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Dorothea Wierer è il biathlon. Una fuoriclasse che non si pone più limiti

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Dorothea Wierer sta al biathlon come Deborah Compagnoni allo sci alpino, Stefania Belmondo e Manuela Di Centa allo sci di fondo, Valentina Vezzali alla scherma, Federica Pellegrini al nuoto e così via. Una di quelle leggende rare che, grazie ad una serie di successi a ripetizione, si identificano nell’immaginario collettivo direttamente con uno sport. Per questo possiamo affermare che Dorothea Wierer è il biathlon in Italia.

E dire che, dopo la memorabile annata 2019, conclusa con un oro iridato e la Coppa del Mondo generale in bacheca, non era di certo semplice tenere vive le motivazioni per mantenersi a livelli eccelsi. La 29enne di Rasun, se possibile, è invece ulteriormente progredita, acquisendo una consapevolezza nei propri mezzi totale. Ha lavorato molto sulla preparazione fisica, migliorando un passo sugli sci già importante, seppur distante da specialiste del calibro di Denise Herrmann e Tiril Eckhoff. Ma è nella tenuta mentale il segreto della ‘nuova Wierer’, ovvero una campionessa che nell’arco di due stagioni ha compiuto l’ultimo step per consacrarsi fuoriclasse. Vincere aiuta a vincere e, per alcuni, regala un desiderio ancora maggiore di ritrovare l’ebbrezza del trionfo.

In passato la portacolori del Bel Paese soffriva i grandi appuntamenti, per sua stessa ammissione: “Si creavano troppe aspettative su di me e non gareggiavo tranquilla“. E’ sufficiente tornare alle Olimpiadi di PyeongChang 2018: in Corea del Sud, pur attesissima, non raccolse alcuna medaglia individuale. La pressione di affrontare un Mondiale nella propria terra d’origine avrebbe potuto stroncare chiunque e non è un caso se nessuna atleta, prima di oggi, si fosse laureata campionessa iridata sulle nevi di casa. Dorothea Wierer ha saputo trasformare il peso delle aspettative in una carica fuori dal comune. Il suo sguardo prima della partenza era quello freddo, lucido e determinato del killer pronto a colpire implacabile. L’azzurra ha aggredito la pista con una furibonda verve agonistica, affrontando il poligono con maturità ed esperienza, prendendosi il giusto tempo per colpire l’ultimo bersaglio decisivo per coronare il capo d’alloro.

A questo punto è giusto non porsi più limiti. L’altoatesina si trova pienamente in corsa per vincere nuovamente la Coppa del Mondo assoluta: attualmente viaggia al comando con 60 lunghezze sulla norvegese Tiril Eckhoff (senza considerare gli scarti). Una nuova doppietta oro iridato-sfera di cristallo consacrerebbe Wierer tra i miti della storia del biathlon internazionale. Dopo il trionfo odierno Dorothea potrà affrontare l’ultimo scorcio di stagione con la mente più sgombra, puntando su quella regolarità che spesso difetta alle avversarie.

Intanto il Mondiale di Anterselva non è ancora finito, tutt’altro. Tra individuale, mass start, staffetta mista a coppie e staffetta femminile la bi-campionessa iridata potrebbe togliersi nuove soddisfazioni: dovrà essere brava a metabolizzare in fretta le inevitabili e meritate celebrazioni, tornando rapidamente a focalizzarsi sulle gare. Non sarà semplice, ma per questa Dorothea Wierer ormai nulla è impossibile. E chissà che nel 2022 non venga finalmente sfatato anche il tabù olimpico.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Federico Angiolini

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