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Australian Open 2020: Rafael Nadal debutta in una seconda giornata da 96 match. Dieci italiani tra conclusioni e interi incontri

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96: tanti sono gli incontri che si disputeranno nella seconda giornata degli Australian Open, che comincia questa notte all’una con la necessità di dover completare anche quanto lasciato incompleto dalla prima giornata, interrotta dalla pioggia. Fermata, sì, ma non propriamente funestata: non bisogna dimenticare il fondamentale ruolo dell’acqua in questi giorni terribili per l’Australia: quello di rendere più vivibili le condizioni non solo per i tennisti, ma anche (anzi, soprattutto) per la popolazione.

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Per tornare al tennis giocato, è il giorno del debutto di Rafael Nadal. Lo spagnolo, numero 1 del mondo, affronta il miglior giocatore della Bolivia, Hugo Dellien, più forte del suo Paese dai tempi di Mario Martinez, numero 35 del mondo nel 1983 e poi protagonista di una vita non del tutto esemplare. Se Dellien sulla terra rossa ha di che farsi valere, sul veloce le sue quotazioni scendono tantissimo, e per questo il mancino di Manacor non dovrebbe avere alcun problema ad arrivare al secondo turno.

Al via anche il torneo di Daniil Medvedev. Il russo, alla ricerca della conferma di una seconda parte di 2019 stellare, deve affrontare, nella sessione serale sulla Rod Laver Arena, il complicato ostacolo rappresentato da Frances Tiafoe, anche se l’ultimo precedente, a Washington, lo conforta. Confronto da non sottovalutare anche per l’austriaco Dominic Thiem, anche se il francese Adrian Mannarino è una delle sue vittime preferite: ci ha perso due soli set, entrambi nei primi due incontri, poi ha proseguito sulla via di un bilancio che, ad oggi, dice 7-0. Tra le sfide più potenzialmente spettacolari di giornata, si segnala quella tra il lettone Ernests Gulbis, passato dalle forche caudine delle qualificazioni, e il canadese Felix Auger-Aliassime.

Moltissimi i match di primo turno spostati da ieri a oggi che devono terminare o addirittura iniziare: per ciò che rimane della parte bassa del tabellone, una delle sfide più potenzialmente godibili è quella tra il croato Marin Cilic e il francese rampante Corentin Moutet. Per quel che riguarda l’Italia, ci sono quattro nostri giocatori che devono terminare i loro incontri. Fabio Fognini è stato fermato sotto di due set e 1-0 nel terzo a favore dell’americano Reilly Opelka, mentre Jannik Sinner è invece avanti di due parziali, 4-4 e 15-30 nel terzo sul servizio dell’australiano Max Purcell. Situazione difficile anche per Stefano Travaglia, indietro 6-4 6-3 1-1 contro il cileno Cristian Garin, e quantomeno improba per Lorenzo Giustino, entrato all’ultimo istante come lucky loser e capitato contro il canadese Milos Raonic, non il miglior cliente del mondo in questi casi, che si trovava sul 6-2 6-1 5-2 al momento dell’interruzione.

Per quel che riguarda, invece, gli incontri della parte alta, esordio complicatissimo per due dei nostri portacolori. Lorenzo Sonego deve disinnescare sia Nick Kyrgios che tutta la Melbourne Arena, pronta a sostenere il suo beniamino, mentre quello tra Marco Cecchinato e il tedesco Alexander Zverev è un match tra due giocatori in cerca di una nuova identità, anche se la caratura del numero 7 del seeding è ad oggi molto più alta rispetto a quella del siciliano, ancora in cerca della prima vittoria in uno Slam diverso dal Roland Garros 2018. Non fortunatissimo nemmeno Andreas Seppi, opposto al valido giovane serbo Miomir Kecmanovic, alla sua seconda esperienza sui campi di Melbourne Park, mentre l’altoatesino è al 15° tabellone principale australiano consecutivo, numero che sale a 59 comprendendo tutti gli Slam.

Tra le donne, invece, prende il via l’avventura della ceca Karolina Pliskova, una delle principali indiziate per il successo finale. L’avversaria è la francese Kristina Mladenovic, con cui il bilancio dei precedenti è di 2-2: si ricorda anche l’incontro della finale di Fed Cup 2016, a Strasburgo, in cui la ceca vinse 16-14 al terzo set un match poi risultato fondamentale per l’affermazione delle sue connazionali. Comincia anche la rumena Simona Halep, che si ritrova di fronte l’americana Jennifer Brady, capace di farla tremare a Toronto (vinse soltanto al tie-break del terzo set) e arrivata dalle qualificazioni alla finale a Brisbane, eliminando Maria Sharapova (la russa debutta con la quotata croata Donna Vekic, numero 19 del seeding) e la numero 1 del mondo, l’australiana Ashleigh Barty, prima di fermarsi di fronte alla ceca Petra Kvitova.

Inizio del torneo anche per l’ucraina Elina Svitolina, numero 5 del tabellone, alla caccia del suo primo approdo in finale. Il primo ostacolo, la britannica Katie Boulter, sta cercando di risalire la classifica (era 82 del ranking WTA a febbraio 2019) dopo una serie di infortuni, ma ad oggi ci sono varie categorie di differenza. L’americana Danielle Collins, semifinalista un anno fa, riparte dal Court 22 contro la russa Vitalia Diatchenko, mentre per la svizzera Belinda Bencic c’è l’ostacolo slovacco rispondente al nome di Anna Karolina Schmiedlova, che sta facendo di tutto per ritrovare le sensazioni di qualche anno fa, anche se oggi è numero 203 del mondo.

Se tra gli uomini il problema delle partite interrotte coinvolge ben quattro italiani, non c’è invece nessun problema del genere per le donne, dato che le tre rimanenti sono impegnate in questa seconda giornata (certo, da recuperare dalla prima ci sono scontri molto interessanti, come quello tra la britannica Johanna Konta e la tunisina Ons Jabeur). Due le sfide incrociate Italia-Germania. Desta tanta curiosità quella tra Elisabetta Cocciaretto, 19 anni ancora da compiere e splendidamente qualificata, e l’ex vincitrice di questo Slam, nel 2016, Angelique Kerber, mentre Camila Giorgi, dopo un 2019 segnato dai problemi di infortuni e da tante sconfitte, ha di fronte Antonia Lottner, speranza del tennis tedesco che, nel 2013, arrivò in finale al Roland Garros junior contro Bencic, ma mai esplosa. Debutta anche Jasmine Paolini, attesa dal non semplice confronto con la russa Anna Blinkova.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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