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Biathlon, poker norvegese nella staffetta di Ruhpolding! Italia settima dopo una discreta prova

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La Norvegia femminile del biathlon versione 2019/2020 è inarrestabile. A Ruhpolding (Germania), per la quarta volta consecutiva in stagione, il quartetto scandinavo regola tutte le avversarie nella staffetta, precedendo di 10.7″ la Francia e di 20.7″ una super Svizzera. La formazione norvegese è riuscita in questo caso a sopperire anche ad una prima parte di gara non eccellente di Karoline Knotten e Ingrid Tandrevold, riuscendo a capovolgere le sorti della competizione grazie alle due “capitane” Tiril Eckhoff e Marte Olsbu Røiseland. Per la Francia arriva invece il secondo podio consecutivo nel format dopo quello di Oberhof, al termine di una buona prova da parte di tutte con 8 ricariche utilizzate, una in meno delle vincitrici.

Continua a sorprendere la Svizzera delle tre sorelle Gasparin e di una Lena Haecki versione deluxe oggi, che porta a casa il terzo podio in stagione e deve essere ormai considerata a tutti gli effetti una delle grandi in questo format. Con sole quattro ricariche complessive le elvetiche sono riuscite a difendersi dal ritorno pericolosissimo della Germania  di Denise Herrmann (quarta a 31.7″), autrice dello shootout al poligono in quarta frazione nel tentativo di recuperare la disastrosa serie in piedi di Vanessa Hinz che da leader è stata costretta a girare due volte.

L’Italia ha disputato senza dubbio la migliore staffetta della sua stagione, chiudendo in settima posizione a un minuto, perdendo contatto negli ultimissimi metri con Svezia (54.3″) e Ucraina (54.8″). Lisa Vittozzi è apparsa in ottima condizione e ha cambiato in testa, poi Michela Carrara ha svolto il compito in maniera dignitosa non complicandosi le cose al poligono. Dorothea Wierer è stata stellare e ha riportato le azzurre in piena lotta per il podio, poi però Federica Sanfilippo non è riuscita a compiere il miracolo e, pur senza girare, ha perso quattro posizioni.

La Cronaca

Il gruppo resta abbastanza compatto nel primo giro come da tradizione, con la francese Simon e la ceca Chrvatova davanti a tutti ad imporre il ritmo. Vittozzi resta coperta nella pancia del plotone, consapevole che comunque dovrà sparare nella piazzola corrispondente al pettorale italiano, ovvero la 12. Si spara tutte insieme, Simon è rapida e precisa ma Vittozzi è lì nonostante un errore ancora una volta sul primo bersaglio. Chi soffre sono le scandinave: Knotten è lenta e imprecisa, ma evita il giro di penalità e contiene il ritardo in 18″, peggio di lei Magnusson che paga già quasi 30″. Nella seconda tornata il gruppo si spezza, con Polonia, Norvegia e Svezia costrette a recuperare nel secondo filone distaccato di poco meno di 20″. Il divario rimane lo stesso fino alla serie in piedi, dove Vittozzi entra in testa. Italia e Svizzera trovano lo zero rapidissimo, la Francia perde 8″ ma tiene il passo mentre sprofonda la Repubblica Ceca che gira 3 volte con una disastrosa Charvatova. Knotten paga 35″ dopo un’altra ricarica, la Svezia addirittura 57″ con una Magnusson non brillante. L’ultimo giro di Lisa è competitivo, l’azzurra guadagna su Simon e passa il testimone con 9″ sugli USA e 10″ sulle transalpine. Svizzera e Germania sono insieme a 22″ dopo le frazioni di Elisa Gasparin e Karolin Horchler, Norvegia a un minuto, Svezia a 1’06!

La cilindrata di Innerhofer emerge subito in seconda frazione e l’austriaca riprende subito 12″ su Michela Carrara, portandosi in testa e trascinandosi dietro anche USA e Francia fino al primo poligono. Le tre compagne di viaggio dell’azzurra coprono bene tutti i bersagli, Michela utilizza bene due ricariche e riparte in quinta posizione a 25″ dalla testa, dietro anche a Preuss. Bene Persson e Tandrevold che cercano di rientrare ma restano attorno al minuto rispetto all’austriaca. Nel secondo giro la tedesca padrona di casa cade malamente in discesa e viene ripresa da Carrara che si era staccata. Selina Gasparin intanto riemerge prepotentemente cercando di riportare in zona podio la Svizzera. Si arriva al quarto poligono complessivo, dove Bescond esce int testa pur mancandone due visto il giro di Innerhofer. USA, Ucraina e Germania si riportano vicine alla testa con ottime serie, Carrara ancora bene con le due ricariche utilizzate e paga 48″, in nona posizione. Norvegia e Svezia continuano la propria gara speculare restando insieme e a 55″ da Bescond, con una Tandrevold palesemente involuta rispetto a dicembre. Al cambio le transalpine mantengono una decina di secondi sul trio inseguitore mentre Carrara cambia a 55″ in dodicesima posizione, scavalcata da Tandrevold e Persson.

Hinz prova a fare la voce grossa cercando di riportarsi sulle code di Aymonier, ma da dietro sono Eckhoff, Brorsson e Wierer a volare e provare la grande rimonta. Lo zero della tedesca manda in visibilio la Chiemgau Arena perché dietro sbagliano tutte. Ucraina e Francia pagano 12 e 16″ dopo un paio di ricariche ma dietro il numero lo trova anche Dorothea, che sparando velocissima si riporta quasi sotto a Eckhoff, ad una trentina di secondi dalla leader. L’italiana e la norvegese continuano a volare sugli sci mentre fatica molto di più la Svezia con Brorsson. La tedesca però questa volta trema e non poco, gira due volte e butta via la gara. Aymonier fa il miracolo e trova 5 pesantissimi bersagli, Wierer ne manca uno ma è molto rapida ed esce terza a 9″ dalla transalpina e a 3 dall’Ucraina con Valj Semerenko. Eckhoff riparte con una decina di secondi dall’azzurra ma nel giro la va immediatamente a prendere le altre due e le stampa in salita. Braisaz entra in azione con 3″ sulla Norvegia di una favolosa Eckhoff, Sanfilippo è terza a 8″ subito davanti all’Ucraina. Quinta la Svizzera che ora avrà Haecki, poi Svezia a 48″ e Germania a 1’02”.

Francia e Norvegia scappano insieme, Sanfilippo tiene abbastanza bene il passo mentre Pidhrushna parte molto più controllata e viene staccata dall’azzurra che arriva al primo poligono con 19″. Roeiseland mette la freccia e se ne va, approfittando del doppio errore di Braisaz. Brilla Haecki da dietro che passa terza, poi l’Ucraina e una discreta Sanfilippo che lavora bene con due ricariche. Anche Herrmann prova a far restare nella partita le tedesche con un 5 su 5 di spessore. Norvegia e Francia guadagnano molto sulla svizzera, poi Herrmann e Oeberg lentamente si portano sulle code di Federica in vista dell’ultima serie della gara. Roeiseland con calma mantiene il sangue freddo e regala la quarta vittoria su quattro stagionale, dietro non tremano né Braisaz né una grande Haecki che regala il terzo podio alla Svizzera. Herrmann trova lo zero ma è tutto inutile in chiave podio, dietro Sanfilippo chiude 5 bersagli con 7 colpi ed esce dal poligono settima a 1’04”. Nell’ultima tornata l’altoatesina si riporta su Pidhrushna, poi però cala e resta dietro a Svezia e Ucraina.

 

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: LaPresse

5 Commenti

1 Commento

  1. riax

    17 Gennaio 2020 at 17:33

    @ Andry84,…nel Biathlon c’è sempre l’ incognita poligono. Di solito chi va forte sugli sci continua a farlo.
    Infatti oggi la Herrmann e Oeberg e Eckoff ( e di loro va anche detto che la prima che di solito qualche tiro lo sbaglia oggi ha fatto 10/10 e le altre due invece qualcuno l’ hanno ciccato) lo hanno fatto, dopo che le tre squadre erano attardate.
    Difficile quindi, con le atlete che abbiamo, azzeccare l’ alternanza giusta( chi schierare contro chi): come abbiamo visto oggi stanno facendo delle prove.
    Attualmente, sulla carta almeno, abbiamo davanti NOR-FRA-GER-SWE-,…”forse” SVI ( se continuano così),…e per il resto dipende dallo sviluppo di gara. Oggi per esempio io avrei scommesso che sarebbero arrivate davanti all’ UKR quando ho visto che la Sanfilippo l’ aveva saltata,…ma poi purtroppo è calata.
    Vediamo se Carrara riesce a crescere e fare la bocca a queste gare TOP ( è solo al suo 2° impegno).

  2. Andry84

    17 Gennaio 2020 at 17:08

    Sanfilippo deve partire in prima, frazione nella quale si va a tutta solo nell ultimo giro che è anche quello in cui Federica può andare a tutta come ha dimostrato oggi tenendo il passo di 2 finisseur di razza come Oeberg e Pidrushna (che sta salendo di condizione), mentre di solito tende a perdere molto di più nei primi 2 giri che a loro volta sono un po’ più semplici da affrontare in prima frazione. Vittozzi in seconda, Gontier o Carrara in terza e Wierer a chiudere (Gontier solo se è in grande condizione sugli sci perché a quel punto il margine su Carrara sarebbe almeno di una trentina di secondi nella parte sciata, pregando che eviti disastri colossali al poligono)

    • Fabio90

      17 Gennaio 2020 at 17:30

      Concordo su tutto.

  3. Fabio90

    17 Gennaio 2020 at 16:46

    Non è semplice scegliere la staffetta per i Mondiali, la sensazione è che la prestazione di oggi non sia poi cosi lontana rispetto ad altre dove riuscivamo a fare podio, solo che la Norvegia è passata da fare guai a essere imbattibile,la Svizzera è continua e cosi via..
    Wierer e Vittozzi praticamente perfette, una buona Sanfilippo e una discreta Carrara, non è che si abbia tanto margine di miglioramento.
    Buona prestazione della Carrara, ma perchè alle prime gare, ma in realtà quello che può farla preferire alla Gontier è un eventuale non giro di penalizzazione, altrimenti a parità di errori, a favore della Gontier possono esserci buoni 10 secondi se non di più che possono essere fondamentali, ma non è che la Carrara sia andata poi cosi lontana dal giro di penalizzazione,quindi non so quali scelte verranno fatte e sopratutto l’ordine.
    Normale che bruciarsi una forte al primo giro è un peccato, ma è anche vero che se ti stacchi subito è durissima.
    La staffetta perfetta sarebbe Runggaldier-Vittozzi-Wierer-Sanfilippo…il problema che la prima non è presentabile sugli sci purtroppo..di conseguenza chi mettere nella prima per assicurarti di rimanere un minimo in contatto con la testa? la risposta è NESSUNO…bisogna affidarsi alla fortuna che un atleta possa trovare i due poligoni della vita…se li trova la Carrara riusciremmo a stare sui 30/40 secondi..se li trovasse la Gontier anche a 10 secondi….che possano trovarla però è utopia.
    In sintesi per sperare in un podio dobbiamo tifare per condizioni estreme, nelle quali le nostre due top possano evidenziare la superiorità e le altre due possano fare pari e patta di errori con le avversarie.

  4. riax

    17 Gennaio 2020 at 16:18

    Con la giovane Carrara la miglior staffetta di stagione. Peccato essere stati superati da Ukraina nell’ultimissima parte di gara
    ( sinceramente contro H. Oeberg e D. Herrmann c’ era poco da sperare nell’ ultimo tratto sciato) , … ma tant’è, si è dimostrato il miglior quartetto che abbiamo schierato sinora.
    Michele Brugnara nella sua cronaca ha riportato perfettamente lo svolgimeno della gara.

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