Calcio a 5

Calcio a 5, Italia fuori dai Mondiali: gruppo logoro, serve un ricambio qualitativo!

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“Corsi e ricorsi storici”. Senza scomodare Giambattista Vico, il Portogallo riserva per la seconda volta negli ultimi 20 anni una grande delusione alla Nazionale italiana di calcio a 5. Nel 2000, a Paços de Ferreira, gli azzurri giunsero secondi nel girone vinto dai padroni di casa e furono estromessi dalla fase finale dei Mondiali. Dopo un ventennio, la storia si è ripetuta alla Póvoa de Varzim Municipal Hall. La squadra di Alessio Musti, sconfitta 4-1 dai padroni di casa (campioni d’Europa in carica), ha dovuto dire addio ai sogni di qualificazione alla competizione mondiale 2020 in Lituania, concludendo con una prestazione decisamente sottotono e molto deludente. Una vittoria, un pareggio e una sconfitta sono stati i riscontri di questo Elite Round ed è chiaro che non si può essere soddisfatti.

Indubbiamente, il pareggio dell’esordio contro la Finlandia (2-2) ha rovinato i piani degli uomini di Musti, tenuto conto poi anche dell’exploit degli stessi nordici contro i lusitani, fermati sul medesimo score e addirittura in svantaggio 2-0 a pochissimo dal termine del confronto. Il contesto internazionale del futsal evolve, ma il Bel Paese sembra proprio essere rimasto indietro e non è certo stato il match di ieri ad aver detto questo. La Nazionale veniva già da un’edizione degli Europei 2018 da dimenticare, quando la formazione tricolore rimase esclusa dalla fase ad eliminazione diretta in maniera del tutto inattesa. Il ko contro la Slovenia costò l’eliminazione anzitempo della squadra di Roberto Menichelli, dando il via al nuovo corso di Musti. Tuttavia, il tanto sbandierato rinnovamento si è visto decisamente poco, un po’ per un contesto italiano nel quale le giovani leve faticano a imporsi e un po’ per una programmazione da “usato sicuro” che già nella rassegna continentale era stata un fallimento.

La selezione del Bel Paese deve quindi leccarsi le ferite e ripartire in vista degli Europei 2022. Un’occasione per rilanciare le quotazioni azzurre e lavorare in maniera attenta e non approssimativa, come del resto si era fatto dopo il risultato negativo del 2000. Non vi sono formule magiche che possano cambiare la storia, ma solo una cura capillare del movimento può avviare quel processo di crescita di cui l’Italia del calcio a 5 ha tanto bisogno.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Comunicato stampa Divisione Calcio a 5 

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