Dakar 2020: Fernando Alonso, l’uomo delle sfide e delle scelte ‘complicate’

Fernando Alonso è pronto e domani sarà al via per la prima volta in carriera della Dakar. Il rally raid più famoso del mondo vedrà ai nastri partenza l’asturiano, due volte campione del mondo di F1, capace di vincere in due circostanze la 24 Ore di Le Mans, sempre con il marchio Toyota, e a segno nella 24 Ore di Daytona nel 2019. Un campione a tutto tondo Nando che, dopo aver lasciato il Circus nel 2018, si è dedicato ad altro nel Motorsport, cercando di soddisfare la sua insana voglia di stupire e di divertirsi.

Il colpo di coda, stavolta, è la Maratona del deserto e inutile negare che sia lui uno dei punti di interesse maggiori. Tutti si chiedono: “Che cosa farà Fernando?“. Probabilmente se lo chiede anche lui, visto che 153 giorni di preparazione totale non sono molti, anche se quel podio nel rally raid di Ula-Neom promette qualcosa. “Una follia affascinante” quella dell’iberico perché per affrontare una corsa di questo livello, con una storia agonistica alle spalle inesistente, c’è bisogno di qualcosa a metà tra la pazzia e il coraggio. Il bello però di Alonso è anche questo. Al pilota spagnolo le sfide facili non sono mai piaciute, basti ricordare gli anni in Ferrari, lottando con una monoposto inferiore alla Red Bull e sempre vicinissimo a chi ora veste i colori del Cavallino Rampante, ovvero Sebastian Vettel.

Tra le dune del deserto di Rub’ al-Khali Nando vorrà catalizzare l’attenzione di tutti non certo per questioni di marketing, ma per riscontri reali. Il percorso sarà complicato: circa 9000 km di sabbia e pericoli dove anche le doti navigazione conteranno molto. Aspetti innovativi per chi si è sempre disimpegnato piuttosto bene a tenere il pedale giù. Da domani, quindi, nella Jeddah-Al Wajh (319 km di prova speciale), il quadro sarà un po’ più chiaro e sarà interessante annotare cosa saprà fare l’iberico nel gruppo degli 83 equipaggi presenti tra le auto.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse