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Dorothea Wierer: “Mi fa un po’ male la schiena, ai Mondiali per una medaglia. Il biathlon in Italia resterà uno sport di nicchia”

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Dorothea Wierer si sta preparando per i Mondiali 2020 di biathlon che si disputeranno ad Anterselva dal 12 al 23 febbraio, l’azzurra avrà il privilegio di gareggiare in casa visto che è nata e cresciuta proprio in questa valle. La detentrice della Coppa del Mondo vuole stupire di fronte al proprio pubblico anche se ha faticato negli ultimi appuntamenti a causa di un problema alla schiena come ricorda in un’intervista concessa al Corriere dello Sport: “La schiena mi fa un po’ male, ma ho due settimane di tempo per mettermi a posto. Spero di riuscirci“.

La 29enne è molto chiara anche sui suoi obiettivi in questa rassegna iridata: “L’obiettivo è quello di vincere una medaglia, un risultato tutt’altro che scontato visto che la concorrenza è tanta. Per me gareggiare ad Anterselva sarà speciale, non lo nascondo, e un po’ più di pressione addosso la avrò ma non ci voglio pensare. So cosa devo fare e avere gli occhi tutti addosso non mi aiuta a stare più concentrata“. La nostra portacolori si dichiara contenta della stagione fino a questo punto: “Sono soddisfatta e i risultati sono stati buoni, l’obiettivo è arrivare tra le prime tre in Coppa del Mondo. Per ora sono in linea con le aspettative“.

Cosa manca alla carriera di Dorothea Wierer?: “Dire l’oro olimpico è troppo facile, ma poi va vinto… Io due medaglie alle Olimpiadi (bronzi in staffetta mista, ndr) le ho conquistate grazie ai miei compagni. Riuscirci da sola sarebbe bello, ma manca tanto tempo ancora e mi concentro sul presente. L’oro olimpico non è un’ossessione perché lo sport è una parte importante della mia vita ma non è la più importante. La mia ossessione è star bene con me stessa ed essere felice. Anche perché nello sport i giudizi delle persone cambiano in base ai risultati, mentre se sei una brava persona lo sei sempre“.

Il biathlon è uno sport di nicchia e l’altoatesina ci riflette: “Il nostro sport ha già fatto un passo in avanti importante a livello di popolarità rispetto al passato, ma so che resterà sempre uno sport di nicchia. Non siamo in Norvegia dove ai bambini e alle bambine mettono gli sci ai piedi appena camminano… Se quando cammino in città non mi riconoscono, meglio…“. Ma quanto si allena Dorothea Wierer? “I mesi più intensi sono da inizio maggio a novembre, poi parte la stagione. Direi circa 700 ore di lavoro sul fondo e sulla parte atletica, 250 al poligono sparando 20000 colpi“.

 

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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