sulla base dell’investigazione partita dalla Tennis Integrity Unit, ritrovandosi però odiato da vari suoi colleghi connazionali, in un assurdo gioco delle parti al contrario del quale il senso sfugge. Con entrambi i giocatori Berrettini non ha precedenti, ma sarebbe favorito in entrambi i casi.
Arriviamo dunque al terzo turno, che può proporre il croato Borna Coric, numero 25 del seeding, che però proviene da due sconfitte su tre incontri di ATP Cup, quelli con l’argentino Diego Schwartzman e con il polacco Hubert Hurkacz. Tra i due non ci sono precedenti, ma l’importanza di questo Slam per Coric è data dal fatto che deve difendere il quarto turno di un anno fa, ed il fatto di dover giocare contro Berrettini non lo rallegra. Il croato, peraltro, deve anche fare attenzione al primo turno contro il navigato americano Sam Querrey.
Se l’ostacolo Coric dovesse essere superato, allora le prospettive per gli ottavi di finale potrebbe essere quella legata a Fabio Fognini, che però ha proprio nel primo turno contro lo statunitense Reilly Opelka il più complicato, anche se negli ultimi tempi il ligure spesso riesce a disinnescare con profitto gli uomini che servono da grandi altezze. A livello di teste di serie, il secondo candidato ad arrivare agli ottavi in quello spot è l’argentino Guido Pella, che però a Melbourne ha vinto un solo incontro in tabellone principale in cinque partecipazioni. Sebbene, a rigor di logica, Fognini resti il più probabile avversario del romano (c’è anche un precedente a Roma, nel 2017, ma parliamo di un Berrettini allora ben diverso da quello attuale), non è escluso che possano verificarsi delle sorprese.
Se poi dovesse arrivare un quarto di finale, allora i candidati principali sarebbero, per distacco, due: Roger Federer e Denis Shapovalov. Con lo svizzero Berrettini ha condiviso il campo soltanto in Gran Bretagna finora, anzi a Londra e dintorni, con i match degli ottavi di Wimbledon e del girone delle ATP Finals, mentre con il canadese ha giocato a San Pietroburgo e in Coppa Davis. Il bilancio è di 0-2 contro entrambi, sebbene ben diverse siano state le modalità delle loro partite. Non appare molto semplice spingersi oltre (e nel caso l’eventualità si chiamerebbe Novak Djokovic), ma il primo pensiero di Berrettini al momento è di rimettere piede in campo in via ufficiale, e poi arriva quello di guardare avanti un match per volta. A partire da Harris e, come ha sempre fatto, senza voli pindarici anticipati.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: LivePhotoSport.it / Roberto Zanettin