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Sci alpino, la velocità azzurra si riscopre nuda senza Dominik Paris. L’assenza del fenomeno accentua la mancanza di ricambi

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Il mondo dello sci azzurro è stato sconvolto ieri dalla notizia del grave infortunio di Dominik Paris. L’altoatesino si è rotto il crociato in allenamento, mettendo fine così alla sua stagione. In un istante crollano anche tutte le speranze di poter conquistare la coppa di discesa e di poter lottare anche per la classifica generale, dove il podio era probabilmente l’obiettivo più concreto.

La sfortuna ha colpito ancora in casa Italia, dopo l’infortunio di fine anno scorso di Christof Innerhofer e quello di qualche settimana fa di Manfred Moelgg. Restano i rimpianti perchè questa per Paris era la miglior stagione della carriera e l’altoatesino era reduce dal primo podio in quel di Wengen e soprattutto questo fine settimana ci sarebbe stata Kitzbuehel, con la mitica Streif, una delle piste preferite dallo stesso Dominik.

Un infortunio che di colpo leva l’Italia dalle nazioni protagoniste nella velocità. La squadra si riscopre nuda senza il suo leader e campione, che stava nascondendo al meglio un totale vuoto di ricambio generazionale. I trionfi e le vittorie di Paris hanno messo per troppo tempo in soffitta i problemi della velocità italiana, perchè alle spalle dell’altoatesino non sta crescendo nessun giovane di grande livello.

Emanuele Buzzi non si è più ripreso dall’infortunio della passata stagione di Wengen e ha faticato tantissimo quest’anno, centrando come miglior risultato un tredicesimo posto ad inizio anno a Lake Louise. Addirittura nello scorso weekend ha chiuso in 56esima posizione nella discesa sulla Lauberhorn. Anche Mattia Casse non ha mai fatto un salto di qualità, realizzando qualche volta degli sporadici exploit, andando poi sempre meglio in prova che in gara.

Poi ci sono i veterani Peter Fill e Matteo Marsaglia, ma non è su di loro che l’Italia deve costruire e ripartite. Christof Innerhofer molto probabilmente non tornerà in gara in questa stagione per evitare di perdere punti nelle entry list e lo si rivedrà il prossimo anno, quando ci sarà nuovamente Dominik Paris. L’Italia ha perso il suo campione ed ora è sola e fragile.

 

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andrea.ziglio@oasport.it

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Foto: Fisi/Pentaphoto

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