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Dakar 2020, Paulo Goncalves è deceduto: chi era il campione portoghese

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Paulo Gonçalves è morto. Notizia tragica alla Dakar 2020, il Rally Raid più prestigioso e importante al mondo deve fare i conti con un’incredibile tragedia: il portoghese, in gara tra le moto, è caduto violentemente attorno al 276° chilometro della settima tappa (da Riyadh a Wadi Al Dawasir, la corsa si sta disputando in Arabia Saudita) e purtroppo non c’è stato nulla da fare. Fin da subito si è capito che l’incidente era molto grave, un elicottero medico ha raggiunto il centauro ma il quarantenne era già incosciente e in arresto cardiaco. Tutti i tentativi di rianimazione sono risultati vani e all’ospedale di Layla è stato dichiarato il decesso. Era dal 2015 che un atleta non moriva alla Dakar, l’ultimo era stato il polacco Michal Hernik sempre sulle due ruote.

Stiamo parlando di una vera e propria icona di questo sport. Paulo Gonçalves era alla sua tredicesima apparizione alla Dakar, una corsa che gli scorreva nelle vene e che amava alla follia: si era cimentato sulle dune di sabbia e nel deserto per la prima volta nell’ormai lontano 2006 e da quel momento aveva saltato soltanto l’edizione del 2018, riuscendo sempre a mettersi in evidenza. Il lusitano, quest’anno in sella a una Hero, vantava come miglior risultato il secondo posto nella classifica generale del 2015 alle spalle di Marc Coma (quest’anno co-pilota di Fernando Alonso tra le auto), aveva vinto complessivamente tre tappe (una nel 2011, una nel 2015, una nel 2016) e aveva concluso per ben quattro volte nella top (da segnalare anche il sesto posto del 2017 e i decimi del 2013 e del 2009).

Il Campione del Mondo cross FIM del 2013 aveva sempre pilotato una Honda ma quest’anno aveva deciso di abbracciare la sfida del team indiano con cui voleva riscattarsi dopo due annate difficili (nel 2018 non partecipò a causa di un infortunio al ginocchio, nel 2019 abbandonò alla quinta tappa a causa di un incidente). Gonçalves è uno dei pochi uomini ad avere disputato la Dakar in tre Continenti: due volte in Africa, dieci in Sudamerica e quest’anno in Arabia Saudita prima della tragica dipartita.

 

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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