Sci Alpino

Sci alpino, i promossi e i rimandati della settimana. Brillano le azzurre, Noel, Kristoffersen, Feuz e Paris si confermano, male Pinturault e gli slalomisti

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Si è chiuso un intenso fine settimana della Coppa del Mondo di sci alpino 2019-2020 che ha regalato spettacolo, sorprese e anche qualche delusione. Gli uomini erano di scena in quel di Wengen per una combinata, la mitologica discesa e uno slalom, mentre il Circo Bianco al femminile era sulle nevi del Sestriere per un gigante e un gigante parallelo. Andiamo a vedere, quindi, quali atleti si sono comportati nella maniera migliore e quali, invece, hanno marcato visita.

I PROMOSSI

Federica Brignone: la vittoria nel gigante del Sestriere è la classica ciliegina sulla tortina di una stagione spettacolare. La valdostana vince davanti al proprio pubblico e dimostra di sapere dare il proprio meglio anche sotto pressione. Non riesce a salire sul podio nel gigante parallelo di ieri, ma il suo compito era stato ampiamente centrato.

Sofia Goggia: centra due piazzamenti di rilievo al Sestriere. Nona sabato in gigante, quinta ieri nel parallelo. La bergamasca era alla ricerca di buone sensazioni in questa specialità e c’è ampiamente riuscita.

Petra Vlhova: vince il gigante (anche se fallisce completamente il parallelo) e dimostra di essere l’unica pronta a sfidare alla pari Mikaela Shiffrin in diverse discipline e anche per la Coppa del Mondo, magari dalla prossima annata.

Clement Noel: il futuro dello slalom è proprio lui. Il francese vince per il secondo anno consecutivo a Wengen e lo fa con enorme autorevolezza. Due manche sontuose per il quinto successo in carriera. Il classe 1997 è già ora una certezza tra i pali stretti.

Henrik Kristoffersen: chiude nella piazza d’onore lo slalom di Wengen e, soprattutto, vola via in classifica generale. Il norvegese continua a conquistare punti (anche se le vittorie sono poche) e sta facendo tutto quello che è in suo potere per puntare alla Coppa del Mondo.

Beay Feuz:  era il grande favorito della discesa di sabato e non ha sentito il peso del pronostico. Sfrutta i tratti a lui congeniali e vince per la terza volta sul Lauberhrorn. Sale anche in vetta alla classifica di disciplina e si conferma un fuoriclasse della specialità. Lui e Dominik Paris stanno facendo la storia della discesa di questi anni.

Dominik Paris: ha spezzato il tabù-Wengen (non era mai salito sul podio sulla pista elvetica) con un secondo posto strepitoso a 29 centesimi da Feuz. “Domme” fa tutto quello che è in suo potere per provare a vincere, ma oggi contro il padrone di casa più illustre non c’era storia.

Clara Direz: alzi la mano chi avrebbe mai pensato che la francese sarebbe stata la “Regina” del primo gigante parallelo della storia della Coppa del Mondo di sci alpino femminile. La 24enne transalpina, invece, è brava a sfruttare ogni occasione e eliminare avversarie di ben altro spessore.

Giuliano Razzoli: bentornata “Razzo”! Dopo diverse prove opache, il campione olimpico di Vancouver 2010 fa vedere di sapere ancora dire la sua in due manche consecutive a Wengen. L’undicesimo posto nello slalom è una bella boccata d’ossigeno.

I RIMANDATI

Alex Vinatzer: prima manche pessima nello slalom di ieri per l’altoatesino che cerca di cancellare con una seconda discesa a tutta. Per sua sfortuna arriva l’uscita di scena e ancora uno “zero”. Dopo il grande podio di Zagabria il classe 1999 deve ritrovarsi.

Stefano Gross: già fuori dai 30 nella prima manche dello slalom di Wengen. Troppo poco per lui. Dopo il podio della Val d’Isere sembra essersi un po’ perso.

Alexis Pinturault: lo slalom di ieri potrebbe risultare decisivo per la lotta verso la Coppa del Mondo. Quella inforcata, infatti, rischia di pesare in maniera immensa nei suoi sogni di gloria. Il francese sa perfettamente che non può concedersi battute di arresto per controbattere Henrik Kristoffersen e Aleksander Aamodt Kilde. Questo errore, invece, potrebbe essere decisivo.

Matteo Marsaglia: conclude la discesa di Wengen trentaduesimo a 2.10 con l’ennesima occasione mancata della sua annata. Non riesce ad assemblare una prova completa, quando lo farà arriverà il salto di qualità.

Emanuele Buzzi: tornava sulla pista dove, un anno fa, si era gravemente infortunato dopo il traguardo. Anche nella discesa di sabato ha rischiato una bruttissima caduta in avvio e, da quel momento, è sceso solamente per non farsi male. La risalita verso la migliore condizione è ancora lunga.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Valerio Origo

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