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Basket, Preolimpico Belgrado 2020: i possibili convocati dell’Italia. Novità in arrivo, incognita Mannion

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La lista dei possibili uomini di coach Meo Sacchetti per le qualificazioni (per l’Italia molto sui generis) agli Europei 2021 lascia intendere una piccola parte delle possibili idee che sta cercando di esplorare il coach dell’Italia (e di Cremona) in vista del Preolimpico di Belgrado, dal 23 al 28 giugno.

In particolare, la ricerca è ampia soprattutto tra i play. Daniel Hackett ha deciso di dire stop all’azzurro, e lo stesso ha fatto Luca Vitali. C’è dunque bisogno di scoprire chi possa prenderne il posto abbastanza in fretta, considerati i tempi. L’opzione numero uno appare ormai sempre più chiara, e risponde al nome di Marco Spissu. Play titolare della Dinamo Sassari, è ormai insostituibile nelle gerarchie di Gianmarco Pozzecco, molto al di là dei 9.3 punti, 3.7 rimbalzi e 3.6 assist in campionato che diventano, in Champions League, 9.3, 2.2 e 5.0. Accanto a lui, i nodi da sciogliere sono tanti: verrà preferita l’esperienza a simili livelli di figure già da tempo nel giro come Andrea Cinciarini, verrà dato spazio alle nuove leve, come Nico Mannion e Davide Moretti (che stanno entrambi facendo molto bene in NCAA in questa stagione), oppure si proporrà un mix dei due modelli? La sentenza l’ha in mano soltanto coach Sacchetti, che intanto, non potendo disporre dei due universitari, vaglia ciò che c’è nel campionato italiano sia in chiave prossima (Michele Ruzzier, Matteo Tambone per citarne due) o futura (in questo senso va l’inserimento nella lista di Matteo Spagnolo).

Sul fronte guardie, c’è un unico punto fermo: Marco Belinelli, che avrà 34 anni quando sarà sul parquet della Stark Arena di Belgrado. Gli anni migliori sono passati, la sua voglia di competere (come a San Antonio sanno bene) no: oltretutto, è lui uno degli uomini che faceva parte della notte di Torino che ha tolto Rio 2016 all’Italia. Il fermento, semmai, c’è alle sue spalle. Non è chiaro se i problemi tra Pietro Aradori e Sacchetti possano essere risolti, perlomeno nel breve termine, così come non è chiaro cosa vorrà fare il coach azzurro di Donte DiVincenzo ove il giocatore dei Milwaukee Bucks fosse disponibile per la chiamata con la maglia dell’Italia. Sacchetti, infatti, sapendo bene di poter schierare un solo naturalizzato, ha già fatto capire che, dovesse portare DiVincenzo, dovrebbe rinunciare a Jeff Brooks, che gli offre un contributo vicino a canestro che ritiene di fondamentale importanza. Può essere utilizzato da guardia anche Alessandro Gentile, in determinati quintetti che ne hanno bisogno, benché lui sia soprattutto ala. Forti anche le candidature di Amedeo Della Valle e Riccardo Moraschini, l’uno rivitalizzato da Ettore Messina, l’altro autore di più che valide prestazioni anche in Eurolega prima dell’infortunio. Da non scartare neanche le opzioni Michele Vitali e Stefano Gentile, così come Diego Flaccadori, impegnato in Eurolega con il Bayern Monaco, mentre più complicata, anche per via del tipo di stagione finora vissuta, è la posizione di Stefano Tonut.

Il capitolo ali ha due nomi insostituibili: Danilo Gallinari, Gigi Datome, oltre al già citato Gentile. Questi uomini simbolo dell’ambiente azzurro sono forse all’ultima occasione importante di guidare l’Italia verso un traguardo di primissimo livello, quale può essere il raggiungimento di quelle Olimpiadi che mancano dall’argento di Atene 2004. Dietro ai nomi importanti, si ritorna al discorso legato a Brooks nel ruolo di 4, ma anche alle altre possibilità che quel posto può offrire. In questo senso, interessante si sta rivelando la stagione di Achille Polonara in Eurolega: partito piano con il Baskonia, l’ex Teramo, Varese, Reggio Emilia e Sassari ha lentamente preso fiducia in un roster non di secondo piano. Attenzione anche a non sottovalutare le possibilità di Awudu Abass, che a Brescia sta vivendo forse la sua miglior stagione di sempre, con un’evoluzione molto importante non soltanto in puri termini di punti, ma anche come gioco. Anche Giampaolo Ricci, ormai punto fermo della Virtus Bologna, è serio candidato a un posto in azzurro per la sua efficacia rapportata ai minuti nei quali è in campo.

La vera speranza, però, è che, sulla strada verso Tokyo 2020, sotto canestro a Nicolò Melli non capitino nuovi problemi come quelli che ne hanno comportato l’assenza in Cina. Il giocatore dei New Orleans Pelicans, che in Nazionale può fungere con profitto da centro atipico (anche se ormai di un simile termine, nella pallacanestro moderna, se ne potrebbe fare a meno). Data l’assoluta necessità della sua presenza, alle sue spalle la lotta per quello che dovrebbe essere un unico posto nel ruolo è presto detta: da una parte Amedeo Tessitori, che sta dimostrando che i palcoscenici dei campi di Serie A gli sono stati preclusi per un tempo anche eccessivamente lungo, e Paul Biligha, autore di ottime partite e recentemente utilizzato da Ettore Messina, a Milano, anche in modi piacevolmente fantasiosi.

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Credit: Ciamillo

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