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Biathlon
Biathlon, Pagelle Staffetta Ruhpolding 2020: Herrmann e Haecki a pieni voti, azzurre tutte sufficienti
A Ruhpolding è andata in scena la quarta staffetta femminile stagionale della Coppa del mondo 2019/2020 di biathlon e, ancora una volta, ad alzare le braccia al cielo sono state le norvegesi. Il quartetto scandinavo non ha lasciato scampo alle avversarie nonostante un avvio più incerto del solito nelle prime due frazioni, chiudendo davanti ad una super Francia e a una Svizzera che continua a stupire. La Germania getta al vento probabilmente anche la vittoria a causa di un unico poligono disastroso e chiude quarta, davanti a Svezia, Ucraina e Italia. Azzurre autrici di una prova complessivamente convincente, ma il freno di aver “sprecato” Lisa Vittozzi al lancio ha probabilmente pesato oltremodo sulle speranze di podio che oggi è stato ad un passo. Di seguito le pagelle di OA Sport su quanto successo in questa staffetta femminile:
PAGELLE STAFFETTA FEMMINILE RUHPOLDING 2020 – BIATHLON
Lena Haecki – 10. Una frazione in chiusura davvero perfetta e con un po’ di fortuna in più dovuta a qualche errore soprattutto di Braisaz avrebbe anche potuto fare il numero. Non è reduce da dieci giorni facilissimi in queste tappe tedesche individualmente ma oggi si è davvero superata, sparando rapidissima e prendendoli tutti. Chapeau.
Denise Herrmann – 10. La vera MVP di questa staffetta, anche più della svizzera. Parte a tutta fin dal primo metro per recuperare al disastro di Hinz e trova uno zero strepitoso, il primo della carriera. Con i tempi di rilascio che si ritrova recuperare 30″ netti a una fondista eccezionale come Haecki è qualcosa di inaudito e anche le norvegesi sono avvisate in chiave Mondiali. Sulla gara secca, soprattutto sui due poligoni, lei sarà quella da battere.
Justine Braisaz – 9. Partita insieme a Røiseland, la possibilità che si facesse ingolosire dal ritmo della rivale e poi pagasse il prezzo al poligono era alto. Invece la transalpina oggi ha risposto super presente, non complicandosi la vita e dimostrando anche un ottimo passo nel finale per tenersi alle spalle l’arrembante Haecki.
Dorothea Wierer – 9. Con lo shoot-out anche la frazione dell’altoatesina sarebbe stata da 10. Rapidissima nel rilascio colpi, aggressiva sul tracciato. Speriamo di vedere questa Dorothea anche domenica nell’Inseguimento perché potrebbe mettere davvero tanta pressione sulle spalle di Eckhoff.
Tiril Eckhoff e Marte Røiseland – 8. Le due stelle norvegesi hanno brillato pur senza strafare, ribaltando una complicata situazione di metà gara e regalando alla Norvegia quasi in scioltezza la quarta vittoria stagionale in altrettante staffette. Oggi non è servita la perfezione per eccellere e la coppia di amiche-rivali fa ogni giorno più spavento.
Lisa Vittozzi – 7. Ottima frazione, peccato per quel primo bersaglio che ultimamente un po’ troppo spesso sta mancando anche se ai fini del risultato non è stato certo quello il problema del mancato podio azzurro. La sappadina è devastante al lancio, e si è capito, ma è ampiamente arrivato il momento di uscire dal guscio e spiccare il volo per sfruttarne anche le doti sciistiche.
Julia Simon, Anais Bescond e Celia Aymonier – 7. C’erano tanti dubbi sulle percentuali di tiro della francesi oggi, ma Ruhpolding è un contesto agevole che le tre gradiscono e ne è uscita una più che discreta prova di squadra. Battere le norvegesi oggi era complicato ma non impossibile, tuttavia va dato il merito alle transalpine di averci regalato quantomeno una battaglia durata fino all’ultimo giro.
Sorelle Gasparin – 7. Ormai la Svizzera è una garanzia assoluta in questo format e anche questa volta le tre magiche sorelle hanno svolto perfettamente il proprio compito. Una bellissima favola che continua.
Karoline Horchler e Franziska Preuss – 7. Davanti al proprio pubblico le tedesche ci tenevano a fare bene e per sette poligoni su otto hanno risposto più che presente. Le prime due frazioni erano quelle più a rischio in termini di passo sugli sci ma entrambe si sono ampiamente difese.
Svezia – 6. Inghiottita dal gruppo fin dai primi metri difficili di Magnusson e poi restate a galla per tutta la staffetta. Öberg è alla fine ancora la migliore ma partivano come principali anti-Norvegia e questa sa veramente tanto di occasione sprecata.
Michela Carrara e Federica Sanfilippo – 6. Due frazioni sufficienti per le azzurre, brave a gestire al meglio le ricariche e non finire mai davvero in crisi al tiro. Il passo sugli sci è stato buono, la giovane valdostana si è ben difesa mentre l’altoatesina ha provato il tutto per tutto nel finale per andare a cacciare la quinta posizione, poi sfumata.
Russia – 5. Sei ricariche utilizzate, 2’33” di ritardo. Non siamo certo al cospetto della migliore Russia e mancava una Mironova influenzata, tuttavia il gap sugli sci con le prime al momento è davvero molto pesante.
Polonia – 5. La formazione polacca sembra sempre sul punto di esplodere ma alla fine raccoglie poco o nulla. Oggi tredicesima pur senza mai imboccare il giro di penalità. Le potenzialità sono molto maggiori e serve crescere in vista dei Mondiali.
Vanessa Hinz – 4. L’unica, vera, grave insufficienza di questa interessante staffetta. E pensare che per i primi due giri era stata quasi perfetta, rimontando e dimostrando gran voglia di fare bene. Ancora una volta, però, sotto pressione è crollata e ha gettato al vento da sola in un attimo gli altri sette poligoni più che positivi. Con un solo giro di penalità probabilmente, visto quanto mostrato da Herrmann, la Germania poteva ancora giocarsi il miracolo, due sono un enormità inaccettabile. Ieri la migliore tedesca, oggi pecora nera.
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Foto: Federico Angiolini