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Ciclismo su pista, Mondiali 2020: la seconda giornata ci regala due medaglie! Strepitosi Consonni e tutto il quartetto maschile

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Quella che si è appena conclusa è stata una giornata alquanto proficua per i colori azzurri con la medaglia di bronzo nell’Inseguimento a squadre maschile, e quella d’argento nello Scratch uomini, ottenute al Campionato del Mondo 2020 di Berlino (Germania). I protagonisti di questa strepitosa prestazione tricolore sono stati Filippo Ganna, Francesco Lamon, Jonathan Milan, Michele Scartezzini (riserva), ma soprattutto Simone Consonni, che in quaranta minuti ha conquistato addirittura due medaglie. Un’Italia bellissima, stratosferica, che non delude mai. Al contempo la Danimarca è entrata nella storia battendo il record del mondo del quartetto maschile per tre volte in 24 ore e scendendo fino a 3’44″672.

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I danesi erano partiti come super favoriti per la finalissima dell’Inseguimento a squadre, e si sono riconfermati con l’ennesimo record mondiale dinnanzi alla Nuova Zelanda, argento con 3’49″713. Alle loro spalle i nostri azzurri, che con 3’47″511 hanno sconfitto pesantemente un’Australia disunita, disorganizzata, non all’altezza di una finale mondiale. Dopo nemmeno un’ora è arrivata un’altra medaglia per gli italiani con Simone Consonni, salito nuovamente sul podio grazie all’argento mondiale nello Scratch. Dopo diversi minuti di attesa, per colpa della regia persasi via senza concentrarsi sul finale della prova iridata, è arrivata la conferma del secondo posto sul podio iridato del venticinquenne bergamasco, che negli ultimi attimi di gara è riuscito a completare il giro conclusivo superando anche lo spagnolo Sebastian Mora Vedri, che ha chiuso quindi al terzo posto. La vittoria è andata al bielorusso Yauheni Karaliok, fischiato sul podio per via della sua mancata collaborazione con l’iberico nella fase decisiva della corsa.

Nessuna finale per le azzurre dell’Inseguimento a squadre femminile, che nel first round sono state battute di gran lunga dalla Germania. Martina Alzini, Letizia Paternoster, Silvia Valsecchi ed Elisa Balsamo, hanno chiuso la classifica ad otto al penultimo posto. Nella finale per il bronzo la Germania ha sbaragliato la concorrenza canadese dopo che le americane si sono perse nella fase decisiva, chiudendo addirittura in 4’20″404, rispetto ai 4’12″964 delle teutoniche. Nella finalissima per l’oro le ragazze degli Stati Uniti sono andate alla ricerca del WR, sfuggito sì, ma non il titolo iridato conquistato in 4’11″235, dinnanzi all’argento della Gran Bretagna con 4’13″129. Chiudiamo con la finale del Keirin maschile dove non erano presenti gli azzurri. La vittoria è andata al colosso olandese Harrie Lavreysen. A + 0.036 il giapponese Yuta Wakimoto; terzo il malese Mohd Azizulhasni Awang a + 0,108.

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lisa.guadagnini@oasport.it

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Foto: Twitter FCI

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