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Dakar 2020, Barreda Bort vince la settima tappa tra le moto nel dolore per la morte di Paulo Gonçalves

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Il programma della Dakar 2020 è ripartito dopo la prima giornata di riposo passata nella capitale dell’Arabia Saudita, Riyadh, con la drammatica notizia dell’incidente del portoghese Paulo Gonçalves, deceduto in seguito all’arresto cardiaco riportato dalla caduta. Il 40enne della Hero vantava un curriculum di tutto rispetto, con quattro top 10 e un secondo posto nel 2005.

La competizione, però, è proseguita inesorabile più intensa e feroce che mai, anche perché i molti rider erano già in prossimità del traguardo quando è accaduta la tragedia. La settima tappa è stata la più lunga dell’intero programma, con i concorrenti che si sono portati fino a Wadi Al Dawasir dopo 546 chilometri cronometrati (per un totale di 741 km complessivi contando gli spostamenti). In questo complicato contesto ad emergere è stato lo spagnolo Joan Barreda Bort (Honda) che ha rifilato 2’54” all’austriaco Matthias Walkner (KTM) e 3’25” al compagno di squadra e leader incontrastato di questa prima settimana, l’americano Ricky Brabec.

In una frazione che è tornata ad essere abbastanza mista, percorsa su sabbia, dune e terreno più duro, ad uscire dal cancelletto di partenza in maniera ineccepibile è l’argentino della KTM Kevin Bonavides, desideroso di rivincita dopo che la rottura del motore lo ha messo fuori gioco per la classifica della Dakar nella sesta tappa venerdì. Libero da ogni pressione il sudamericano è riuscito ad esprimere il massimo fino all’intermedio 321 km, dove l’iberico Barreda Bort ha preso le redini della corsa e non le ha più lasciate fino alla fine.

Ottima anche la frazione di Walkner, che al pari dello spagnolo pagava poco più di mezz’ora di ritardo in classifica ma è ancora ampiamente in corsa per provare a raggiungere le posizioni da podio nella manifestazione. Per il centauro della casa austriaca la partenza è stata molto controllata, tanto che al primo rilevamento è passato col ventesimo miglior tempo, ma l’ottimo passo gli ha permesso di risalire recuperando costantemente terreno.

Chi sorride anche oggi in chiave classifica è dunque nuovamente Ricky Barabec, terzo ma che vede il proprio margine aumentare sul cileno Pablo Quintanilla, sofferente oggi specialmente nella prima fase a causa di un attacco di tendinite nella mano sinistra che lo sta attanagliando da diversi giorni. Un buon ritmo nella fase finale ha però permesso al sudamericano di limitare i danni e chiudere a 7’21, perdendo “solamente 3’58 sul rivale. L’australiano Toby Price era invece tra quei piloti che inseguivano Gonçalves e prime indicazioni dal campo riportano che il centauro (terzo nella generale) si sia fermato per soccorrere il rivale e al momento non è ancora ripartito. Un gesto di grande nobiltà d’animo, che dimostra l’umanità e il rispetto che intercorre tra questi guerrieri compagni d’avventure. 

Dopo i ritiri nel 1998, 1999 e 2000 anche l’ultimo tentativo della carriera nella Dakar dell’azzurro Fabio Fasola è terminato oggi. Il motociclista ha rotto il telaio in maniera irreparabile e ha dovuto salutare la competizione, tuttavia è possibile che domani torni in pista secondo le regole della Dakar Experience.

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: LaPresse

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