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Ciclismo: Elia Viviani non farà l’inseguimento a squadre dei Mondiali su pista a Berlino

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Ieri il secondo posto di tappa alla Volta ao Algarve, oggi le parole con cui Elia Viviani dichiara che il quartetto dell’inseguimento ai Mondiali su pista di Berlino non è nel suo programma iridato. Il corridore veronese ha rivelato questo dettaglio della sua tabella di marcia berlinese alla Gazzetta dello Sport, per la quale lo ha raggiunto Ciro Scognamiglio.

Queste le parole di Viviani: “Sarà un Mondiale soft per me. Non mi concentrerò sul quartetto, i ragazzi sono forti e possono andare a medaglia con le loro gambe. Voglio che la rassegna iridata incida il meno possibile sulla stagione su strada, quindi farò le specialità di gruppo. Omnium, americana, scratch. A Montichiari avrò la pista a disposizione tutto il giorno e la possibilità di allenarmi dietro moto per la cadenza, a differenza di Berlino“. A Montichiari l’oro olimpico di Rio 2016 rimarrà per due giorni, prima di raggiungere la capitale della Germania mercoledì sera.

Il ct della pista, Marco Villa, osserva: “Il quartetto è un po’ in emergenza a causa dell’infortunio di Bertazzo e di un Plebani finora non sui livelli del 2019. Il giovane Milan non va male. Comunque la possibilità di usare Viviani come jolly del quartetto voglio tenermela. Nelle prove ha fatto il suo. E a Tokyo un ottimo quinto come Elia mi serve“. Il quartetto azzurro, a Berlino, dovrebbe essere formato da Ganna, Lamon, Consonni e Scartezzini.

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Foto: Mathilde L’Azou / Cofidis

3 Commenti

1 Commento

  1. ale sandro

    20 Febbraio 2020 at 11:47

    Peccato per Bertazzo , sia per il valore che per l’esperienza che ha nel quartetto, assenza non da poco.
    Purtroppo Plebani non ha mai ritrovato in questa stagione di Coppa del mondo, prestazioni paragonabili a quelle dello scorso anno. Ritengo sia una buona eventualità portare ed utilizzare Milan (magari in uno dei turni), che seppure ancora più giovane ha già fatto tempi notevoli ben sotto i 4’20, dovesse continuare a migliorarsi, potrebbe rivelarsi un ottima alternativa. Come minimo me lo aspetto iscritto nell’individuale.
    Mi sembra più che giusto il programma di VIviani, già abbastanza nutrito. A Tokyo in ogni caso avrebbe tutto il tempo e la possibilità di recuperare in caso di utilizzo in uno dei tre turni, prima delle due gare di gruppo nei giorni successivi.
    Curioso invece di vedere se al femminile anche quest’anno non verrà portata una delle migliori inseguitrici italiane , e cioè Marta Cavalli, che a mio parere meriterebbe di disputare entrambe le gare di inseguimento. Lo scorso anno non fu nemmeno fatto cenno a un eventuale infortunio,per spiegare la sua esclusione e fu quindi scelta tecnica, inspiegabile. Vedremo quest’anno, naturalmente al di là di ogni possibile risultato anche lontano dal podio.

    • Andry84

      20 Febbraio 2020 at 19:27

      Guardando le ENTRY list sembra che Marta Cavalli sia stata convocata ed iscritta nell’inseguimento individuale e come riserva per il quartetto, al maschile Milan, che a dicembre ha girato in 4.15 appena ritornato dalla trasferta in Oceania, è iscritto nella prova individuale. Sinceramente senza Viviani e Bertazzo non mi aspetto tempi mostruosi dal nostro quartetto però sicuramente una buona prova.

      • ale sandro

        21 Febbraio 2020 at 10:12

        Sì , ho letto le entry list proprio ieri sera.
        Più o meno sono come me le aspettavo, bisogna vedere se verranno confermate nelle convocazioni , soprattutto al femminile dove spero non ci siano “vespai” che sinceramente non se ne sente la necessità , viste certe vicende dei mesi passati. Noto con piacere il voler puntare nella madison su Balsamo Paternoster, vedremo poi anche questa se sarà una scelta confermata. Sarebbe anche più pratica per ovvi motivi di convocazione olimpica.
        Su Milan mi riferivo proprio al tempo fatto a Grenchen che non è l’unico fatto sotto i 4’20 dal ragazzo. Villa già a inizio autunno parlava di lui come in grado di scendere ancora sui 4’13, vedremo come gestirà il debutto a un Mondiale senior, che è sempre una cosa non facile. Senza illusioni ed esagerazioni, va constatato che fa i tempi che faceva Ganna alla sua età praticamente.
        Non mi stupirebbe che il quartetto , anche in questa formazione , eguagli o ritocchi il record italiano, che rimane ( al netto della dimenticanza di Scartezzini nell’intervista che non ha menzionato i neozelandesi sotto i 3’50”), il quarto tempo mai realizzato da una nazionale.
        Se penso da dove si è partiti 4 anni fa mi vengono i brividi. Probabilmente il ciclismo su pista è con il biathlon lo sport olimpico più cresciuto nel corso dell’ultimo quadriennio/lustro.

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