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Pallavolo
Volley femminile, saltano due panchine in Serie A1: Scandicci e Monza salutano Mencarelli e Dagioni
La Serie A1 di volley femminile è ferma per lasciare spazio ai tornei di qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020 ma durante questa sosta sono saltate ben due panchine. Scandicci, quarta in classifica, ha esonerato Marco Mencarelli: le toscane, in testa al girone di Champions League con tre vittorie all’attivo, hanno avuto un rendimento inferiore alle aspettative in campionato e questo ha portato la società a un cambio di tecnico ingaggiando Luca Cristofani. Monza, sesta in graduatoria al termine del girone d’andata, ha comunicato di avere rescisso l’accordo con Massimo Dagioni e da lunedì 13 gennaio sarà Carlo Parisi a prendere il timone della prima squadra: il tecnico calabrese non allenava dal termine della passata stagione con Scandicci, in carriera ha vinto uno scudetto, una Coppa Italia e due CEV Cup con Busto Arsizio.
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Foto LPS/Lisa Guglielmi
Nany74
13 Gennaio 2020 at 13:26
In questi giorni ho letto un pezzo di una intervista a Mencarelli. Pur premettendo che non si tratta del mio allenatore preferito, devo dargli ragione su una cosa: il termine “progetto”. Nello sport italiano si abusa di questa parola, in maniera quasi volgare direi! Si parla di “progetto compatibile” quando un giocatore decide di accasarsi in un club, mentre sarebbe più logico dire “mi hanno dato i soldi che chiedevo”, ma soprattutto, si parla di progetto quando si sceglie un tecnico proprio perchè è noto a tutti (tranne ai presidenti di calcio, finora…) che per costruire alchimie ed automatismi serve TEMPO. Nel volley ci si sta un po’ troppo calcizzando da questo punto di vista: il progetto DEVE funzionare in 2 settimane, altrimenti via e sotto un altro. Questo, a mio parere, ha solo due conseguenze: destabilizza lo spogliatoio e, principalmente, fa venire meno la considerazione tecnica dell’allenatore e la sua professionalità. Personalmente a Mencarelli io non avrei affidato una squadra ambiziosa come Scandicci (lo dissi il giorno dopo l’ingaggio), ma visto che si è scelto una certa linea di pensiero (e con Mencarelli è chiara da subito!), non comprendo queste scelte così apparentemente immotivate. E’ un po’ quello che è successo con la Nazionale: prima osannato perchè faceva crescere le giovani e poi insultato perchè la Nazionale maggiore non vinceva un cazzo giocando con le ragazzine. Forse se si spendessero meno soldi ed invece di creare 2 roster ci si concentrasse effettivamente su un PROGETTO che, magari, porta la squadra a competere per la Champions alla fine dei canonici 3 anni, ci sarebbero meno frustrazioni e più soddisfazioni…e magari si eviterebbe di usare un termine a sproposito, ma è un opinione personale.