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Biathlon, Mondiali 2020: pagelle 18 febbraio. Wierer, regina delle nevi ad Anterselva, Hinz sugli scudi, Vittozzi troppo male

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Emozioni e trepidazione: sono questi i sentimenti che si provano al termine della 15 km individuale femminile dei Mondiali 2020 di biathlon ad Anterselva. Il secondo oro consecutivo di Dorothea Wierer è un’altra gemma dell’atleta altoatesina, capace di precedere di 2″2 la tedesca Vanessa Hinz e di 15″8 la norvegese Marte Olsbu Roeiseland. Di seguito le pagelle di OA Sport:

LE PAGELLE DELL’INDIVIDUALE FEMMINILE – MONDIALI BIATHLON 2020

Dorothea Wierer 10 e lode – C’è sempre una prima volta nella 15 km, la specialità più classica del biathlon, Doro ha trovato il suo El Dorado. Mai era riuscita a imporsi in una grande manifestazione in questo format. Ne aveva vinte 3 in Coppa del Mondo senza mai sbagliare, ma questa ha un valore diverso. Una vittoria di testa e di cuore, con il terzo e il quarto poligono perfetti e un ultimo giro di sofferenza e classe. Ha realizzato la sua doppietta, ha vinto, ha trionfato e ha emozionato. Parliamo della 30ma medaglia nella storia del biathlon azzurro ai Mondiali, la decima d’oro, l’11° successo in carriera di Wierer, il suo 3° titolo mondiale, 11ma medaglia ai massimi livelli, la quarta individuale. Chapeau!

Vanessa Hinz 9 – La si era vista in forma sulle nevi di Anterselva e l’impressione non era errata. La ventisettenne bavarese ha messo insieme i pezzi del suo puzzle e, dopo una prima parte di stagione piuttosto mediocre, ha trovato la quadra in termini di condizione fisica e di precisione al poligono. Questo riscontro, assolutamente inatteso per quanto si era visto in Coppa del Mondo, dà lustro a un’intera carriera.

Marte Olsbu Røiseland 8 – Mai aveva centrato un podio in una 15 km e il suo miglior riscontro era un decimo posto. La norvegese ha conquistato la quarta medaglia in quattro gare, ripetendo il bronzo dell’inseguimento. Due gli errori al tiro come Dorothea, ma 15″8 di distacco: una differenza fatta in termini di velocità di rilascio al poligono. Dettagli che fanno la differenza, che però non tolgono nulla alla solidità della prova della scandinava, decisamente in palla.

Monika Hojnisz-Starega 7.5 – Un sesto posto sintetizzabile nella prestazione all’ultimo poligono. La polacca aveva fatto paura per 3/4 di gara e poi quei due errori nell’ultima serie in piedi l’hanno fatta precipitare lontano dalla top-3. Indubbiamente un poligono complesso per via del vento, ma del resto è da questi particolari che si capisce chi è una campionessa e chi un’ottima atleta in grande giornata.

Hanna Öberg 5.5 – Non ci sono dubbi che sia una delle grandi sconfitte di questa giornata di Anterselva. Lei, ancora a secco di medaglie, manca il podio nella gara che l’aveva eletta nella manifestazione a Cinque Cerchi e nell’ultima edizione iridata a Oestersund. Una medaglia di legno di tanta amarezza e, più che rammaricarsi per i due errori, è stata la prestazione sugli sci a non essere all’altezza delle migliori del lotto.

Christina Rieder 7.5 – Tra le sorprese di giornata, è l’ultima a impensierire Wierer per il successo finale o quantomeno le atlete in lizza per il podio. Senza l’errore fatale dell’ultima serie, la top-3 poteva essere a tiro, ma del resto il biathlon è anche questo, questione di bersagli centrati/mancati.

Denise Herrmann/Tiril Eckhoff 5 – Dodicesima e quindicesima la tedesca e la scandinava hanno denunciato grossi problemi al poligono, con quattro errori complessivi. Scriteriata la teutonica, con un ultimo poligono completamente senza senso, vanificando ogni velleità di medaglia. Sugli sci Herrmann sontuosa e scandinava positiva, ma questo è il biathlon e non lo sci di fondo…

Lisa Vittozzi 4 – Spiace davvero “infierire” sulla sappadina, ma la valutazione altamente negativa si giustifica per l’atleta che è, dovendo difendere anche un argento iridato nel format. Troppo brutta per essere vera questa Vittozzi, con otto bersagli mancanti e 71ma. Necessario capire cosa sia successo, perché forse la tensione alla vigilia di questa manifestazione, anche per qualche parola di troppo, ha finito per consumarla.

Federica Sanfilippo 6 – Il suo 41° posto è da leggersi come la tipica prova senza infamia e senza lode relativamente alle proprie possibilità.

Michela Carrara 7 – Il 49° posto finale è frutto di progressi evidente sugli sci, ma è chiaro che i cinque errori al poligono hanno appesantito il distacco. Tuttavia, parliamo del miglior risultato in carriera, quindi bene così.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Federico Angiolini

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