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Sci Alpino

Sci alpino, l’Italia rinasce in slalom con la cura-Theolier. Esplode Vinatzer, Maurberger in ascesa. E Moelgg…

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Il primo traguardo di rilievo della Nazionale azzurra di slalom in questa Coppa del Mondo 2019-2020 di sci alpino, è stato centrato ad aprile. No, non è un refuso. Ci stiamo riferendo al momento in cui Jacques Theolier, l’esperto tecnico francese, ha sancito il suo rientro alla corte del presidente federale Flavio Roda, al posto di Alessandro Serra. Il contratto triennale siglato è una polizza assicurativa non di poco conto per la nostra squadra, specialmente per quanto riguarda i pali stretti.

Si è aperto, dunque, il fondamentale secondo capitolo della storia tra il 58enne tecnico e gli azzurri, dopo l’esordio del 2009. Sotto la sua guida vanno annoverati risultati di primissimo livello come l’oro olimpico di Giuliano Razzoli a Vancouver 2010, il bronzo ai Mondiali di Manfred Moelgg a Garmisch nel 2011 e, sostanzialmente, l’innalzamento del livello generale in maniera notevole.

Quello che, almeno in parte, sta già accadendo in queste settimane. Lo si era intravisto in Val d’Isere con il terzo posto di Stefano Gross, è stato ribadito in maniera davvero eclatante oggi in quel di Zagabria. Il podio di Alex Vinatzer, il diamante più brillante della nostra pattuglia, è solo la punta dell’iceberg di un movimento che sta iniziando a brillare di luce propria volta dopo volta. Il risultato sul pendio croato è stato eccellente: tre azzurri nella top 10, e cinque qualificati per la seconda manche.

Non è ancora tempo di parlare di Valanga Azzurra, certamente, ma i primi segnali di risveglio si stanno vedendo, dopo alcuni anni non semplici. La crescita sta avvenendo sia a livello di singoli, sia a livello complessivo. Per Alex Vinatzer, come si sapeva, era solamente questione di tempo. Ora starà a lui confermare quanto di buono fatto a Zagabria e puntare con continuità ai piani alti della classifica. Assieme allo sciatore di Selva di Val Gardena, tuttavia, deve innalzarsi anche l’asticella a livello di squadra.

L’ottavo posto di Manfred Moelgg non deve stupire, dopotutto conosciamo il valore dell’atleta altoatesino, ma a 37 anni, e dopo alcune prove sottotono, è arrivata la risposta immediata. Nessuno molla di un centimetro e vuole farsi trascinare dai compagni. Come è successo per Simon Maurberger. Per il nativo di Brunico, a 24 anni, è arrivato il momento di confermarsi con maggiore frequenza a questi livelli. Il decimo posto odierno è la classica boccata d’ossigeno dopo diversi appuntamenti non semplici, e la conferma di quanto si stia lavorando bene in seno al team italiano.

È sufficiente il solo arrivo di Jacques Theolier per aver portato questa sterzata agli slalomisti? Ovviamente no. La sapienza del tecnico francese sta guidando tutto il comparto nella giusta direzione, ma il resto lo stanno facendo gli atleti, spingendosi oltre i propri limiti e l’uno con l’altro. La situazione ideale, dunque. Vedremo dai prossimi appuntamenti (incominciando da Madonna di Campiglio mercoledì) se i buoni segnali si confermeranno, o meno, e se la pattuglia italiana sarà in grado di regalare un altro grande risultato, davanti al proprio pubblico.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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