Formula 1
F1, Imola pronta a entrare nel calendario 2020 al posto di Shanghai per il Coronavirus
Pensare a un Mondiale di F1 senza Imola dispiace. All’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari tante storie sono legate al Circus: trionfi, delusioni e l’enorme tristezza. In quest’ultimo caso, il riferimento è a quel weekend tragico del 1994 nel quale persero la vita nel sabato delle qualifiche l’austriaco Roland Ratzenberger e poi in gara il mai dimenticato fuoriclasse brasiliano Ayrton Senna.
Da quel giorno, il tracciato del Santerno ha subito numerose modifiche proprio per garantire sicurezza. L’ultima volta che i bolidi si sono esibiti risale al 2006, quando Michael Schumacher (Ferrari) si prese la rivincita nei confronti dello spagnolo Fernando Alonso (Renault), visto che l’anno prima fu l’iberico a prevalere al termine di un confronto rusticano. Come rivela La Gazzetta dello Sport nel 2015 il circuito ha ricevuto l’omologazione di grado 1 che permette quindi di ospitare un GP e ciò è valido fino a tutto il 2020.
La possibilità potrebbe esserci per via dell’epidemia del Coronavirus che ha colpito la Cina e ha costretto gli asset dirigenziali a cancellare la prova prevista il 19 aprile. Per lo stesso motivo, anche la corsa in Vietnam ad Hanoi, programmata due settimane prima, sarebbe a rischio. La volontà di Liberty Media è far di tutto per recuperare gli appuntamenti “con il circoletto rosso” ma, se ciò non dovesse essere possibile, si potrebbero creare dei presupposti per Imola, a patto che vi siano dei lavori di ristrutturazione in alcune parti dell’Autodromo e soprattutto ci sia uno sponsor solido e un coinvolgimento della Regione importante, un po’ come avviene nel caso di Monza.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse