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Dakar 2020, risultato quarta tappa auto: Stéphane Peterhansel vince da dominatore, Fernando Alonso chiude decimo

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La Dakar 2020 prosegue e lo fa a ritmo spedito. La Neom-Al Ula di 672 chilometri complessivi, di cui 453 di prova speciale, ha costretto gli equipaggi a far fronte a sezioni sabbiose e ghiaiose, non semplici da interpretare in termini di prestazione e di navigazione. La corsa più dura ed impegnativa al mondo, per la prima volta nella storia in corso di svolgimento in Arabia Saudita, ha permesso ai piloti di essere parte però di scenari di un certo spessore, riferendoci ad esempio ai magnifici templi nabatei.

In un contesto di così alto profilo, non poteva che essere Mr Dakar, Stéphane Peterhansel, a porre il sigillo. Il 13 volte vincitore della “Maratona del Deserto“, a bordo della Mini del Bahrain JCW X-Raid Team , si è imposto, precedendo di 2’26” la Toyota del campione in carica Nasser Al-Attiyah e il compagno di squadra Carlos Sainz, distanziato di 7’18”. Una speciale praticamente dominata da Peterhansel, nonostante un errore nella navigazione al 286° km. L’esperienza del pilota transalpino ha saputo fare la differenza, portandosi a casa la prima tappa personale di questa edizione 2020. Riscontri che, comunque, hanno consentito a Sainz di conservare la vetta della classifica con 3’03” di vantaggio su Al-Attiyah e 11’42” su Peterhansel. Giova ricordare che il pilota qatariano è stato penalizzato di 3′ in classifica dopo la terza stage per non aver lasciato passare un concorrente nonostante gli fosse stato segnalato più volte la sua presenza. Una disattenzione costata caro all’alfiere della squadra giapponese.

A seguire troviamo il saudita Yazeed Al Rajhi, con 11’30” di ritardo. Buono l’inizio del pilota dell’Overdrive Toyota, ma poi alcune criticità nella navigazione lo hanno un po’ arretrato. Ancora consistente la prova del francese Mathieu Serradori che, con la sua Century, si è classificato in quinta posizione con 13’17” di distacco, precedendo le due Toyota del sudafricano Giniel de Villiers (+18″16) e dell’olandese Bernhard ten Brinke (+18″45). A completare il quadro della top-10 il polacco della Mini Jakub Przygonski (+19’23”), l’argentino sempre su Mini Orlando Terranova (+22’22”) e poi Fernando Alonso, giunto decimo a 26’21”.

Fernando, a bordo della Toyota Hilux, ha dovuto fare i conti con le problematiche tipiche di questa corsa, in cui non è solo un discorso di velocità pura, ma anche di gestione del mezzo e di contrattempi di natura tecnica/meccanica. L’asturiano, in compagnia di Marc Coma, ha comunque concluso nei migliori dieci e può ritenersi soddisfatto per quanto ha ottenuto. L’iberico, ovviamente, ha di che rammaricarsi per le 2:59:27 di ritardo, un gap accumulato soprattutto nella seconda tappa Al Wajh-Neom: la rottura della sospensione lo ha costretto a stare fermo lungamente, in attesa dell’assistenza.

 

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Foto: LaPresse

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