MotoGP
MotoGP, Valentino Rossi: “Nel 2006 fui molto vicino alla Ferrari. Vado avanti perché ho lo stesso istinto di 12 anni fa”
Lunga intervista rilasciata da Valentino Rossi a “La Gazzetta dello Sport“: il pilota di Tavullia ha toccato numerosi temi con la Rosea, ma soprattutto ha parlato della stagione 2020 che sta per iniziare, delle motivazioni che lo spingono a correre ancora, e soprattutto, ha svelato un importante retroscena con la Ferrari datato 2006.
Sullo scambio con Lewis Hamilton che lo ha visto salire sulla Mercedes a Valencia: “Quando è venuta fuori l’idea mi son detto ‘bello, che figata’. Ma in questi casi rischi sempre la fregatura, vai lì, fai 20 girl e poi 4 ore di foto o cose così. Quindi, ho detto: ‘lo vengo ragazzi, ma voglio una giornata vera, come con la Ferrari. Un test, 70-80 giri, scendere dalla macchina a fine giornata che sei finito’. Ed è andata proprio così“.
Il campione di Tavullia svela un bel retroscena su un possibile passaggio alla Ferrari in F1: “Il momento in cui sono stato più vicino a farlo è stato nel 2006 nel test di febbraio a Valencia. Lì ci siamo messi a un tavolo con la Ferrari e chiesti cosa volevamo fare. C’era un programma serio. Non subito la Ferrari, ma all’inizio un’altra macchina più lenta, fare il test driver. E li ho deciso di no“.
Dodici anni fa il bellissimo duello a Laguna Seca con Casey Stoner, e così il Dottore svela perché vuol continuare a correre: “I miei avversari sono molto forti e io più vecchio. Ma l’istinto è lo stesso. E io lo capisco, perché se non fosse così sarebbe veramente da dire basta“.
Sulla stagione 2020 che sta per partire: “Mi piacerebbe avere un po’ più tempo, purtroppo oggi nella MotoGP si decide tutto a inizio anno. Io avrei bisogno di un po’ per capire, tipo metà stagione. Parlerò con Lin Jarvis e la Yamaha, capire cosa pensano. Mio babbo e mia mamma vogliono che continui, ma anche gli altri. Però, dai, bisogna essere realisti. A me piacerebbe, ma bisogna essere più competitivi dell’anno scorso, sennò è meglio di no. E va bene uguale“.
La Yamaha ha mostrato però di contare ancora su Rossi: “A me sembrano molto positivi, e questo per me è un onore. Questo è importante. Ripeto, è un grande onore, e anche un grande lusso per un pilota smettere quando decide lui. Di solito ti lasciano a piedi“.
Non si pone limiti ma non fa promesse Valentino: “Quello che posso regalare è un 2020 al massimo, prendendomi i miei impegni, preparandomi al meglio e cercando di essere competitivo. Vorrei fare delle belle gare e lottare per i primi 3 nel Mondiale. Vorrei una Yamaha che va 10 chilometri più veloce in rettilineo, che va come Honda e Ducati. Ma so già che sarà difficile“.
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roberto.santangelo@oasport.it
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Foto: Valerio Origo