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Australian Open 2020, sarà l’anno dei NextGen? Tsitsipas e Medvedev spaventano i Big Three, più defilato Zverev

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La domanda è sempre la stessa: chi fermerà quei tre? Nel mondo del tennis, sponda maschile, la Next Gen bussa alla porta del successo e spera di aprirla nel primo Slam del 2020. A Melbourne (Australia), dal 20 gennaio al 2 febbraio, il primo Major del 2020 andrà in scena. Sul cemento australiano si assisterà, dunque, a questo confronto generazionale: da un lato gli esponenti straordinari della vecchia guardia (Novak Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer) e dall’altra la nouvelle vague.

Se si va a guardare l’andamento del 2019, il riscontro finale dei tornei di questa tipologia è abbastanza sconfortante per i membri del “Dolce stil novo”: 2 vittorie di Nole (Australian Open e Wimbledon) e 2 vittorie di Rafa (Roland Garros e US Open). Un predominio accentuato dalle sfide al meglio dei cinque set, nelle quali certi aspetti tecnici e mentali incidono maggiormente e permettono ai “Giganti” di racchetta e pallina di avere sempre quel qualcosa in più.

E’ opportuno dire: “Sipario?” No, perché l’andamento dello “sport del diavolo” è imprevedibile e si potrebbe passare dallo status quo alla rivoluzione in un attimo. Il gruppo dei dissidenti è guidato senz’altro da Stefanos Tsitsipas e da Daniil Medvedev. L’ellenico, classe ’98 e numero 6 del mondo, è forse quello con il talento maggiore ad aver dato determinate risposte. L’anno passato, a Melbourne, si spinse fino alle semifinali, battendo nel suo percorso Federer. Poi, il giovane greco fu travolto dall’ardore agonistico di Nadal e quindi i tempi non erano maturi. Tsitsipas, però, con il successo nelle Finals di Londra dei segnali di crescita evidenti ne ha dati e quindi potrebbe candidarsi al ruolo di “guastatore”.

Stessa storia, stesso mare per “L’Orso russo”. Il moscovita ha uno stile “filo-Nole”: grande solidità da fondo, colpi profondi ed errori non forzati minimizzati. Una consistenza che gli ha permesso l’anno passato di arrivare fino alla finale di Flushing Meadows e di duellare con Rafa fino al quinto parziale. Un’annata di grande livello nella quale l’evoluzione tecnica e mentale del tennista dell’Est è stata impressionante, rappresentata dal successo del Masters 1000 di Shanghai, battendo Sascha Zverev. Il tedesco, in questo senso, sembra partire un po’ più indietro in questa griglia di partenza immaginaria. Il suo tennis, a volte, presenta dei pericolosi “buchi neri” e negli Slam il teutonico ha sempre fatto una grandissima fatica. Basti pensare che il miglior riscontro ottenuto sono stati i quarti di finale raggiunti a Parigi, mentre a Melbourne non è mai andato oltre il quarto turno.

 

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Foto: LaPresse

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