Biathlon
Biathlon, Coppa del Mondo Ruhpolding 2020: Martin Fourcade mira a eguagliare Bjørndalen
Ruhpolding è a tutti gli effetti una delle due “Classiche Monumento” della Coppa del Mondo di biathlon. Non va dimenticato come proprio queste nevi abbiano tenuto a battesimo la Coppa del Mondo. Qui, infatti, il 13 gennaio 1978 si disputò la prima gara di sempre valevole per il circuito maggiore. In contumacia di Johannes Bø, chi sogna di tornare ai fasti del passato è Martin Fourcade, spesso devastante in questo impianto.
Sino a oggi a Ruhpolding si sono disputate 88 gare maschili individuali di primo livello (23 venti km, 39 sprint, 15 inseguimenti, 11 mass start), di cui ben dieci con valore iridato diluite nelle edizioni 1979, 1985, 1996 e 2012. Su queste nevi sono quarantuno gli atleti capaci di imporsi in almeno una competizione. Fra di essi il più vincente in assoluto è il norvegese Ole Einar Bjørndalen, il quale è stato in grado di raccogliere 11 successi (uno nel 1997, uno nel 2001, due nel 2003, uno nel 2004, due nel 2005, due nel 2007 e due nel 2009). Sono sei gli uomini in attività ad aver primeggiato da queste parti. Martin Fourcade ha ottenuto 10 affermazioni (tre ori iridati nel 2012, due nel 2013, due nel 2016, due nel 2017 e una nel 2018). Si contano poi 5 vittorie per Johannes Bø (una nel 2015, una nel 2016, una nel 2018 e due nel 2019). Infine hanno firmato 1 successo Jakov Fak (oro iridato 2012), Simon Schempp (2015), Simon Eder (2016) ed Erik Lesser (2016).
Guardando invece ai podi, sono diciannove i biathleti tutt’ora in azione ad aver già fatto il proprio ingresso nella top-three in quel di Ruhpolding. Anche questa graduatoria è capitanata da Martin Fourcade, arrivato addirittura a quota 16.
16 (10-6-0) – FOURCADE Martin [FRA]
6 (5-0-1) – BØ Johannes Thingnes [NOR]
3 (1-1-1) – EDER Simon [AUT]
3 (0-2-1) – BØ Tarjei [NOR]
3 (0-1-2) – LANDERTINGER Dominik [AUT]
2 (0-1-1) – FILLON MAILLET Quentin [FRA]
2 (0-2-0) – EBERHARD Julian [AUT]
2 (0-2-0) – MORAVEC Ondrej [CZE]
2 (0-0-2) – GARANICHEV Evgeniy [RUS]
2 (0-0-2) – SLESINGR Michal [CZE]
2 (1-1-0) – FAK Jakov [SLO]
2 (1-1-0) – SCHEMPP Simon [GER]
1 (1-0-0) – LESSER Erik [GER]
1 (0-1-0) – MALYSHKO Dmitry [RUS]
1 (0-1-0) – VOLKOV Alexey [RUS]
1 (0-0-1) – PEIFFER Arnd [GER]
1 (0-0-1) – KRCMAR Michal [CZE]
1 (0-0-1) – GUIGONNAT Antonin [FRA]
1 (0-0-1) – DOLL Benedikt [GER]
Ragionando invece per nazione, si evince come a Ruhpolding la Norvegia e la Germania abbiano ingaggiato nel corso del tempo un’autentica lotta fra titani. Tuttavia si notano diversi particolari interessanti, sviscerati dopo la tabella sottostante.
69 (28-21-20) – NORVEGIA
68 (26-19-23) – GERMANIA [All-Inclusive]
39 (17-13-9) – FRANCIA
22 (2-9-11) – RUSSIA
14 (7-4-3) – URSS + CSI
13 (3-4-6) – ITALIA
10 (1-5-4) – AUSTRIA
10 (0-5-5) – REP.CECA [All-Inclusive]
7 (1-3-3) – SVEZIA
6 (2-2-2) – BIELORUSSIA
3 (0-2-1) – FINLANDIA
2 (1-1-0) – SLOVENIA
1 (0-0-1) – USA
In primis è interessante notare come i biathleti russi non riescano a vincere a Ruhpolding addirittura dal lontano 1996. In secondo luogo è curioso osservare come i cechi abbiano raccolto ben dieci podi, senza tuttavia mai riuscire a primeggiare.
Infine, è un dato di fatto come da queste parti l’Italia – forte di ben 13 top-three raccolti con sette differenti atleti – sia indiscutibilmente la quinta forza in campo, ovverosia la migliore nazione alle spalle delle quattro superpotenze storiche. Il primatista azzurro è Andreas Zingerle, che ha raccolto quattro podi, tutti nel format dell’individuale. In ordine cronologico l’attuale tecnico della squadra élite ha concluso 2° nel 1988, 2° nel 1991, 1° nel 1992 e 3° nel 1994. Seguono a quota due Pier Alberto Carrara (entrambi nel 1991, 1° nell’individuale e 2° nella sprint), Patrick Favre (1° nella sprint del 1994, 3° in quella del 1995) e Johann Passler (bronzo iridato nel 1985 e 2° nell’individuale del 1988). Infine a uno troviamo Luigi Weiss (bronzo nella sprint dei Mondiali 1979), Renè Cattarinussi (bronzo nella sprint iridata 1996) e René Laurent Vuillermoz (3° nella sprint del 2005). Sono ormai passati 15 anni, ma il risultato del quarantunenne valdostano rappresenta ancora oggi l’ultimo top-three italiano a Ruhpolding.
Infatti la tendenza storica non è confermata dagli uomini in attività, per i quali il bilancio è decisamente più scarno. Lukas Hofer ha raccolto due piazzamenti nella top-ten, incamerando come miglior risultato il 6° posto nella sprint del 2019. Dominik Windisch ha sempre faticato in Baviera, arrivando al massimo 11° nell’inseguimento del 2017. Dal canto suo Thomas Bormolini, con la 33ma posizione nell’individuale del 2018, ha fatto per l’unica volta capolino in quella zona punti mai centrata da nessun altro italiano tutt’ora in azione.
Come spesso accade, a Ruhpolding sono in programma anche delle staffette. Alla luce della lunghissima tradizione dell’impianto, non sorprende come in campo maschile se ne siano sinora disputate ben 36. Questa la graduatoria dei successi:
13 – NORVEGIA (compreso l’oro iridato 2012)
5 – GERMANIA UNITA
5 – GERMANIA EST (compreso l’oro iridato 1979)
3 – FRANCIA
3 – URSS (compreso l’oro iridato 1985)
2 – GERMANIA OVEST
2 – RUSSIA (compreso l’oro iridato 1996)
1 – AUSTRIA
1 – BIELORUSSIA
1 – ITALIA
Il successo italiano è molto datato, essendo arrivato il 19 gennaio 1992. Quel giorno si imposero Pier Alberto Carrara, Johann Passler, Edmund Zitturi e Andreas Zingerle. Il movimento azzurro ha inoltre raccolto altri tre podi. Il 20 gennaio 1980 Arduino Tiraboschi, Adriano Darioli, Celestino Midali e Luigi Weiss conclusero terzi. Quindi il 16 gennaio 1994 Patrick Favre, Johann Passler, Pier Alberto Carrara e Hubert Leitgeb si piazzarono secondi. La stessa posizione fu occupata il 29 gennaio 1995 da Renè Cattarinussi, Wilfried Pallhuber, Patrick Favre e Pier Alberto Carrara.
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Foto: La Presse