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Ciclocross, Denise Betsema torna a correre dopo sei mesi di squalifica per una positività agli steroidi anabolizzanti

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La neerlandese Denise Betsema, 27 anni domani e già madre di due figli, era stata la grande sorpresa della scorsa stagione di ciclocross, nella quale aveva vinto 15 gare incluse tappe di Superprestige, DVV Verzekeringen Trofee e Coppa del Mondo. Tuttavia, quest’anno è rimasta ferma ai box, fino ad oggi, poiché lo scorso gennaio risultò positiva a un controllo che le fu fatto al GP Adrie van der Poel di Hoogerheide. La sostanza incriminata sono gli steroidi anabolizzanti e la pena solitamente per chi ne fa uso è di ben quattro anni.

Tuttavia, l’UCI ha comunicato due giorni fa che la neerlandese era stata squalificata per appena sei mesi e dato che la sanzione partiva da quando il suo test risultò non negativo, Betsema tornerà a correre già questo sabato a Zonnebeke. Ieri, durante una conferenza stampa indetta dalla sua squadra, la Pauwels Sauzen-Bingoal (la stessa di Eli Iserbyt e del campione del Belgio Laurens Sweeck), la quale è sempre rimasta al fianco della sua atleta, Denise ha raccontato per filo e per segno la vicenda e ha spiegato il perché di una squalifica tecnicamente così breve.

La crossista, infatti, è riuscita a dimostrare di aver assunto quelle sostanze in maniera involontaria, tramite degli integratori che le furono procurati da un farmacista belga. Betsema ha mandato delle confezioni ancora sigillate di quegli integratori all’UCI che non ha potuto fare altro che constatare come la versione dell’atleta fosse verosimile. La neerlandese è stata sostanzialmente scagionata dall’accusa di essersi dopata, ma ha dovuto comunque pagare una pena breve, peraltro concordata con l’UCI, poiché, da regolamento, ogni corridore è responsabile di ciò che entra nel suo corpo e anche le negligenze vanno punite.

Molte rivali, tuttavia, non hanno preso bene la notizia. Le statunitensi Katie Compthon, a podio in Coppa del Mondo a Nommay domenica scorsa a 41 anni, e Rebecca Fahringer, la ceca Katerina Nash, la canadese Maghalie Rochette, la lussemburghese Christine Majerus e la francese Caroline Mani hanno tutte twittato contro la collega e contro l’UCI che l’ha assolta. Per due giorni il social network azzurro è stato a dir poco incandescente, ma Betsema, intervistata ai microfoni di Sporza sulla questione, non ha voluto rispondere in maniera approfondita, limitandosi a dire che tante altre colleghe le sono, invece, rimaste vicine. Ad ogni modo, stante quanto dichiarato dall’esperto di doping Douwe De Boer a Nos.nl, la squalifica, in relazione alla sostanza incriminata, è da considerarsi consona.

Totalmente diversa l’accoglienza che la notizia ha avuto nei Paesi Bassi, ove, oltre a molti tifosi, anche il commissario tecnico della nazionale De Kneght ha teso la mano a Betsema. Egli, infatti, ha dichiarato di non scartare l’ipotesi convocazione ai Mondiali, che si terranno tra meno di due settimana a Dubendorf (Svizzera), per Denise. La selezione Orange ha a disposizione ben sette slot, ma al momento solo cinque atlete hanno il posto prenotato. In caso di buone prestazioni a Zonnebeke e il giorno seguente a Hoogerheide, ultima tappa di Coppa del Mondo alla quale Betsema parteciperà poiché è ancora ben piazzata nel ranking mondiale UCI, dunque, la crossista potrebbe strappare il pass per la rassegna iridata.

Ricordiamo che l’anno scorso Betsema arrivò ai piedi del podio al Mondiale di Bogense. Un piazzamento che rappresentava il culmine della crescita di un’atleta che aveva esordito nel ciclocross professionistico solo nell’autunno del 2016, ma già l’anno successivo era stata capace di piazzarsi con frequenza nei 10 in gare importanti, inclusi i campionati Europei. Una favola che pareva essere finita nel peggiore dei modi, ma che, ora, invece, dopo un incredibile ribaltamento di prospettive, sembra destinata a continuare.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Twitter Pauwels Sauzen-Bingoal

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