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Australian Open 2020: trio azzurro Fognini-Berrettini-Sinner per il terzo turno, Djokovic e Federer atto II

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Signore e signori si pensa al day-3 a Melbourne (Australia) anche se, guardando l’orologio e tenendo conto del fuso l’orario australiano, verrebbe da dire che il domani è già oggi. Senza perdersi in questioni di mera cronologia, la terza giornata degli Australian Open 2020 di tennis propongono diversi argomenti. Si parlerà di secondo turno nel tabellone maschile e femminile e si compierà un altro passo verso l’El Dorado.

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In primis, per dovere di priorità tricolore, parliamo d’Italia. Saranno tre gli alfieri ai nastri di partenza: nella notte italiana Matteo Berrettini e Jannik Sinner e in mattinata Fabio Fognini. Il romano (testa di serie n.8 del tabellone) affronterà l’americano Tennys Sandgren, che nel primo round ha avuto la meglio nei confronti dell’argentino Marco Trungelliti (6-1 6-4 7-5). Un giocatore insidioso il n.100 del ranking, ben più di quello che la classifica potrebbe far pensare. Lo statunitense, infatti, nell’esperienza australiana del 2018 riuscì a spingersi fino ai quarti di finale e sa adattarsi piuttosto bene ai campi oceanici. Berrettini, messa da parte un po’ di paura per il piccolo infortunio alla caviglia in allenamento, non vede l’ora di scendere in campo. La prova con l’australiano Andrew Harris è stata convincente. Indubbiamente il padrone di casa non era un tennista top, ma è piaciuto assai come Matteo abbia interpretato il match, mettendo in mostra una buona modalità e nel contempo un’ottima resa con il rovescio, colpo con cui notoriamente fa più fatica. Da ciò Berrettini ripartirà per continuare l’avventura australiana.

Venendo a Sinner, il 18enne altoatesino si è portato a casa il primo successo di un match in uno Slam (primo classe 2001 a riuscirci), superando in 3 set l’australiano Max Purcell. Una prova di personalità quella di Jannik, finito sulla bocca di tutti per le sue grandi qualità. E’ il caso di “spegnere i bollenti spiriti”? Forse un po’ si, perché parliamo di un debuttante, che ha tutto da guadagnare da questa esperienza e non è atteso al varco da nessuno. Certo, battere il n.67 del ranking Marton Fucsovics, che ha eliminato la testa di serie n.13 Denis Shapovalov, sarebbe un grande obiettivo e l’ennesima prova del nove superata. Il magiaro, un po’ come detto per Sandgren, ha un bel rapporto con l’Australia, ricordando gli ottavi di finale centrati dell’edizione 2018. Poi l’incrocio con lo svizzero Roger Federer pose fine al sogno dell’ungherese. Un giocatore dinamico il 27enne nativo di Nyíregyháza, le cui caratteristiche potrebbero sposarsi bene con Sinner, ma difficile esserne certi a priori. Relativamente a Fognini, l’incrocio con l’australiano Jordan Thompson non dovrebbe rappresentare un qualcosa di insormontabile. La vera domanda pero è: che Fabio vedremo? L’effetto “Dottor Jekyll, Mr Hyde” è uno dei tratti peculiari del ligure e il confronto in due giorni con Reilly Opelka l’ha dimostrato. Nella partita con l’americano si è visto un “Fognini a tutto tondo”: dai colpi di classe, passando per la rottura prolungata del proprio tennis (oltre che delle racchette) e arrivando al successo in 5 set con impropri nei confronti del giudice di sedia. Una versione da John McEnroe 2.0 quella del tennista di Arma di Taggia, ricordando quanto accadde proprio 30 anni fa a Melbourne con il grande tennista americano (squalificato per tre violazioni gravi: prima un’intimidazione alla giudice di linea, poi la distruzione della racchetta, infine un sonoro fu*** off al giudice di sedia e al supervisor durante il match contro lo svedese Mikael Pernfors).

Parlando del resto, si pensa a Novak Djokovic e a Roger Federer. Il campione in carica (sette volte trionfatore di questo Major) ha concesso un set nel primo incontro al tedesco Jan-Lennard Struff, ma comunque ha messo in mostra un po’ del repertorio e la vittoria n.900 della sua carriera a livello ATP è arrivata, mentre Federer ha iniziato la sua 22esima avventura a Melbourne, superando Lleyton Hewitt nelle presenze agli Australian Open, battendo nettamente l’americano Steve Johnson. I due se la vedranno, rispettivamente, contro il giapponese Tatsuma Ito e il serbo Filip Krajinovic, e non dovrebbero avere problemi particolari. Stessa storia, stesso mare sul versante femminile per quanto riguarda Serena Williams, opposta alla slovena Tamara Zidanšek, la testa di serie n.1 Ashleigh Barty, contro l’altra slovena Polonia Hercog, e la campionessa in carica Naomi Osaka che affronterà la cinese Zheng. Serena ha sempre nel mirino il 24° Slam della carriera e ha voglia di interrompere il digiuno dopo aver vinto il torneo di Auckland (Nuova Zelanda), il primo da quando è tornata nel circuito per via della maternità.

 

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Foto: LaPresse 

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