Senza categoria

Tennis, Roger Federer sulla qualità dell’aria a Melbourne: “Non sono preoccupato, sono le persone che vivono in Australia in condizioni difficili”

Pubblicato

il

Roger Federer è pronto per una nuova sfida. Il fuoriclasse svizzero torna in scena in questo 2020 e lo farà dalla porta principale degli Australian Open, primo Slam della stagione. L’attuale n.3 del mondo aspira a conquistare il 21° successo in un Major, dando seguito all’ultimo trionfo maturato proprio a Melbourne due anni fa. In quell’atto conclusivo il campione elvetico superò il croato Marin Cilic e diede prova di tutta la sua classe. Servirà replicare per poter arrivare fino in fondo.

Federer vuole un po’ dimenticare l’esito dell’ultima annata. Nel 2019 ha raggiunto quota 103 titoli nel circuito ATP, ma senza dubbio la finale di Wimbledon persa contro il n.2 del ranking Novak Djokovic è qualcosa che il rosso-crociato ha fatto fatica a digerire. E dunque si ripartirà dal torneo australiano. Inutile negare, però, che la vigilia a Melbourne non sia influenzata dalle condizioni atmosferiche. Le qualità dell’aria rappresentano un problema per via degli incendi che hanno devastato il territorio australiano. Da questo punto di vista il parere dell’elvetico è piuttosto chiaro: “Non sono preoccupato per la qualità dell’aria, ne abbiamo parlato ieri tra noi giocatori. Siamo in un range sicuro nella scala attualmente. Credo che la situazione sia diversa per le persone che vivono qui in Australia, noi tennisti possiamo stare all’interno delle strutture prima e dopo i match, non siamo esposti tutta la giornata a quest’aria. In generale credo che riusciremo ad arrivare alla fine del torneo senza troppi problemi“, il parere del fuoriclasse nativo di Basilea.

 

[sc name=”banner-article”]

CLICCA QUI PER TUTTE LE NOTIZIE DEL TENNIS

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: LaPresse

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version