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Volley, Preolimpico 2020: Francia o Germania, chi stacca il biglietto per Tokyo?

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Da una parte chi ha vinto e convinto, dall’altra chi ha le sembianze del reduce da una battaglia durissima ma è ancora lì, in piedi, con i vestiti stracciati e con armi fatiscenti. Da una parte la Germania di Andrea Giani, dall’altra la Francia di Laurent Tillie: in palio il biglietto per Tokyo 2020 nella finale del Preolimpico di Berlino in programma oggi.

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Quella della Francia, al di là del tifo o meno dei transalpini, è una bella storia. Ha fallito tutti gli appuntamenti importanti degli ultimi due anni, la squadra francese, specializzata in vittorie nella vecchia World League o nella nuova Nations League ma mai puntuale agli appuntamenti con la storia da Rio in poi. Si è presentata al Preolimpico con la squadra a pezzi, tra l’opposto titolare Boyer infortunato, un Ngapeth non certo al meglio della condizione psico-fisica, qualche altra assenza pesante, a tre mesi dalla bruciante eliminazione in semifinale in un Europeo casalingo che poteva e doveva vincere e a quattro dalla batosta subita contro la Polonia nel primo torneo di qualificazione olimpica.

A Berlino i francesi hanno fatto tutto e il contrario di tutto: vinto con la Serbia, perso con la Bulgaria, subito la rimonta ininfluente della Olanda, messo a segno una rimonta incredibile e importantissima ieri con la Slovenia. Se è vero che le difficoltà rafforzano, la Francia arriva all’atto conclusivo della manifestazione rafforzatissima. Di sicuro è una squadra che non molla, che ha in Patry una bocca da fuoco potentissima e in Ngapeth l’uomo in grado di fare la differenza, nel bene e nel male. C’è da credere che a partire titolare in regia sia Brizard, l’uomo partita di ieri contro la Slovenia, entrato al posto di uno spento Toniutti.

La Germania può contare su un tasso tecnico meno elevato ma il lavoro svolto da Andrea Giani ha dato i suoi frutti in termini di gioco di squadra. Fromm e Hirsch sono i terminali offensivi più pericolosi ma il vantaggio dei tedeschi è stato non dare troppi punti di riferimento alle squadre avversarie e una distribuzione di gioco meticolosa che ha mandato in tilt il sistema muro-difesa di più di un avversario, compresa la Bulgaria a cui i padroni di casa hanno inflitto ieri in semifinale la prima (e ultima) sconfitta del torneo.

L’entusiasmo non manca di certo in casa tedesca e il pubblico potrebbe essere una delle armi in più per la formazione di Giani che punta sulla varietà delle soluzioni, sulla potenza in battuta e sul muro per mettere la museruola ai francesi.

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