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Australian Open 2020: impresa di Thiem, Nadal è fuori. Finalmente Zverev, Halep schiacciasassi

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La decima giornata degli Australian Open 2020 ha portato in dote la prima fragorosa caduta di uno dei big 3: si tratta di Nadal, che viene sconfitto da un portentoso Thiem ed è dunque costretto ad abbandonare il Major oceanico già ai quarti di finale. Nell’altro match del tabellone maschile conferma per Zverev, che accede alla semifinale di uno Slam per la prima volta in carriera, mentre nel torneo femminile Halep continua a fare la voce grossa e Muguruza dà seguito al proprio momento d’oro.

La notizia del giorno è ovviamente la sconfitta di Rafael Nadal, che si è dovuto inchinare in quattro set a un travolgente Dominic Thiem. L’incontro, durato quattro ore e quattordici minuti, si iscrive di diritto tra i match più entusiasmanti visti finora a Melbourne: una battaglia durissima, giocata sempre sul filo dell’equilibrio, caratterizzata da scambi altamente spettacolari e contrassegnata dalla voglia di entrambi i tennisti di non arretrare di un millimetro. L’austriaco, numero 5 del seeding, ha fatto la differenza con la pesantezza dei propri colpi, con i quali è riuscito a mettere a segno ben 65 vincenti, e, ad eccezione di qualche passaggio a vuoto dettato dalla paura, è stato estremamente convincente, certificando la propria netta crescita anche sul cemento. È la prima volta che Thiem riesce ad avere la meglio contro Nadal in un match sui cinque set e per lui sarà la prima semifinale di uno Slam lontano dall’amata terra rossa. Per quanto riguarda il leader della classifica, è innegabile che abbia dato tutto in campo e che volesse con forza passare il turno, ma si è dovuto piegare dinanzi a un avversario che ha giocato meglio di lui: ora Nadal si espone al rischio del sorpasso di Djokovic, che vincendo il torneo si risveglierebbe lunedì da numero 1 del ranking ATP.

È la fine di una maledizione per Alexander Zverev, che ha sconfitto in quattro set Stan Wawrinka e ha conquistato per la prima volta in carriera la semifinale di un Major. Il tedesco ha beneficiato di un torneo giocato lontano dalle luci dei riflettori e, passo dopo passo, è arrivato tra i migliori 4 degli Australian Open. Il match contro lo svizzero è stato un braccio di ferro: dopo due ore e ventidue minuti di cannonate, Zverev è riuscito ad avere la meglio in una sorta di scontro generazionale (ben dodici gli anni di differenza tra i due). Per Sascha ora lo scontro con Thiem e una lodevole promessa: “Se dovessi vincere donerò tutto il montepremi per la causa australiana”.

Nel tabellone femminile, procede senza intoppi la corsa di Simona Halep, che ha annientato l’estone Anett Kontaveit in appena cinquantaquattro minuti di gioco concedendole soltanto due games. La rumena, numero 3 del seeding, sembra estremamente determinata e non pare un’eresia considerarla la favorita per la vittoria finale. Nell’ultimo quarto di finale del torneo, c’era curiosità per vedere il confronto tra Garbine Muguruza e il suo ex coach Sam Sumyk, che ora allena Anastasia Pavlyuchenkova: la spagnola si è assicurata la battaglia tra grandi colpitrici chiudendo in due set dopo un’ora e trentacinque minuti. Muguruza ha dato dunque seguito al proprio momento d’oro e si presenta tra le top 4 come una pericolosissima mina vagante.

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