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Ciclismo su Pista, Mondiali 2020: Filippo Ganna all’appuntamento con la storia nell’inseguimento individuale

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Filippo Ganna, probabilmente, è da considerarsi già oggi uno dei migliori interpreti di tutti i tempi dell’inseguimento individuale. Nell’ultimo lustro, in cui ha conquistato tre ori e un argento iridati, ha dimostrato di non aver sostanzialmente rivali nell’epoca contemporanea. E pensare che non ha nemmeno 24 anni. Ma, ce lo insegna la storia con esempi come quelli di Guido Messina, Roger Riviere e Tiemen Groen, l’inseguimento è una specialità ove il talento, quello vero, viene fuori appena ne ha la possibilità.

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Dopo aver letteralmente surclassato la concorrenza l’anno scorso a Pruszków, quando vinse in finale con quasi 5″ di vantaggio sul tedesco Domenic Weinstein, Ganna è chiamato a fare la storia in questa rassegna iridata berlinese. Forte del record del mondo siglato a inizio novembre a Minsk, Filippo si presenterà al via dell’inseguimento individuale con l’obiettivo di eguagliare Hugh Porter a quota quattro successi nel Mondiale riservato agli Elite.

Se diamo, come è giusto fare, lo stesso peso ai titoli che dal 1946 al 1991 venivano assegnati alla categoria dilettanti, che poco aveva a che spartire con gli attuali U23, allora bisogna dire che, oltre a Porter, Ganna potrebbe raggiungere a quota quattro successi iridati nell’inseguimento individuale anche Leandro Faggin, Tiemen Groen e Viatcheslav Ekimov. D’altronde, al tempo facevano parte dei dilettanti, oltre a tutti i più quotati prospetti dell’Europa occidentale, anche tutti i grandi inseguitori dei paesi del blocco sovietico, i quali non potevano gareggiare tra gli Elite poiché, nelle loro nazioni, non esisteva il professionismo. Oltretutto, con il quarto sigillo Filippo si porterebbe solamente a una vittoria del record di cinque successi di Guido Messina (due tra i dilettanti e tre tra i professionisti)

Inoltre, con un trionfo Ganna eguaglierebbe il record di tre vittorie consecutive nella prova riservata ai professionisti dell’inseguimento individuale detenuto da Roger Riviere e Guido Messina. Considerando anche i dilettanti, invece, il record è di quattro e appartiene al solito Messina e a Tiemen Groen. Peraltro, Filippo può diventare il primo a cogliere tre successi iridati consecutivi nel nuovo millennio, nonché il primo a riuscirci negli ultimi cinquant’anni, dato che il poker di Groen, l’ultimo in ordine temporale tra i sopraccitati, risale alla metà degli anni ’60 (1964, 1965, 1966, 1967).

Infine, c’è la suggestione più grande di tutte: migliorare ulteriormente il record del mondo. I 4′ 02″ 647 di Minsk sembrano qualcosa di ineguagliabile, ma se c’è qualcuno che può ritoccare questo tempo è proprio chi, per primo, lo ha stabilito. A giudicare, oltretutto, da quanto si è visto nell’inseguimento a squadre, dove Filippo, da trascinatore del quartetto, ha fatto financo tremare la corazzata danese, il piemontese ha una condizione stratosferica.

I rivali, d’altronde, non vanno sottovalutati. Weinstein, Ermenault, Lambie, Oliveira, Evtushenko, il connazionale Plebani. E, ancora, giovani promettenti come Lucas Plapp, Stefan Bissegger e l’altro azzurro Jonathan Milan che ha incantato nella prova a squadre. La concorrenza non manca di certo. Ma il primo avversario di Ganna, questa volta, è sé stesso. Perché se sarà capace di superarsi, allora salirà definitivamente nell’Olimpo degli inseguitori e potrà sedersi al fianco di Messina, Riviere e Groen.

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luca.saugo@oasport.it

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Foto: Lapresse

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