F1, Ferrari in ritardo per il Mondiale 2020? Dati non entusiasmanti al simulatore

L’11 febbraio la Ferrari toglierà i veli dalla nuova monoposto, pensata e progettata per portarsi a casa il titolo iridato di F1 che ormai manca da 13 anni. Quel trionfo del finlandese Kimi Raikkonen, nell’ultima corsa di Interlagos (Brasile), inizia a essere un po’ “deturpato” dall’inevitabile scorrere del tempo. In questo senso, i successi in serie della Mercedes, da quanto ha avuto inizio l’era ibrida (2014), non aiutano a far salire le quotazioni del Cavallino Rampante.

In un contesto del genere, la domanda è sempre la stessa: quest’anno si potrà dunque interrompere il digiuno? Stando a quanto arriva dall’ambiente di Maranello, i presupposti non sono dei più lusinghieri. Il progetto 671, infatti, ha come punti di riferimento due aspetti:

• Ottenere più carico aerodinamico
• Sfruttare meglio le gomme Pirelli e trovare con più facilità la corretta finestra d’utilizzo dal punto di vista delle temperature.

La SF90, macchina dotata di strepitosa potenza sul dritto, nelle curve di media-bassa velocità non rendeva la vita facile ai due piloti Sebastian Vettel e Charles Leclerc, spesso costretti a guidare con un retrotreno particolarmente instabile e quindi più soggetti all’errore. Pertanto, il target dei tecnici del Cavallino è quello di mettere a disposizione del tedesco e del monegasco una vettura più bilanciata. Secondo però quanto riferisce il collega Leo Turrini, le indicazioni del simulatore e della galleria del vento non avrebbero più di tanto soddisfatto gli ingegneri ferraristi.

Un campanello d’allarme? Indubbiamente una notizia che non fa piacere, se si pensa che la nuova struttura deputata alla simulazione potrà essere sfruttata in primavera e dunque quando l’annata iridata sarà già iniziata. L’impressione, quindi, è che tutti i pezzi del puzzle non siano ancora al loro posto e questo, indubbiamente, desta preoccupazioni in casa Ferrari.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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