Ciclismo
Ciclocross, Mondiali 2020: i favoriti. L’armata belga sfida il fenomeno van der Poel
I Mondiali di ciclocross 2020 si terranno questo weekend a Dubendorf, in Svizzera, su un tracciato inedito situato in un aerodromo militare. Il circuito non è granché tecnico, presenta diversi rettilinei e il terreno ha particolari proprietà di drenaggio per cui, nonostante sia prevista pioggia, sarà difficile vedere tanto fango. Lungo il percorso, ad ogni modo, sono presenti parecchie salitelle, un paio di scalinate e un ponte artificiale, per cui non è da reputarsi poi semplicissimo.
Il grande favorito, ovviamente, è il fenomeno neerlandese Mathieu van der Poel, il quale appare deciso a servire il bis dopo il trionfo dell’anno scorso a Bogense. Il tulipano, in seguito alla sconfitta patita per mano di Wout Van Aert nella rassegna iridata di Valkenburg 2018, ha preso parte a 63 cross collezionando un ritiro, un 21esimo posto, un terzo e 60 vittorie. Oltretutto, il figlio d’arte ha una striscia aperta di 14 successi consecutivi e settimana scorsa ha conquistato al sabato il Kasteelcross di Zonnebeke e alla domenica il GP Adrie van der Poel di Hoogerheide, ultima tappa di Coppa del Mondo 2019-2020, dando l’impressione d’essere più in forma che mai. Posto, inoltre, che non esistono tracciati non adatti a Mathieu van der Poel, quello di Dubendorf, data la presenza di molti dentelli disseminati lungo il percorso, sembra particolarmente adatto al fuoriclasse orange.
Gli unici rivali credibili del Fenomeno sono i membri dell’all-star team belga. Wout Van Aert sarà della partita, nonostante, a causa dell’infortunio patito al Tour de France, abbia preso parte, fin qui, solamente a cinque cross (miglior piazzamento un 2° posto al Kasteelcross di Zonnebeke), ma è stato lui stesso a dire di non sentirsi pronto e che verosimilmente reciterà il ruolo di supporto per i suoi compagni di squadra. I due leader designati del Belgio, infatti, saranno il vincitore delle ultime due Coppe del Mondo Toon Aerts e l’attuale leader del DVV Verzekeringen Trofee Eli Iserbyt. Ambedue, durante la stagione, sono riusciti a dare qualche grattacapo al fuoriclasse neerlandese e gli sono arrivati davanti nell’Hotondcross di Ronse, unica gara che non ha visto trionfare van der Poel. Iserbyt ha vinto otto cross in questa annata, ma sette di essi sono arrivati tra il 14 settembre e l’1 novembre. Inoltre, il Folletto Fiammingo ha sovente dimostrato di soffrire particolarmente le portentose accelerazioni di van der Poel. Aerts, invece, nelle ultime due stagioni ha fatto vedere di essere capace di tenere testa a Mathieu su tracciati particolarmente fangosi, ma difficilmente a Dubendorf troverà le condizioni ideali.
Nella pattuglia belga sarà presente anche il campione nazionale Laurens Sweeck, crossista dotato di grande talento che, però, su circuiti che non presentano sabbia è sempre un punto di domanda. Laurens, infatti, è un discontinuo e chi lo segue da vicino dice che sia molto fragile a livello di testa. Il titolo tricolore lo ha vinto con una prestazione mostruosa, ma dopo quel successo sembra essersi lasciato un po’ andare. Da lui è lecito aspettarsi qualsiasi cosa, potrebbe fare una gara opaca come anche dare del filo da torcere a van der Poel. Qualche chance di podio anche per gli altri tre membri dell’armata, vale a dire Michael Vanthourenhout, già argento a Valkenburg nel 2018 e iridato tra gli U23 a Tabor nel 2015, Tim Merlier, che è campione del Belgio su strada, e Quinten Hermans.
Non ha una grossissima concorrenza interna van der Poel, nonostante la selezione neerlandese, nel complesso, sia la seconda più forte. Lars van der Haar, già più volte sul podio della rassegna iridata e in passato campione d’Europa nel 2015 e vincitore della Coppa del Mondo 2013-2014, potrebbe trovarsi decisamente a suo agio sui tratti in salita di questo percorso. Inoltre, a Hoogerheide è stato autore di una bella gara in rimonta, nella quale ha palesato un’ottima condizione. Una medaglia potrebbe essere alla portata e, allo stesso tempo, potrebbe avere un ruolo importante in appoggio a van der Poel nelle fasi iniziali della competizione. Sembra un po’ in calo di condizione, rispetto al periodo natalizio, invece, l’altro luogotenente della formazione orange, vale a dire Corné van Kessel, un crossista non particolarmente eclettico, ma dotato di grande continuità. Viene difficile, dunque, immaginarlo tra i primi cinque domenica.
L’unico atleta non facente parte della zona geografica denominata BeNe che ha qualche chance di podio è il giovane britannico, campione del Mondo U23 in carica, Tom Pidcock. Il rappresentante della perfida Albione, su strada vincitore della Roubaix sia da junior che da U23, è un talento veramente notevole, nonché uno dei migliori dal punto di vista tecnico. Tuttavia, ha palesato, nel corso della stagione, ancora dei limiti abbastanza importanti quando si superano i 50 minuti di gara. Zero possibilità di podio, ma non di top-10, invece, per lo spagnolo Felipe Orts Lloret e per il tedesco Marcel Meisen.
Per quanto concerne la categoria U23, in una gara che si preannuncia senza un padrone, dato che Pidcock correrà con gli Elite, l’azzurro Jakob Dorigoni, campione d’Italia tra gli Elite e 5° l’anno scorso alla rassegna iridata U23 di Bogense, si divide la prima fila con il neerlandese Ryan Kamp, il quale dopo un inizio di stagione ricco di secondi posti, ma avaro di vittorie (prima del 5 gennaio aveva conquistato solo l’Hotondcross U23 di Ronse), ha dominato le ultime quattro gare disputate, vale a dire il Brussels Universities Cyclocross, prova di DVV Verzekeringen Trofee U23, il campionato nazionale di categoria e le ultime due tappe di Coppa del Mondo U23 (Nommay e Hoogerheide), e con l’elvetico Kevin Kuhn, vincitore della Coppa del Mondo di categoria e delle prove di Berna, Namur e Zolder.
Ad ogni modo, nonostante questi tre sembrino i nomi che hanno qualcosa in più, la concorrenza è sicuramente agguerrita. Si parte dall’altro padrone di casa Loris Rouiller, conquistatore dell’Azencross U23, e si va fino alla coppia francese composta da Mickael Crispin, campione d’Europa di categoria in carica, e Antoine Benoist, 3° l’anno scorso a Bogense. Chance di successo anche per i belgi Niels Vandeputte, vincitore in Coppa del Mondo a Koksijde e ad Hamme e a Kortrijk nel DVV, Timo Kielich, 2° agli Europei di Sivelle, e Toon Vandenbosch, il quale si è laureato campione nazionale di categoria, così come per gli inglesi Thomas Mein, vincitore in Coppa del Mondo a Tabor, e Ben Tulett, iridato tra gli junior nel 2018 e nel 2019.
Nella categoria junior il grandissimo favorito è Thibau Nys, figlio del grande Sven. Il mini Kannibal van Baal quest’anno ha conquistato il titolo Europeo di categoria, la Coppa del Mondo, è leader del Superprestige e ha vinto 17 gare su 21 disputate. Alla rassegna continentale di Silvelle il connazionale Jente Michels riuscì a dargli del filo da torcere, ma nell’ultimo mese il giovane fiammingo è sembrato in grosso calo, per cui pare che i rivali di Thibau vadano cercati da altre parti.
Il principale indiziato a recitare il ruolo di nemesi di Thibau è il padrone di casa Dario Lillo, il quale fu 3° a Silvelle e domenica scorsa ha vinto in Coppa del Mondo ad Hoogerheide, unica prova della Challenge targata UCI in cui Nys è stato battuto (complice un problema meccanico nel finale). Grosse chance di medaglia anche per un altro belga, vale a dire Lennert Belmans, un ragazzo che sovente durante l’annata è stato battuto solo da Nys. Ad ogni modo, la categoria juniores è ricca di corridori di talento che possono ambire a fare una grande gara, citiamo anche il francese Rémi Lelandais, 2° di recente in Coppa del Mondo a Nommay, il ceco Jan Zatloukal, dominatore in patria e di recente 4° a Hoogerheide, il neerlandese Tibor del Grosso, vincitore dell’Azencross di Loenhout, e il tedesco dominatore della scorsa stagione su strada Marco Brenner.
Qualche chance di medaglia anche per un paio di azzurri, vale a dire il campione d’Italia juniores Davide De Pretto, 6° agli Europei e 2° alle spalle di Nys in Coppa del Mondo a Tabor, e Filippo Agostinacchio, 5° in Coppa del Mondo a Namur e 5° all’Azencross di Loenhout. Entrambi, però, sembrano aver vissuto il loro miglior momento di forma nei mesi precedenti. Ad ogni modo, attenzione che il tracciato strizza particolarmente l’occhio a De Pretto.
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Foto: UCI Cyclocross