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Biathlon, Mondiali Anterselva 2020: le speranze di medaglia dell’Italia. Wierer e Vittozzi le punte; Windisch, Hofer e le staffette mine vaganti

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Il tempo vola ed il main event della stagione 2019-2020 di biathlon sta per iniziare. Mancano infatti ormai poco più di 24 ore e poi l’attesissimo Mondiale di Anterselva prenderà finalmente il via con la prima competizione in programma, ovvero la staffetta mista. L’Italia arriva a questo appuntamento casalingo al massimo delle proprie potenzialità. In campo femminile i risultati delle ultime stagioni di Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi parlano da soli, ed entrare in una rassegna iridata in casa nel prime della carriera, da prima e seconda della classifica generale del passato inverno, non è cosa che capiti tutti i giorni o a tutti gli atleti. In campo maschile in particolare Lukas Hofer ha disputato un dicembre prepotente sugli sci stretti e nonostante qualche acciacco di troppo dopo Natale si può essere soddisfatti del livello con il quale ci si presenta ad Anterselva, anche se è mancato in queste prime gare sia per lui che per il compagno Dominik Windisch un risultato di spicco.

Dove può far bene l’Italia nel corso dei prossimi dieci giorni? Quali sono le principali competizioni dove la medaglia pare essere più alla portata? Indubbiamente iniziare con la staffetta mista potrebbe aiutare a stemperare le recenti polemiche e rimettere l’umore sui binari giusti. Recentemente questa è diventata la gara dell’Italia. Il nostro collaudato quartetto Vittozzi, Wierer, Hofer, Windisch dovrà difendere il bronzo ma ha sempre saputo farsi trovare pronto e quando tutti e quattro hanno combattuto insieme i risultati sono stati incredibili: dalla stagione 2016-2017 è successo infatti in otto occasioni e sono arrivati 7 podi con 2 vittorie, con unica top 3 mancata in occasione dei Mondiali di Hochfilzen quando si sono classificati comunque quarti. Restando in ambito delle prove miste, la single mixed sarà la settimana prossima ma con ogni probabilità, a meno di malanni, al via dovremmo avere Dorothea e Lukas che l’anno scorso in Svezia fecero sognare tutti sfiorando l’impresa e venendo battuti solo da un Johannes Bø perfetto. Ripetere la medaglia non sarà facile, la competizione è molto accesa e Francia, Germania, Svezia e anche Austria e Repubblica Ceca avranno a disposizione una coppia che punta o può puntare al podio, ma l’esperienza e il tifo potrebbero aiutare gli azzurri a replicare il bel risultato.

In tutte le competizioni femminili, compresa la staffetta, la medaglia è possibile. Vittozzi e Wierer garantiscono qualità e sostanza in tutti i format e l’Italia potrebbe anche riuscire a ripetere l’inseguimento di Coppa dell’anno scorso e piazzare due atlete insieme sul podio, fatto senza precedenti al femminile e accaduto solamente una volta al maschile in ambito iridato, nella trionfale doppietta della sprint di Brezno-Osrblie 1997 quando Wilfired Pallhuber precedette René Cattarinussi. La padrona di casa dovrebbe essere riuscita a superare i problemi fisici alla schiena che ne hanno condizionato in negativo il rendimento tra Ruhpolding e Pokljuka e la sappadina ha ultimato proprio in Slovenia un percorso di crescita sia sugli sci che al tiro, iniziato dopo Natale in conseguenza dell’opaco mese di dicembre. Il discorso staffetta resta uno dei più delicati di tutti, chi schierare e come farlo. Vista l’importanza della competizione la strategia migliore dovrebbe essere quella di andare all in e dunque affidare la frazione “in bilico” a Nicole Gontier, che sta dando ottimi segnali sugli sci in IBU Cup ma, purtroppo, ancora pessimi al tiro. L’alternativa diventa quasi automaticamente Michela Carrara che nelle prove a squadre ha risposto sempre presente in gennaio e potrebbe inserirsi con autorevolezza al lancio o restare nella mischia cercando di limitare i danni sugli sci. Con una staffetta d’attacco dove le cose filano per il verso giusto l’Italia è ampiamente in corsa per la medaglia e la sola Norvegia parte con grande vantaggio, sulla carta.

Passando al maschile invece la situazione cambia per quanto riguarda i possibili ori, mentre i podi restano assolutamente alla portata sia per Hofer che per Windisch. Raggiungere questo obiettivo non sarà affatto facile, tuttavia gli azzurri sono nati e cresciuti su questo tracciato, hanno le qualità tecniche per sciare egregiamente (fondamentale in questo contesto) e dunque uscire da Anterselva con una medaglia non è assolutamente utopia. Diverso è il discorso della staffetta, già a podio in Svezia quest’anno, ma alla quale servirebbe davvero una giornata pazza col vento per poter essere della partita.

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: LaPresse

1 Commento

1 Commento

  1. riax

    12 Febbraio 2020 at 15:44

    ci sono decine di articoli qua e là con dichiarazioni e di atleti e dello staff…
    io naturalmente tifo per i nostri colori, fatta salva l’ ammirazione per i grandi atleti/e delle altre nazioni, ma sono curioso di vedere come andrà a finire…

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