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Ciclismo su pista, Mondiali 2020: le speranze di medaglia dell’Italia. Inseguimenti, omnium e madison per sognare

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I Campionati del Mondo 2020 di ciclismo su pista inizieranno domani. Il teatro della rassegna iridata sarà il velodromo di Berlino e per l’Italia ci sono diverse chance di medaglia. Ovviamente le maggiori garanzie arrivano dall’inseguimento individuale, ove Filippo Ganna cerca il suo terzo oro consecutivo (e sarebbe il quarto in carriera). Prenderà parte alla prova, inoltre, anche Davide Plebani, il quale già l’anno scorso agguantò il bronzo e, chiaramente, ora punta a ripetersi.

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Una medaglia è alla portata anche nell’inseguimento a squadre. Tuttavia, il gradino più alto del podio sembra quasi irraggiungibile per il quartetto composto dal già citato Ganna e da Simone Consonni, Francesco Lamon e Michele Scartezzini. Questo, poiché, tra gli avversari ci sono autentiche corazzate come Danimarca e Australia. Scartezzini prenderà parte anche allo scratch, in cui ha conquistato l’argento mondiale ad Apeldoorn 2018, e alla corsa a punti, nella quale, invece, ha fatto suo il bronzo all’ultima rassegna europea. Sognare un posto sul podio in almeno una delle due prove, quindi, è assolutamente lecito.

Elia Viviani
si occuperà dell’omnium, specialità di cui è campione olimpico. Il nuovo formato che prevede la neonata tempo race sembra piacergli un po’ meno, ma chiaramente un fuoriclasse del suo rango non può che puntare all’obiettivo massimo. Inoltre, il veronese farà anche la Madison insieme a Simone Consonni. I due hanno vinto la Sei Giorni di Londra, dimostrando già al tempo un’ottima alchimia, per cui è corretto aspettarsi che possano lottare per una medaglia.

Passando alle donne, la carta migliore si chiama Maria Giulia Confalonieri, la quale, dopo due successi consecutivi agli Europei nella corsa a punti, ha messo nel mirino la maglia iridata. Passando agli inseguimenti, il quartetto composto da Martina Alzini, Elisa Balsamo, Vittoria Guazzini e Letizia Paternoster ha discrete chance di medaglia, anche se la concorrenza tra Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda e Germania è davvero qualificata. Nell’individuale Marta Cavalli, campionessa d’Europa da U23 nella specialità, e Silvia Valsecchi, che fu bronzo continentale proprio in questo velodromo nel 2017, partono con il ruolo di outsider e agguantare un podio non sarà affatto semplice.

Ottime chance di medaglia per Letizia Paternoster nell’omnium. Per la trentina, dopo l’argento dell’anno scorso, l’obiettivo è la maglia iridata. Sempre Paternoster parteciperà anche alla madison, in coppia con Elisa Balsamo. Qua le chance di agguntare un posto sul podio sono minori, ma due campionesse in erba come loro potrebbero stupire. Infine, può lottare per una top-3 anche Martina Fidanza nello scratch. E’ vero che la bergamasca non ha dominato la Coppa del Mondo di specialità come nella passata stagione, quando conquistò la classifica finale e le tappe di Cambridge e Hong-Kong. Tuttavia, è possibile che quest’anno abbia un po’ tralasciato quella manifestazione per concentrarsi sul sogno maglia iridata. Le chance di medaglia nelle prove veloci, invece, sono quasi inesistenti sia tra gli uomini che tra le donne. Ciò non vuol dire, tuttavia, che non vi siano atleti capaci di ben figurare. Infatti, la giovane Miriam Vece continua a migliorare e potrà far vedere ottime cose tra velocità individuale, 500 metri e velocità a squadra (vi partecipa insieme a Elena Bissolati.

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luca.saugo@oasport.it

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Foto: Lapresse

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