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Australian Open 2020: incendi, fumo e ritiri. Jakupovic, Sharapova e quell’aria a tratti irrespirabile

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La prima giornata delle qualificazioni degli Australian Open 2020 passerà alla storia, in maniera per la verità abbastanza triste, a causa di tutti i guai provocati dalla qualità dell’aria, irrespirabile alla mattina e andata migliorando col tempo, ma sempre difficile da gestire per qualunque corpo umano.

La notizia principale della giornata è quella di Dalila Jakupovic: la slovena, sul punteggio di 6-4 5-6 e palla del tie-break in proprio favore contro la svizzera Stefanie Voegele, si è piegata improvvisamente a terra, vittima di una crisi respiratoria che non le ha consentito di continuare la partita. Questa vicenda è diretta conseguenza di una decisione presa dall’organizzazione nella mattina: giocare comunque, con l’aria diventata più sopportabile. Gli incontri si sarebbero dovuti tenere fin dalle 10 di mattina, la mezzanotte italiana, ma già nelle ore precedenti moltissimi tra Twitter e Instagram (Patrick Mouratoglou, Sara Errani e numerosi altri) hanno fatto capire la situazione. Nonostante tutto, si è giocato: in molti hanno fatto fatica, qualcuna (come l’americana Whitney Osuigwe, nel match contro Martina Di Giuseppe) è stata chiaramente male in campo, tra la canadese Eugenie Bouchard e la cinese Xiaodi You si sono contati non meno di otto richieste di medical time out. L’ucraina Elina Svitolina, pur dovendo debuttare tra una settimana, non ci è andata giù leggera su Twitter, allegando al grafico della qualità dell’aria di Melbourne, poche ore fa la più dannosa per la salute dell’intera Australia, una frase molto eloquente: “Per quale motivo dobbiamo aspettare che succeda qualcosa di brutto per prendere in mano la situazione?”

Ma non è finita con Melbourne Park: poco lontano, al Kooyong, era in corso uno dei match dei classici tre giorni di esibizione che precedono il primo Slam dell’anno. La russa Maria Sharapova e la tedesca Laura Siegemund, in pieno secondo set, sono state costrette a fermarsi. Impossibile continuare nelle condizioni che si stavano creando, con una qualità dell’aria di nuovo in peggioramento. Le due giocatrici hanno iniziato a tossire piuttosto insistentemente, risolvendosi poi nel rivolgersi al giudice di sedia. Resta da capire se, e come, potranno svolgersi gli incontri dei prossimi due giorni (sarebbe impegnato anche Matteo Berrettini, ma il condizionale a questo punto è d’obbligo).

Il problema più grande di tutti l’ha sottolineato Steve Darcis su Twitter, riportando l’ormai tristemente celebre vicenda Jakupovic. Il pensiero del belga, che poi è quello di molti, è: “A tutti dicono di restare nelle case e le partite vanno avanti lo stesso? Molto bene!“. La richiesta delle autorità ai cittadini, infatti, è quella di non muoversi dalle proprie abitazioni, proprio perché arrivano i fumi delle svariate decine di incendi della zona (per non parlare delle altre centinaia che stanno devastando l’Australia). A questo punto una domanda semplice, ma lecita, si pone: era proprio necessario obbligare a giocare in queste condizioni, sapendo peraltro del prossimo arrivo della pioggia che avrebbe migliorato la qualità dell’aria tra la notte e la mattina successiva?

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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