Biathlon
Biathlon, a Pokljuka è tornata Lisa Vittozzi. Italia verso i Mondiali. Martin Fourcade e Johannes Boe rivali leggendari
Sembra ieri che la Coppa del mondo 2019-2020 di biathlon ha aperto i battenti, eppure siamo già arrivati alla pausa pre Mondiale. Superata la sesta tappa e le nevi di Pokljuka (Slovenia) il circuito si immerge ora nelle due settimane di preparazione al main event iridato che questa stagione si disputerà a casa nostra, nella storica e tanto cara Südtirol Arena di Anterselva. Come ci arriva il nostro movimento? Cosa è emerso dal weekend che ci siamo appena lasciati alle spalle? Proviamo a rispondere a queste semplici domande.
SETTORE MASCHILE
Iniziamo dagli uomini perché ciò a cui abbiamo assistito a Pokljuka è stato qualcosa di davvero superlativo, che resterà nella memoria di tutti per molto tempo. C’erano tanti dubbi sul ritorno “precoce” del norvegese Johannes Bø, visto che nei suoi piani originali non avrebbe dovuto essere presente in Slovenia e l’allenamento nelle gambe era stato davvero minimo nelle settimane dello stop. Ebbene, il detentore della sfera di cristallo è tornato disputando una 20 km leggendaria, riuscendo ad avere la meglio di un Martin Fourcade stellare non solo grazie allo shootout ma con una quarta serie da brividi che lo consacra ancora di più nell’olimpo di questa disciplina. Il transalpino le aveva provate tutte per mettere pressione al rivale, ma ancora una volta a levarsi il cappello alla fine è dovuto essere lui. La sfida si è poi ripetuta ieri nella partenza in linea, dove si è potuto ammirare un vero scontro corpo a corpo tra i due, terminato ancora una volta a favore del norvegese (terzo), non senza polemiche per qualche situazione accaduta prima della volata finale. Fourcade sta sparando in questa stagione con un irreale 93% complessivo, eppure nonostante Bø abbia saltato due tappe il divario tra i due, scarti compresi, è di soli 80 punti. Al di là della battaglia per la conquista della sfera di cristallo interessa però il loro duello in pista, una battaglia che ad Anterselva potrebbe toccare l’apice.
Tra i due però, silenziosamente, si sta inserendo un altro francese. Quentin Fillon Maillet ha alzato l’asticella in maniera impressionante in questo 2020 dopo un dicembre un po’ sottotono al poligono e sembra ormai riuscire a battagliare quasi alla pari con capitan Fourcade in ogni situazione. Sulla gara secca, in particolare quelle a quattro poligoni, Fillon Maillet ha già dimostrato di essere in grado di battere entrambi e si presenta ai mondiali con ambizioni ben superiori a quelle di podi. L’altro grande nome che esce da Pokljuka (e Ruhpolding) è quello di Vetle Sjåstad Christiansen, forse finalmente esploso sul livello che aveva già dimostrato di poter tenere a livello junior. Il norvegese sembra aver preso agevolmente il posto di Tarjei Bø come numero 2 dello squadrone scandinavo in questo momento e la mass di ieri in cui è restato sulle code di Johannes per tutti i 15 km la dice lunga sul suo valore attuale. Benedikt Doll continua la sua stagione da primo della classe archiviando il terzo podio e presentandosi ad Anterselva come grande outsider, mentre chi sta lentamente ma inesorabilmente calando di colpi pare essere Simon Desthieux, per il quale la prima vittoria in Coppa del mondo resta stregata.
Passando in disamina casa Italia notiamo subito la ritrovata competitività di Lukas Hofer, tornato preciso al poligono e immediatamente là davanti nelle posizioni che gli competono. 37 bersagli su 40 centrati sono un’ottima iniezione di fiducia per il proseguo della stagione, specialmente dopo il disastro delle due tappe tedesche. Continua a faticare invece Dominik Windisch, autore di un fine settimana molto sottotono. Il trentenne di Rasun però è sempre stato uomo dei grandi appuntamenti e a casa sua sarà chiamato ora a difendere lo strepitoso titolo iridato conquistato la passata stagione a Östersund. Thomas Bormolini non ha certamente brillato, con cinque errori sul groppone nell’individuale e la caduta che ne ha pregiudicato la single mixed sabato. Considerando che il quarto frazionista della staffetta sarà certamente Daniele Cappellari, ancora molto puntuale al tiro ma lontanissimo dal livello medio di Coppa sugli sci, le prospettive per il quartetto azzurro restano quelle degli outsider in ogni gara. Un podio complessivo tra le cinque prove maschili sarebbe un grandissimo risultato per tutto il movimento, mentre come sempre le staffette miste saranno il vero punto di forza della nostra nazionale ed è lecito continuare ad aspettarsi grandissime cose.
SETTORE FEMMINILE
Nonostante qualche problema di troppo nelle serie in piedi per Dorothea Wierer questo si è trasformato in un fine settimana oltremodo positivo per il nostro movimento femminile. L’aurea di imbattibilità di Tiril Eckhoff è crollata nella 15 km e poco dopo la norvegese è stata purtroppo costretta a tornare in Norvegia a causa di un’infezione virale e il suo margine in classifica si è molto ridotto nonostante l’altoatesina abbia portato a casa solamente 50 punti in due gare. La schiena di Wierer ha cominciato a darle dei problemi già durante la tappa di Ruhpolding e la parte interessata dal dolore non le permetteva di tenere la normale posizione nel tiro in piedi, da questo sono nati i tantissimi errori che hanno condizionato in gran parte tutte e tre le ultime prove. La pausa sarà di vitale importanza in questo caso e per i Mondiali ci si aspetta una Wierer tirata a lucido, pronta a regalare spettacolo ai tanti tifosi locali che accorreranno a sostenere la nostra nazionale.
La lotta per la sfera di cristallo non è più però riservata alle sole due coetanee e rivali. Da Pokljuka è emersa infatti prepotentemente la svedese Hanna Öberg, salita in mondo sostanziale di colpi sia al tiro che come passo sugli sci dove ha cominciato a recitare un ruolo da protagonista in tutte le gare. Considerate le caratteristiche solide dell’atleta e il distacco di 67 punti al momento (scarti compresi) è assolutamente ipotizzabile che per la ventiquattrenne di Östersund il percorso da qui in avanti sia tutto in discesa e che non solo per Wierer ma anche per Eckhoff le cose si complichino e non poco.
Se la Slovenia fosse stata la prima tappa stagionale come la passata stagione nessuno si sarebbe sorpreso, in quanto l’altra favorita per la Coppa a novembre ha allo stesso modo ritrovato completamente serenità e prestazioni. Chiaramente stiamo parlando di Lisa Vittozzi, davvero perfetta tra 15 km e mass start al poligono e finalmente tornata ad assaporare anche l’aria del podio. Un 40/40 che permette alla giovane sappadina di ritrovare il sorriso e avvicinarsi al Mondiale con tutt’altro spirito, consapevole delle proprie potenzialità. Il passo sugli sci è ancora leggermente inferiore a quello mostrato nel gennaio 2019 ma in queste due settimane, sistemato il poligono, ci si potrà concentrare anche su quello per trovare quei 5″ al giro che potrebbero risultare decisivi in chiave medaglia. A due facce il fine settimana della tedesca Denise Herrmann, letteralmente dominante venerdì con il secondo shootout della carriera (primo in una prova individuale) ma poi oltremodo pasticciona nella mass. L’impressione è che la sassone resti una vera arma da fuoco sulla gara singola ma che per ogni ambizione di classifica ci sarà ancora da aspettare.
Anche Federica Sanfilippo ha saputo confermare i recenti progressi disputando due prove oltremodo positive, sia nell’individuale che in staffetta. Con ogni probabilità l’ultima frazione iridata potrebbe restare sua ma questa versione dell’altoatesina può regalarci grandi soddisfazioni come già accaduto in passato. La quarta frazionista resta tutt’ora un mistero. Nicole Gontier è rimasta a casa per essere recuperata fisicamente e mentalmente mentre Michela Carrara ha chiuso il suo primo mese di Coppa con l’ennesima ottima frazione. Ai Mondiali non c’è dubbio che l’unica strategia possibile sia quella dell’all-in, dunque la ventottenne deve restare il cavallo su cui puntare ma la più giovane compaesana ha dimostrato di poter farsi trovare più che pronta in caso di necessità.
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Foto: LaPresse