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Dakar 2020, Toby Price: “Abbiamo fatto tutto il possibile per salvare Goncalves, ma non c’era niente da fare…”

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La Dakar 2020 quest’oggi si è fermata, per quanto riguarda le categorie di moto e quad, in ricordo del pilota portoghese deceduto nella giornata di ieri nel corso della settima tappa Riyadh-Wadi Al Dawasir. L’australiano Toby Price, campione in carica della Maratona del Deserto e primo centauro arrivato in soccorso di Paulo Gonçalves dopo l’incidente, ha raccontato l’accaduto a partire dalla partenza della stage fino al momento in cui si è rimesso in moto dopo aver aiutato i medici a caricare il corpo del lusitano sull’elicottero.

“La tappa di ieri era partita bene – racconta Price sul suo profilo Instagram – avevamo un grande ritmo e un ottimo feeling con la moto, questo sino al rifornimento. Paulo è scattato cinque minuti prima di me, ed il peggio era appena accaduto. Ho affrontato una duna, l’ho oltrepassata, ho visto un pilota a terra… si trattava di Paulo. Ho avuto tanta paura perché sapevo che si trattava di qualcosa di serio. Ho chiamato i soccorsi il prima possibile e ho aiutato a metterlo su un fianco e a fare i controlli del caso. Ho provato a chiedere altro aiuto e Stefan Svitko è arrivato in mio soccorso. Il primo elicottero è giunto sul luogo dell’incidente e Luc Alphand stava già iniziando a compiere le manovre di primo soccorso. I dottori, scesi dall’elicottero, erano già pronti ad un intervento di rianimazione, hanno fatto tutto quello che potevano.

Abbiamo aiutato con i sacchetti dei liquidi, prendendo le sacche con le attrezzature mediche e guidando gli altri piloti attorno alla scena dell’incidente. Abbiamo lavorato il più duramente possibile, ma non c’era niente da fare. Ho aiutato a caricarlo sino sull’elicottero, era la cosa giusta da fare; sono stato il primo ad arrivare sul luogo dell’incidente e volevo essere l’ultimo ad andarmene. Ci mancheranno il tuo sorriso e le tue risate nel bivacco Speedy. Negli ultimi 250 chilometri ero completamente disidratato, è stata dura. Al momento, non mi interessa nulla del risultato finale, ho altri pensieri. Sto pensando alla famiglia ed agli amici, nel loro rispetto e del numero 8 non abbiamo affrontato l’ottava tappa della Dakar. Siamo essere umani e non ci sono gare importanti come la vita stessa. Darei tutto ciò che ho vinto per riavere qui con me i compagni di avventura persi”.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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Foto: Lapresse

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