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Sci alpino, Alex Vinatzer scalda i cuori: l’Italia saluta il talento più atteso

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Il futuro è oggi. Alex Vinatzer, il talento più atteso, è finalmente sbocciato nello slalom in notturna di Zagabria: alla vigilia dell’Epifania lo sci alpino italiano ha trovato un nuovo campione su cui costruire un futuro di sogni ed ambizioni. Dopo i fasti di Giorgio Rocca ed il fulgido inizio dello scorso decennio con Giuliano Razzoli e Manfred Moelgg all’apice della carriera, lo slalom azzurro ha vissuto una lunga fase di transizione, con qualche sporadico risultato conseguito di tanto in tanto da atleti non più giovanissimi. Il ricambio generazionale tanto atteso si è finalmente materializzato in un ragazzo di sicuro avvenire.

Che Vinatzer fosse un talento annunciato era noto da almeno tre stagioni. Nel 2018 giunse secondo ai Mondiali juniores di Davos alle spalle del francese Clement Noel, vincitore quest’oggi a Zagabria e possibile rivale storico per l’altoatesino nei prossimi due lustri; l’anno dopo agguantò invece l’oro nella rassegna iridata giovanile, non dando scampo alla concorrenza in Val di Fassa. Già nella passata stagione aveva lasciato intravedere lampi di classe in Coppa del Mondo, come ad esempio a Madonna di Campiglio, quando chiuse in ottava piazza la prima frazione, prima di saltare nella seconda attaccando con coraggio e senza gareggiare con la mente rivolta ai ‘punticini’. Sino allo scorso mese di marzo, tuttavia, Vinatzer era ancora un giovane di belle speranze, che sciava bene a tratti ma con una propensione all’errore eccessiva: nel 2018-2019 furono addirittura sei gli slalom non portati a termine.

Il ritorno nello staff tecnico tricolore dell’allenatore francese Jacques Theolier dopo 5 anni ha rappresentato la molla decisiva per la valorizzazione di un diamante ancora grezzo. Vinatzer ha lavorato sulla tecnica e, soprattutto, sulla testa. Ha compreso che non sempre e non in qualsiasi frangente è necessario cercare e magari superare i propri limiti: un risultato di prestigio si può ottenere anche conservando un piccolo margine di sicurezza nella sciata. Con questo nuovo approccio aveva iniziato al meglio l’attuale stagione con un buon 12° posto a Levi, prima di incappare in un nuovo ritiro in Val d’Isere.

Oggi, finalmente, l’esplosione prorompente con una sciata da slalomista moderno. Alto 189 cm, il classe 1999 di Selva di Val Gardena possiede una potenza fisica devastante, che gli consentirà di far bene in futuro anche nel parallelo. Performante sui piani e talentuoso nell’affrontare le curve sui ripidi, l’azzurro dovrà ora lavorare sulla costanza di rendimento di cui ad esempio già dispone il grande rivale Noel. Da rimarcare, inoltre, come Vinatzer abbia compiuto notevoli passi avanti anche in gigante, specialità in cui potrebbe cimentarsi con continuità tra qualche anno, una volta che avrà cementato le prestazioni in slalom. Il calendario, nel frattempo, non consente di adagiarsi sugli allori: mercoledì 8 gennaio andrà in scena uno spettacolare slalom a Madonna di Campiglio. Un nuovo esame per Vinatzer, che avrà tutti i riflettori addosso: è anche passando da queste prove che si diventa campioni.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Lapresse

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