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Biathlon, Mondiali Anterselva 2020: l’Italia va all’assalto del podio nella staffetta femminile

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Il 22 febbraio 2020 si assegna il XXIX titolo mondiale femminile della staffetta, format che per quanto riguarda il gentil sesso ha sempre fatto parte del programma della manifestazione iridata, apertasi alle donne a partire dal 1984.

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Va ricordato come la prova abbia più volte cambiato connotati nel corso degli anni. Originariamente si trattava di una 3×5 km, ovvero tre frazioniste percorrevano cinquemila metri a testa. Con l’innalzamento dei chilometraggi, avvenuto nell’inverno 1988-’89, la staffetta assunse la conformazione di 3×7.5 km.
Nel 1992-’93 le frazioniste salirono a quattro, con relativa trasformazione della gara in 4×7.5 km, unico caso di competizione disputata sulla stessa distanza sia dagli uomini che dalle donne. Infine dal 2002-’03 si decise di ridurre a 6 i km di ogni frazione, conferendo alla staffetta la sua attuale struttura di 4×6 km.

Dal punto di vista storico si può identificare una netta spaccatura nelle gerarchie, coincidente con il crollo dell’Unione Sovietica. Infatti, sino a quando è esistita, l’Urss è risultata invincibile poiché ha conquistato tutti gli 8 titoli iridati messi in palio tra il 1984 e il 1991.
Dopo un estemporaneo successo della Repubblica Ceca, a partire dalla metà degli anni ‘90 il ruolo di nazione egemone è stato assunto dalla Germania. A seconda del periodo temporale le tedesche hanno però avuto una precisa antagonista. Sino al primo decennio del terzo millennio questa era la Russia, mentre a partire dagli anni ’10 del ventunesimo secolo la sfidante principale delle teutoniche è diventata la Norvegia.

Dunque solamente cinque nazioni sono salite sul gradino più alto del podio della staffetta iridata. La Germania vanta 10 titoli mondiali (1995, 1996, 1997, 1999, 2007, 2008, 2011, 2012, 2015, 2017). L’Unione Sovietica si è imposta 8 volte (1984, 1985, 1986, 1987, 1988, 1989, 1990, 1991). La Russia ha primeggiato in 5 occasioni (2000, 2001, 2003, 2005, 2009), mentre la Norvegia ha vinto 4 competizioni (2004, 2013, 2016, 2019). Infine ha festeggiato in 1 occasione anche la Repubblica Ceca.
I successi russi non possono essere assimilati a quelli sovietici poiché quasi sempre i terzetti dell’Urss comprendevano atlete di altre repubbliche, quali Estonia e Bielorussia.

Se i Paesi vincitori sono solo cinque (di cui uno oggi sparito dalle carte geografiche), l’elenco di quelli capaci di salire su uno dei due gradini più bassi del podio è decisamente più lungo. Infatti sono tredici le nazioni in grado di ottenere almeno una medaglia. Questo è il medagliere complessivo.
18 (10-4-4) – GERMANIA
15 (4-6-5) – NORVEGIA
12 (0-8-4) – FRANCIA
9 (5-2-2) – RUSSIA
8 (8-0-0) – URSS
8 (0-4-4) – UCRAINA
4 (0-3-1) – SVEZIA
2 (1-0-1) – REP.CECA (Compresa Cecoslovacchia)
2 (0-0-2) – BIELORUSSIA
2 (0-0-2) – FINLANDIA
2 (0-0-2) – ITALIA
1 (0-1-0) – BULGARIA
1 (0-0-1) – STATI UNITI
Come si può notare, sulla Francia vige una sorta di maledizione. In ambito iridato le transalpine sono salite sul podio 12 volte, senza però mai calcare il gradino più alto!

Per quanto riguarda l’Italia, le due medaglie di bronzo sono molto recenti.

La prima è arrivata a Nove Mesto, il 15 febbraio 2013. Dorothea Wierer, Nicole Gontier, Michela Ponza e Karin Oberhofer conclusero alle spalle di Norvegia e Ucraina.

La seconda è invece stata ottenuta a Kontiolahti, il 13 marzo 2015. Lisa Vittozzi, Karin Oberhofer, Nicole Gontier e Dorothea Wierer si piazzarono alle spalle di Germania e Francia.

STAGIONE 2019-2020
Nella stagione in corso si sono disputate 4 staffette, nelle quali si è imposta una sola nazione e sono saliti sul podio cinque differenti Paesi.

L’unica compagine capace è stata la Norvegia, trionfatrice di tutte le gare (Östersund, Hochfilzen, Oberhof, Ruhpolding). Situazione diametralmente opposta rispetto all’anno passato, quando si arrivò ai Mondiali con quattro vincitrici diverse in altrettante gare.

Chiaramente, la Norvegia (4-0-0) non è mai scesa dal podio. Inoltre la Svizzera (0-1-2) è stata capace di issarsi nella top-three in 3 occasioni. Seguono, a quota 2, la Svezia (0-1-1) e la Francia (0-1-1). Infine, è entrata 1 volta nel gotha anche la Russia (0-1-0).

Dunque nessun podio per l’Italia. A seguire vengono indicati i piazzamenti della compagine azzurra in ognuna delle quattro staffette stagionali, con relativa formazione schierata.
ÖSTERSUND (12° posto): Vittozzi – Gontier – Wierer – Sanfilippo
HOCHFILEN (11° posto): Vittozzi – Wierer – Gontier – Sanfilippo
OBERHOF (9° posto): Vittozzi – Wierer – Sanfilippo – Carrara
RUHPOLDING (7° posto): Vittozzi – Carrara – Wierer – Sanfilippo

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Foto: LaPresse

2 Commenti

1 Commento

  1. luigi

    21 Febbraio 2020 at 16:45

    Con la formazione Vittozzi, Wierer, Sanfilippo, Carrara non mi pare che si possa puntare al podio. Poi magari Carrara, anche se giovanissima, sa gestire bene la pressione di un ultimo poligono in zona medaglia, ma certo non ha l’esperienza di una delle altre tre.

    • Fabio90

      21 Febbraio 2020 at 17:19

      Infatti è praticamente impossibile.
      Tra l’altro se partiamo in mezzo come nella single mixed, e partiamo con la carrara (come probabilmente ci sta anche fare, anche se rischierei la Gontier e il suo ipotetico giro di penalità, ma almeno me la giocherei) si potrà arrivare anche a un ritardo di 50 secondi dalla testa se ANCHE SPARASSE BENE (cosa già per niente scontata,anzi) io comunque stravolgerei l’ordine
      1) CARRARA
      2) WIERER a rimontare con la sua ottima condizione e sparando bene.
      3) VITTOZZI farei continuare la rimonta a lei o un allungo se Dorothea avesse gia fatto l’impresa
      4) SANFILIPPO sperando di stare avanti e faccia una prestazione solida che a vedere le gare individuali pare impossibile ma di tanto in tanto in staffetta la fa

      Poi se ci fosse la Gontier invece farei
      1) VITTOZZI
      2) SANFILIPPO
      3) WIERER
      4) GONTIER vero avrebbe ancora piu pressione…pero se fossimo in testa..lei avrebbe la sciata per non perdere troppi secondi…e a quel punto sperare nel non girare almeno (che è un rischio che cmq si porterebbe in qualsiasi frazione)

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