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Ciclismo su pista, Michele Scartezzini: “A Tokyo 2020 servirà meno di 3’48” per l’oro nell’inseguimento”

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Mancano pochissimi giorni al via dei Mondiali su pista 2020, che andranno in scena da mercoledì 26 febbraio a domenica 1 marzo, al velodromo di Berlino. Tra i convocati per la Nazionale Italiana del CT Marco Villa c’è, ovviamente, uno dei capisaldi della formazione azzurra: Michele Scartezzini. Classe 1992 di Isola della Scala, il pistard veronese, portacolori del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre, e neo-acquisto per le corse su strada della Biesse Arvedi, sta ultimando, come del resto gran parte della nostra Nazionale, gli ultimi dettagli in vista della prova iridata tedesca, sulla ritrovata pista del velodromo di Montichiari: la casa degli azzurri. Dopo il Mondiale, e un meritato riposo, inizierà un periodo ancora più intenso e dedicato all‘appuntamento dell’anno: le Olimpiadi di Tokyo, dove le ambizioni per il podio, in primis per l’Inseguimento a squadre, sono veramente alte; soprattutto dopo i risultati ottenuti in Coppa del Mondo, la grande motivazione degli azzurri e una minuziosa preparazione invernale.

Un tuo bilancio generale della Coppa del Mondo su pista 2019/2020.

“Il bilancio devo dire che è più che positivo; sia personalmente parlando, che come squadra. Siamo riusciti a vincere la classifica di Coppa del Mondo sia col quartetto che con la madison. Abbiamo avuto anche dei bei riscontri cronometrici e abbiamo fatto delle belle prove per quel che riguarda le gare di gruppo, che danno morale e fanno ben sperare”.

Come stai affrontando l’avvicinamento ai Mondiali?

“L’avvicinamento al Mondiale, dopo le tappe di Coppa del Mondo, è stato fatto con un ritiro di una decina di giorni in altura al Rifugio Sapienza sull’Etna, per poi volare in Argentina e correre la Vuelta a San Juan. Questo ci ha dato una bella base di fondo. Rientrati in Italia stiamo ultimando queste due settimane in pista a Montichiari con dei lavori specifici”. 

Quanto è importante poter disporre di un gruppo intercambiabile e con almeno otto atleti di alto livello in Nazionale?

“Proprio questo è un fattore importante e un grande punto di forza della Nazionale. Ci ha permesso di organizzare bene l’inverno, anche per i vari ritiri di Filippo Ganna, Elia Viviani, e Simone Consonni con le rispettive squadre; e quindi anche di poter correre con i più giovani del gruppo. In questo modo sono stati proprio i giovani a finalizzare la vittoria di Coppa del Mondo in entrambe le specialità”.

Quali sono i limiti attuali dell’inseguimento a squadre in tempi cronometrici? Pensi che servirà un 3’45” per vincere l’oro? L’Italia quanto tempo può valere? Parlando sia dei Mondiali che di Tokyo.

“Il record del mondo lo detiene l’Australia con 3.48.0, mentre noi siamo riusciti a scendere a 3.49.4. I danesi si sono avvicinati al record del mondo, e l’altra e unica Nazione a scendere sotto i 3.50 è stata la Svizzera. 3.45 non so, non si può sapere, di sicuro un 3.48 non è scontato per l’oro. In merito a noi, per scaramanzia non lo diciamo”.

Che riscontri hai avuto sulla tua condizione fisica alla Vuelta a San Juan?

“Devo dire che mi sono divertito e ho lavorato bene. Poi essere al servizio di Filippo Ganna, che reputo come un fratello, mi ha fatto solo che piacere ed è stato un onore. Le temperature erano alte, ma a me piace il caldo. Avere la fortuna di correre una corsa a tappe a gennaio, in quelle condizioni, è una gran cosa, poi con il nostro obiettivo ancor di più”.

Quanto è importante avere alle spalle l’appoggio delle Fiamme Azzurre?

“Essere entrato nelle Fiamme Azzurre era un mio obiettivo e un sogno che si è realizzato. Grazie a loro possiamo svolgere tutta l’attività in modo più sereno e questo è sicuramente uno stimolo in più per dare il massimo e riuscire ad ottenere grandi risultati per ripagarli di tutto” 

In questa stagione correrai con la Biesse Arvedi, che ha un roster decisamente focalizzato sui pistard. La presenza dei tuoi compagni di Nazionale sarà ancora più importante nel vostro avvicinamento a Tokyo? Come lo affronterete?

“Esatto, da quest’anno farò parte della Biesse Arvedi. Siamo un gruppo della pista e questo progetto, appunto, è mirato a lavorare bene su strada per esprimersi al meglio su pista. Il programma delle gare non è ancora stato definito. Sicuramente dopo il Mondiale avrò un periodo di riposo per recuperare un po’ tutte le fatiche dell’inverno. Successivamente vedremo assieme al nostro CT Marco Villa, e ovviamente alla squadra, quali saranno le gare e il percorso migliore per preparare Tokyo”.

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lisa.guadagnini@oasport.it

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Foto: Twitter Davide Cassani

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